Stilemi classici e arte contemporanea, arredi iconici e un tocco di industrial si fondono con misura nell’appartamento progettato dallo studio Vemworks in un palazzo torinese di inizio 900, coronato da un giardino contemporaneo firmato Cristiana Ruspa.
Un Palazzo di Torino dei primi del 900, nell’isola pedonale del quartiere Crocetta, l’area verde storicamente più esclusiva della città, ospita l’appartamento completamente rinnovato dagli architetti Emanuele Corte, Marco Dellatorre e Vittoria Fiorito, di Vemworks, studio con sedi a Milano, Torino e New York.
Il progetto di interior design coniuga con armonia e coerenza tradizione e arte contemporanea, testimoniando al contempo quell’alchimia che si è creata tra studio di progettazione e committente, una famiglia dinamica e cosmopolita.
La dimora si sviluppa su due livelli per un totale di 500 metri quadrati ed è impreziosita da un giardino privato di circa 2500 metri quadrati. “L’obiettivo del progetto, condiviso con i proprietari, era quello di creare una sorta di Art Gallery”, raccontano gli architetti.
“Questo ci è stato consentito dalla notevole altezza dei soffitti e dalla luminosità naturale dell’alloggio”. L’involucro dell’appartamento è stato così pensato come una base neutra per consentire alle opere d’arte di cui la casa è disseminata di dare un tocco di colore e vivacità agli ambienti.
La visione creativa d’insieme degli autori del progetto ha messo in dialogo mondi apparentemente opposti: artigianalità e innovazione, custom made e disegno industriale, arte contemporanea e classicità.
Per ottenere questo effetto gli architetti hanno optato per una pavimentazione scura per tutta la casa, una spina francese in rovere tinto, abbinata alle tonalità neutre scelte per la maggior parte delle pareti.
In contrasto con gli spazi comuni, solo le camere da letto hanno invece una forte connotazione cromatica, proprio a sottolineare la distanza tra spazio condiviso e intimità della zona notte.
“L’ispirazione principale per questo progetto è legata alla forte propensione artistica della committenza, appassionata di arte e design e per questo desiderosa e coraggiosa nello sperimentare insieme ai progettisti.
Proprio questa caratteristica ha consentito a Vemworks di creare un linguaggio che su un ‘tappeto’ tradizionale e classico ha inserito e fatto convivere elementi di rottura Pop e Industrial”.
Tra gli artisti, Max Ferrigno, che ha inserito numerose opere all’interno dei progetti di Vemworks e in questo caso ha dato il suo tocco manga e ironico attraverso le due opere che arricchiscono la sala; Tomoko Nagao, autrice dello stencil gigante che domina la parete della scala interna e raffigura Medusa.
Dal punto di vista distributivo, la richiesta dei committenti è stata quella di creare una zona giorno totalmente indipendente dalla zona notte, che si articola in tre diverse suite, ognuna dotata di camera da letto, bagno e guardaroba, e un alloggio per il personale.
“La disposizione è estremamente funzionale e abbiamo concepito tutti i passaggi tra stanze come segreti: in cucina la parete di acciaio dove si trova il frigorifero è in realtà una porta che conduce alla dispensa e al vano ospiti.
Stessa cosa sulla parete che conduce alla camera da letto padronale, dove un’armadiatura lunga otto metri nasconde l’accesso al guardaroba”. Gli arredi presentano una forte sinergia tra classico e pop: molti erano già di proprietà della committenza, in particolare alcune icone del design contemporaneo.
“Quelli scelti da noi”, continuano gli architetti, “si sono inseriti in questo filone, elementi iconici e immediatamente riconoscibili. Per contrastare la formalità dell’apparato decorativo, abbiamo scelto alcuni oggetti dal sapore industriale, come le sedie Emeco in alluminio in cucina o il lampadario Container di Diesel o il letto e comodini in ferro e rete elettrosaldata disegnati da Vemworks, cosi come i box doccia, sempre in ferro e su disegno”.
Una visione creativa e d’insieme che fa dialogare mondi apparentemente opposti: artigianalità e innovazione, custom made, disegno industriale e opere d’arte avvolte da un’atmosfera scandita da elementi raffinati ed eclettici.
