Le ville medicee si distinguono nel panorama artistico e architettonico italiano per alcuni caratteri che le hanno rese l’emblema della dimora signorile del Rinascimento. Che sorgano sulle pendici di un poggio, isolate nella rigogliosa cornice delle colline toscane, o nelle vicinanze della città di Firenze.
Sommario dell’articolo
- Le ville medicee
- Le cinque ville medicee da non perdere
- Ville medicee nei dintorni di Firenze
- Ville medicee fuori Firenze
- La villa: storia, architettura e significato
Storia, architettura e significato
Nella Firenze medicea si affermò con rinnovato slancio una tipologia che aveva avuto ampia fortuna nell’antichità classica: la villa. Il richiamo ad un’età dell’oro da rivivere nel presente. Grazie al pensiero umanistico e alla filosofia neoplatonica, si concretizzò con l’edificazione di numerose ville da parte dei Medici. Questa spinta creativa li spingerà a definire una moda del ritorno all’antico, destinata ad avere largo seguito.
L’aspirazione alla simmetria e all’ordine, insieme al deliberato recupero di elementi classici, come le volte a botte. Tutti elementi che le ville, tra le più belle della Toscana, condividono. Elementi introdotti dal pensiero di Leon Battista Alberti che nel De re Aedificatoria si fa portavoce di quel nuovo gusto.
Le ville medicee
Tra gli architetti preferiti dai Medici per realizzare queste ville stupende adibite all’otium letterario o al semplice riposo dalla frenesia della città, troviamo due grandi protagonisti di questo rinnovamento edilizio. Michelozzo, che si occupò delle ville di Trebbio, di Cafaggiolo, di Fiesole e Careggi, seguito da Giuliano da Sangallo, che suggellò una stretta collaborazione con il Magnifico, il cui culmine è rappresentato dalla villa di Poggio a Caiano.
Da dimore dalla funzione soprattutto di difesa, con grandi torrioni e cinte murarie ancora medievali, molte residenze medicee subirono forti cambiamenti e restauri. Trasformate per diventare vere e proprie ville di campagna, mentre molte altre vennero fatte costruire ex novo dai committenti e proprietari.
Nacquero così le quattordici ville medicee patrimonio UNESCO sparse in tutta l’area toscana, soprattutto nelle vicinanze di Firenze. Alcune divenute musei, altre private ma comunque visitabili, a dimostrazione della centralità dell’uomo e della sua capacità di domare la natura circostante con le proprie abilità e conoscenze.
Le cinque ville medicee da non perdere
Villa Medici di Fiesole
Emblema della Villa rinascimentale, fatta erigere da Cosimo il Vecchio per il figlio Giovanni, la residenza medicea vanta alcuni dei giardini più interessanti di tutta Fiesole grazie agli agrumi che l’hanno resa celebre. Luogo ideale per i ritiri intellettuali del Magnifico, che la adibì a residenza estiva, ancora oggi si può cogliere l’aura di perfezione geometrica, attuata tramite l’uso di linee semplici e in armonia tra loro ed è anche detta Villa del Belcanto.
Le logge, la simmetria della pianta e dei giardini, che si dividono dai frutteti e dalle coltivazioni agricole, i colori e i profumi degli agrumi, rendono il paesaggio circostante vario e piacevole per tutti i sensi.
Villa di Poggio a Caiano
La villa medicea a Poggio Caiano, in provincia di Prato, rappresenta al meglio l’entusiasmo rinascimentale per le forme architettoniche dalla geometria ben studiata e simmetrica, per l’ordine e la semplicità. Lorenzo de’ Medici affidò la costruzione a Giuliano da Sangallo, ma solo con Giovanni de’ Medici i lavori furono conclusi.
Le decorazioni della facciata e gli affreschi delle grandi e luminose sale interne celebrano la dinastia medicea tramite una studiata iconografia, da non perdere gli affreschi del Pontormo e il giardino paesaggistico, voluto da Elisa Baciocchi nell’Ottocento, insieme a un tempietto dedicato a Diana e a un laghetto.
Villa La Petraia
La Villa nota come La Petraia è appartenuta ai Medici dalla metà del Cinquecento ed è con Cosimo I e con il suo successore che si compie la grandiosa ristrutturazione. Con Ferdinando I la dimora compie il salto definitivo da semplice residenza fortificata a villa di campagna. Gli affreschi di Cosimo Daddi e il Volterrano, nel cortile centrale trasformato in sala da ballo in età sabauda. insieme alle lunette di Giusto Utens sono solo alcuni dei capolavori da ammirare qui.
La limonaia e il tiepidario per le rarissime piante esotiche risalgono all’Ottocento, periodo in cui venne creato un parco paesaggistico dal sapore romantico e un viale di collegamento con la contigua villa di Castello.
Villa La Magia
Nel comune di Quarrata, in provincia di Pistoia, l’architettura di Villa La Magia si staglia contro il paesaggio circostante del colle Montalbano. Da residenza con funzione soprattutto difensiva, della famiglia Panciatichi, la struttura si trasformerà in dimora signorile grazie alla visione di Francesco I de’ Medici, che la acquistò nel 1584 e la fece ristrutturare dal Buontalenti. Dopo i Medici furono i proprietari successivi a creare il giardino paesaggistico adiacente alla Villa, che dal 2000 è proprietà del Comune di Quarrata ed è visitabile su prenotazione.
Villa di Artimino, La Ferdinanda
Non lontano dalla città di Prato ecco che sorge la villa de’ Medici nota come La Ferdinanda, dal nome del granduca Ferdinando I che la fece edificare nel 1596. Grande amante dell’attività venatoria, il granduca la scelse come residenza invernale per la caccia e la pesca, vista la vicinanza con terreni boschivi nella cornice del Montalbano.
