Architettura Tommasi ha curato il restauro e il progetto dello spazio inserito in un edifico storico del centro della città di Padova. L’abbigliamento di esclusivi brand selezionati da Zoi.kids che copre la fascia d’età 0-16 anni, necessitava quindi di un concept che fosse adatto sia ai più piccoli sia ai giovani ragazzi. Un luogo dove sentirsi a proprio agio tra amici o fratelli, anche con esigenze diverse. L’obiettivo della giovane committente era creare un ambiente, dove gli adulti e i più piccoli potessero vivere un’esperienza di shopping divertente e rilassante, trasformando l’acquisto in un momento di piacevole condivisione.
Il nuovo store di Zoi.kids
Il negozio di 45 mq si trova all’interno di un edificio storico in Selciato San Nicolò. Nel rispetto dei vincoli e dello stato di fatto, i prospetti, i volumi, lo spazio interno di forma regolare, con un cambio di quota di circa 40 cm (suddiviso in due gradini da 20 cm ciascuno) sono rimasti invariati. Una scelta realizzata secondo l’approccio conservativo che caratterizza lo studio padovano Architettura Tommasi, tra le maggiori realtà in Italia specializzate nel restauro di immobili storici.
Zoi.Kids: un recupero rispettoso della storia dell’edificio
Il progetto della pavimentazione ha previsto la posa di una moquette, senza l’uso di colle, per preservare la pavimentazione esistente e offrire la possibilità di rimuoverla e ripristinare il parquet originale.
L’arredo del negozio, in legno e lamiera, è caratterizzato da tre colori principali — giallo, magenta e azzurro — colori forti, luminosi e in contrasto con l’aspetto esterno. Un doppio registro di tubolari paralleli segna la disposizione dell’arredo, uno aderente alle pareti e l’altro a delineare la profondità delle mensole. Questa progettazione permette di modificare a seconda delle necessità la distanza tra le mensole, adattandola alla disposizione della merce nel negozio. I tubolari creano nicchie lungo le pareti, dove sono collocate aste appendiabiti illuminate da LED posti inferiormente. Mensole in lamiera microforata per l’esposizione e un grande schermo touch interattivo. Questo schermo, sviluppato con un software dedicato, permette ai clienti di creare autonomamente il proprio outfit. Questo rende l’esperienza di acquisto moderna e offre la possibilità di vivere un’esperienza simile a quella dello shopping online. Ma con impatto ambientale ridotto, avendo a disposizione la merce già in negozio.
Armadi e mobili bassi, studiati nei minimi dettagli e con finiture di alta qualità, sono disposti lungo le pareti del negozio, definendo spazi contenitivi. I camerini e il locale di deposito merce, anch’essi realizzati in legno e lamiera colorata, sono disposti al centro delle due finestre che affacciano su Via Dante Alighieri, alla quota più alta del negozio. Presentano una copertura voltata, che richiama il design dell’intero arredamento e delle nicchie.
Un’attenzione importante anche alle luci e all’ingresso
L’architetto ha posto particolare attenzione agli impianti di condizionamento e elettrici. Al centro dell’area di ingresso, sospesa sopra il grande tavolo di appoggio, una lastra di metallo microforato con ganci permette la distribuzione dell’aria caldo/freddo proveniente dall’impianto di condizionamento incassato nel controsoffitto. Questo intervento migliora la distribuzione del calore e dell’aria fredda, riducendo il consumo di energia.
L’impianto luci, che non era a norma nello stato di fatto, è stato riprogettato e calibrato secondo la normativa vigente. Sono stati sostituiti i corpi illuminanti esistenti con nuovi faretti da incasso a basso impatto energetico che permettono la collocazione al loro interno di impianti secondari, quali illuminazione d’emergenza e sistemi di videosorveglianza.
La porta d’accesso al locale e la storica vetrina in legno sono state valorizzate attraverso un attento restauro conservativo. All’interno della vetrina è stato inserito un mobile su misura, con tubolari sottili per esporre al pubblico le collezioni.
La posizione e la monumentalità dell’edificio hanno portato alla decisione di non inserire una vera e propria insegna. Questo perchè si è pensato che invece con una adeguata illuminazione interna rendesse il negozio stesso un’insegna integrata nel contesto urbano.