Terminerà il 19 febbraio W. Women in Italian Design, la mostra milanese in occasione della XXI Esposizione Internazionale che ha inaugurato la Nuova Esposizione femminile del Triennale Design Museum.
Oltre trecento creative, designer e artiste protagoniste dello scorso secolo sono state riunite nella mostra: tra di loro, Carla Accardi, Lisa Ponti, Patricia Urquiola, Maria Montessori, Rosa Menni Giolli, Fede Cheti, Maria Bronzini, Franca Sonnino, Geny Iorio, Elisabetta Di Maggio, Franca Helg, Gae Aulenti, Edina Altara.
Un recupero di chi ha disegnato l’Italia, letteralmente, con mano femminile, dall’architettura ai manufatti, in una rete di bellezza e grazia.
Non una lettura femminista della Storia, ma un semplice – quanto diretto – tributo alle donne che hanno superato le differenze di genere degli anni passati e hanno creato prodotti di altissima qualità. È questa l’anima della mostra, curata da Silvana Annicchiaro.
Gli oggetti in mostra parlano dunque di un gentil sesso non così gentile, o perlomeno non debole, e infatti, come si legge dal catalogo della mostra:
“La teoria del gender attacca le pretese del maschile e del femminile di fornire una descrizione o una classificazione esaustiva e indiscutibile su un tema complesso quale quello dell’identità”.
Il talento va oltre il genere, bisogna coglierlo solo nel momento in cui costruisce l’identità personale, e quella di un popolo intero.