Detta anche la Villa dei cento camini per questa sua particolare caratteristica, la struttura ha ospitato Galilei e altri illustri personaggi nel corso degli anni e venne decorata con un ciclo di affreschi negli ambienti principali, come il salone centrale, gli appartamenti del granduca e una cappella privata, realizzati dal Passignano e dal Poccetti.
Ville medicee nei dintorni di Firenze
Villa medicea di Cafaggiolo
La villa medicea di Cafaggiolo, non distante da Firenze, si presenta agli occhi del visitatore come una vera e propria fortezza: l’imponente torre di guardia e le alte mura, però, celano gli interni rinascimentali che tuttora testimoniano l’evoluzione dell’edificio in residenza signorile, adibita alle attività di otium, oltre che di produzione agricola.
Il palazzo fortificato venne ristrutturato da Michelozzo ai tempi di Cosimo il Vecchio, mentre con Lorenzo de’ Medici furono ospitati nella villa personaggi del calibro di Marsilio Ficino e Pico della Mirandola. Michelozzo sistemò i dintorni della villa, curando i giardini, le sculture e i giochi d’acqua, mentre il giardino all’inglese risale all’Ottocento.
Villa del Trebbio
Nata come castello verso il 1364, la villa medicea del Trebbio sorge sulle orme di un antico percorso romano e venne affidata ai progetti di Michelozzo. Con Cosimo il Vecchio il castello assunse sempre più l’aspetto di una vera e propria villa, ma senza perdere le caratteristiche del primo nucleo architettonico che ancora oggi lo rendono unico nel suo genere.
I giardini, le vigne e l’orto circondano l’architettura creata dal Michelozzo, di cui si coglie l’impronta grazie agli elementi desunti dall’antico. Proprietà della famiglia Borghese e poi degli Scaretti, i giardini furono completati con un’area di bossi, rose, un frutteto e cipressi.
Villa di Careggi
Sul colle di Monterivecchi è visitabile la Villa di Careggi. Con interventi di Michelozzo e Giuliano da Sangallo, la villa diverrà la sede dell’Accademia neoplatonica, su volontà di Lorenzo il Magnifico, di cui è possibile visitare lo studiolo con decorazioni a grottesche.
Da non perdere gli ambienti del Salone del camino e il ninfeo creato nel Seicento nelle cantine della villa. Oltre al giardino con piante esotiche dal carattere inglese e romantico, voluto dal proprietario Francis Joseph Sloane, che la acquisì nel 1848.
Villa di Castello
La villa sorge su un antico acquedotto romano e deve il suo nome a una cisterna detta, appunto, “castellum”. Di proprietà della famiglia Medici dal 1477. Proprio nella villa di Castello che Botticelli realizzerà la Primavera e la Nascita di Venere, oggi agli Uffizi, e tra queste mura saranno spesso ospitati grandi filosofi e intellettuali neoplatonici. La bella villa di Castello, nota anche come Villa reale, si trova nel Mugello, verso Sesto Fiorentino.
L’ampio giardino della dimora è uno dei primi casi di giardino all’italiana, in linea con il progetto di esaltazione della dinastia medicea, le cui decorazioni vennero affidate al Tribolo insieme ad altri artisti e architetti della cerchia medicea. Tra i parchi e giardini da visitare assolutamente in Toscana.
Le varietà di agrumi dei giardini, le erbe officinali e il cosiddetto giardino segreto sono angoli di assoluta perfezione. Le fontane dai soggetti mitologici richiamano un passato antico. La famiglia de’ Medici si pone come continuatrice, nel suo ruolo di protettrice della città di Firenze. La fontana di Ercole e Anteo ne è un esempio eloquente, ma a lasciare senza fiato è un’altra delle attrazioni della villa: la Grotta del Diluvio o degli Animali del Tribolo.
Villa di Cerreto Guidi
Nel centro storico di Cerreto Guidi, la villa nasce come dimora per la caccia del duca Cosimo I. Nota per le rampe di accesso “a scalera” ideate probabilmente dal Buontalenti, che caratterizzano in modo significativo l’accesso alla villa. Luogo in cui si consumò la tragica vicenda di Isabella de’ Medici, figlia di Cosimo, dove se ne conserva il ritratto, insieme a quello del padre. All’interno dell’edificio sono presenti altre opere d’arte quali arazzi e altri manufatti provenienti dalla collezione di Stefano Bardini. Oggi la struttura ospita il Museo storico della caccia e del territorio.
Villa di Poggio Imperiale
Sul colle di Galileo, poco distante dal centro di Firenze, si colloca la Villa di Poggio Imperiale o Villa Baroncelli, appartenuta a Isabella de’ Medici e nota per essere stata dimora di altre illustri nobildonne che la decorarono e ampliarono secondo il proprio gusto, ultima Elisa Baciocchi. Dal 1865 è sede dell’Educandato della SS. Annunziata ed è visitabile, in parte, su prenotazione.
Ville medicee fuori Firenze
Tra le ville e i giardini medicei in Toscana, fuori Firenze troviamo il Palazzo di Serravezza. In una posizione senza dubbio strategica vista l’importanza dei giacimenti di marmo, oltre che di ferro e argento della Versilia. Con Cosimo I iniziò la costruzione, sotto la supervisione di David Fortini e probabilmente gli interventi dell’Ammannati. Ospedale, carcere e sede del Municipio, Il Palazzo mediceo di Serravezza si è reinventato come centro culturale, per l’organizzazione di mostre ed eventi.
Una vasta tenuta nei pressi di Pisa è tra le ville e i castelli più suggestivi dell’area toscana. Stiamo parlando della dimora medicea di Buti, nel centro storico del borgo, oggi utilizzata soprattutto come location per eventi privati.
Testo di Giulia Frigerio