Un’edizione all’insegna di design, architettura e cultura ma anche di solidarietà e inclusione che vedrà VENINI tra i protagonisti della mostra-mercato di beneficenza “Idee gentili” di Giulio Cappellini e di un’esposizione tutta al femminile nelle vie del centro
Dall’1 al 4 febbraio, VENINI partecipa alla quarta edizione di Courmayeur Design Week-end, la kermesse curata da Studio Coronel e patrocinata da Altagamma e ADI-Associazione per il Disegno Industriale che porta design e architettura tra le vette del Monte Bianco. Una quattro giorni di esposizioni, installazioni e un fitto programma di incontri ed eventi speciali.
Fil rouge della manifestazione è il tema “un passo avanti” pensato per raccontare quella capacità di aziende e progettisti di vedere oltre ciò che è evidente, un’attitudine che porta ad anticipare, preparare e progredire in modo innovativo e creativo e che prevede inoltre una sensibilità e attenzione particolare al mondo circostante. Un approccio da cui prendono forma mostre e talk che trasformeranno Courmayeur in un grande laboratorio pensante all’insegna di design, architettura e cultura ma anche di solidarietà e inclusione.
Tra gli eventi più significativi che vedono la partecipazione di VENINI, la mostra “Idee gentili” tratta dalla mostra “Idee Geniali” di Giulio Cappellini presentata nell’edizione della Design Week-end di Pietrasanta: una mostra-mercato di beneficenza, allestita nel Courmayeur Sport Center, che presenta una selezione di prodotti iconici del design oggetti fuori dal tempo e protagonisti degli spazi in cui viviamo, il cui ricavato sarà interamente devoluto all’Ente “Medici con l’Africa Cuamm” per supportare il reparto di maternità dell’ospedale Pujehun in Sierra Leone. VENINI vi prende parte con il vaso “Battuto a Nido d’Ape” disegnato da Carlo Scarpa nel 1940. Un’opera ispirata dalla natura e scolpita a freddo, una delle tecniche di lavorazione che mette più alla prova bravura e delicatezza del maestro molatore che dà vita ad una superficie dalla trama ondulata con piccoli esagoni che si susseguono come in un alveare.
In occasione del Courmayeur Design Week-end, l’azienda è inoltre protagonista di una mostra al femminile, allestita nelle vetrine del centro, che interpreta il tema della manifestazione attraverso la narrazione di oggetti di design, fatta dalle professioniste del settore. Un passaparola tra architetti, designer, giornaliste, PR e manager di aziende, che porta in ogni vetrina oggetti iconici e piccoli manufatti artigianali, accomunati dal colore rosso, particolarmente rappresentativi della storia e dei valori di ogni brand. VENINI partecipa con un Fazzoletto rosso, selezionato da Silvia Damiani, Presidente di VENINI e Vice Presidente di DAMIANI. Il vaso, disegnato da Fulvio Bianconi e Paolo Venini nel 1948, è infatti diventato negli anni un’icona del brand grazie al suo inconfondibile profilo ondulato che si deve alla tecnica della “mano volante”: il gesto sapiente dei maestri vetrai che imprime sul vetro soffiato un leggero drappeggio, il ricordo di un tessuto sollevato dalla brezza.
“Con un gesto morbido ma deciso del maestro vetraio, come una coreografia i cui movimenti sono scritti in una tradizione millenaria, nasce il vaso Fazzoletto di Venini. Una tecnica, frutto di un savoir-faire dal valore artigianale unico, irripetibile e inestimabile che, come per magia, trasforma la materia in arte. È una creazione che racconta dell’importanza del valore umano, della valorizzazione delle competenze delle persone che costituiscono un’azienda e della necessità di continuare a promuovere la bellezza in tutte le sue forme, poiché crediamo che essa sia in grado di ispirare, trasformare e arricchire la nostra vita e la società nel suo insieme.” Silvia Damiani, Presidente di VENINI e Vice Presidente di Damiani
VENINI: una storia, un’eccellenza artistica, una passione tutta italiana
Fondata nel 1921 dall’avvocato milanese Paolo Venini e dall’antiquario veneziano Giacomo Cappellin, la Venini S.p.A., allora Cappellin, Venini & C., è destinata a diventare un nome di riferimento nel mondo del vetro artistico, ponendo le basi di quell’identità stilistica che ancora oggi la contraddistingue. Nel tempo, Venini stringe significative collaborazioni con artisti come Napoleone Martinuzzi, Carlo Scarpa, Vittorio Zecchin e, nel dopoguerra, con Gio Ponti, Fulvio Bianconi, Tapio Wirkkala e Mimmo Rotella, fino ai contributi di designer e architetti contemporanei del calibro di Peter Marino, Ron Arad, Tadao Ando, Gae Aulenti, Doriana e Massimiliano Fuksas, Ettore Sottsass, Alessandro Mendini, Gaetano Pesce, Emmanuel Babled, Francesco Lucchese, Monica Guggisberg e Philip Baldwin, Michela Cattai, Hani Rashid e Lise Anne Couture, Benjamin Moore, Dan Dailey, Giorgio Vigna e molti altri. Così l’originale produzione artistica si rinnova nelle forme e nel linguaggio. Fra progetti iconici e nuove creazioni, la vetreria presenta le sue opere in due collezioni: Art Glass raccoglie straordinari vasi scultorei e oggetti per il decoro; Art Light presenta lampadari e importanti installazioni luminose destinate a grandi spazi pubblici o privati.
Venini vanta una palette cromatica senza eguali che, insieme alle tecniche di lavorazione del vetro, è parte di un patrimonio culturale tramandato di generazione in generazione. La fornace di Venini è infatti l’unica in grado di realizzare 125 colorazioni di vetro, frutto di una lunga e appassionata formulazione alla ricerca di nuove combinazioni. La struttura è organizzata per lavorare con 14 forni attivi nello stesso momento, mettendo a disposizione degli artisti e dei maestri vetrai una tavolozza cromatica che non ha eguali. Da sempre, VENINI realizza oggetti dal design intramontabile che si rivalutano nel tempo. Grazie all’eccellenza qualitativa, all’alto contenuto artistico e al valore manifatturiero intrinseco a ogni pezzo, i vetri VENINI vengono battuti ad aste importanti raggiungendo cifre da record: appartiene a VENINI, infatti, l’opera di vetro di Murano tra le più pagate della storia che con “La Sentinella di Venezia” firmata da Thomas Stearns del 1962 ha raggiunto ben 737mila dollari. Le creazioni firmate Venini sono entrate a far parte delle collezioni permanenti di musei della portata del Metropolitan Museum e del MOMA di New York, della Fondazione Cartier di Parigi, del Victoria and Albert Museum di Londra e delle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Il museo Venini, raccogliendo 45.000 disegni, 10.000 foto d’epoca e 4.000 opere d’arte, rappresenta il più prezioso archivio storico della vetreria artistica moderna e contemporanea. La società è controllata dalla famiglia Damiani, già a capo dell’omonimo brand internazionale di alta gioielleria, con l’obiettivo di dare maggior impulso a una delle più autentiche eccellenze del made in Italy. venini.com
Potrebbe interessare anche: