Pinot Bianco – vino versatile e piacevole, fermo o spumantato
Il vitigno del Pinot Bianco DOC, molto simile allo Chardonnay, ha una provenienza mitteleuropea; viene, infatti, dalla Germania e, in Italia, la sua coltivazione si è diffusa soprattutto nel nord est.
Il processo di vinificazione dà origine a un prodotto strutturato di buona versatilità, adatto sia all’affinamento nel legno della barrique che ai processi di realizzazione degli spumanti.
In effetti, la sua versione spumante è una delle più interessanti del nostro territorio.
Caratteristiche del vino
Il Pinot Bianco veste un color giallo paglierino, che sfuma sul dorato o vira su toni di verde appena accennati, in gradazioni cromatiche date dall’invecchiamento.
Nelle declinazioni a spumante, mostra un perlage sottile e di buona durata (è l’effervescenza, in forma di bollicine, che sale dal fondo del bicchiere).
All’olfatto, si presenta con aromi variegati, di natura fruttata (mela golden, pesca e pera), con un leggero sentore di vaniglia o di mandorle a contrasto.
All’assaggio, è fresco e sapido, morbido e delicato, con un buon equilibrio, accompagnato da un gusto persistente e chiosato da una piacevole conclusione.
Il servizio
La bottiglia di Pinot Bianco va aperta almeno mezz’ora prima della degustazione, per ossigenare opportunamente il vino.
Se è fermo, va servito in un calice che accolga la luce e agevoli la diffusione del profumo, alla temperatura di 10-12° Celsius, mentre, in versione spumante, è meglio versarlo in un flûte (il calice alto e stretto), a temperature inferiori (di norma, 7-8°).
Gli abbinamenti
I migliori accostamenti enogastronomici del Pinot Bianco fermo sono i piatti di pesce, gli antipasti, i formaggi freschi e le portate di carni bianche.
Lo spumante è in grado di attraversare una sequenza più variegata di portate, raggiungendo anche il dolce.
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