Vemworks ha una visione ben definita dell’esclusività che risiede nel creare qualcosa di unico e non ripetibile. Il vero lusso è la non replicabilità. “Abbiamo come studio la fortuna di lavorare in due continenti.
Abbiamo sempre avuto una grande attrazione per gli spazi e le architetture post-industriali di cui il continente americano è ricco. Quel linguaggio materico di ferro e mattoni ha da sempre alimentato il nostro immaginario. Abbiamo imparato a dosarlo e declinarlo in tutte le nostre realizzazioni anche quelle, come questa, che apparentemente hanno un linguaggio diametralmente opposto”.
La dimora è impreziosita da un giardino contemporaneo progettato da Cristiana Ruspa, architetto paesaggista e fondatrice dellostudio di Architettura del Paesaggio Giardino Segreto, che ha ammorbidito la rigida geometria del palazzo usando erbacee perenni, graminacee, rose e bulbose dal portamento morbido e leggiadro, scelte accuratamente anche in base alla forma e al colore dei fiori e delle foglie, con un occhio di riguardo alla successione delle fioriture.
La loro disposizione è stata studiata per portare movimento in giardino e per creare giochi di apertura e chiusura che dilatano lo spazio, nascondono e svelano, invitando a continuare nella scoperta di quanto è nascosto dietro l’angolo.
il giardino disegnato da Cristiana Ruspa, architetto paesaggista e fondatrice dello studio di Architettura del Paesaggio Giardino Segreto. L’accesso all’area a verde, che si estende su una superficie di circa 2.500 metri quadrati, avviene tramite un decking in teak che conduce anche a una biopergola di Merlo srl, che ospita una zona living con sala da pranzo all’aperto ed è un’estensione all’esterno dell’abitazione. Nella foto di sinistra, le bordure fiorite ai lati della passerella composte da erbacee perenni, graminacee, rose e bulbose. In particolare Allium sphaerocephalon, Verbena hastata, Echinacea purpurea ‘Alba’, Oenothera lindheimeri, Rosa ‘The Dark Fairy’, Nepeta x faassenii ‘Walker’s Low’, Salvia yangii, Santolina chamaecyparissus, Echinops ritro, Stachys byzantina, Myrtus communis, Iris, Baptisia australis, lavanda e aromatiche sono stati sapientemente mixati per ottenere effetti diversi lungo il percorso e una successione delle fioriture. Sullo sfondo Cinnamomum camphora, Osmanthus e Cotinus coggygria ’Royal Purple’. Il sistema di illuminazione è Flamingo di Platek. Nella foto in basso, la bordura di accesso alla biopergola, con lampade a sospensione Romeo outdoor di Flos. Lo spazio è arredato con tavolo da pranzo Mesh, poltroncine Net e divani Boma tutti di Kettal. Completano la zona i pouf Otto e Float di Paola Lenti e l’iconica poltrona Nemo, design Fabio Novembre per Driade.
il giardino disegnato da Cristiana Ruspa, architetto paesaggista e fondatrice dello studio di Architettura del Paesaggio Giardino Segreto. L’accesso all’area a verde, che si estende su una superficie di circa 2.500 metri quadrati, avviene tramite un decking in teak che conduce anche a una biopergola di Merlo srl, che ospita una zona living con sala da pranzo all’aperto ed è un’estensione all’esterno dell’abitazione. Nella foto di sinistra, le bordure fiorite ai lati della passerella composte da erbacee perenni, graminacee, rose e bulbose. In particolare Allium sphaerocephalon, Verbena hastata, Echinacea purpurea ‘Alba’, Oenothera lindheimeri, Rosa ‘The Dark Fairy’, Nepeta x faassenii ‘Walker’s Low’, Salvia yangii, Santolina chamaecyparissus, Echinops ritro, Stachys byzantina, Myrtus communis, Iris, Baptisia australis, lavanda e aromatiche sono stati sapientemente mixati per ottenere effetti diversi lungo il percorso e una successione delle fioriture. Sullo sfondo Cinnamomum camphora, Osmanthus e Cotinus coggygria ’Royal Purple’. Il sistema di illuminazione è Flamingo di Platek. Nella foto in basso, la bordura di accesso alla biopergola, con lampade a sospensione Romeo outdoor di Flos. Lo spazio è arredato con tavolo da pranzo Mesh, poltroncine Net e divani Boma tutti di Kettal. Completano la zona i pouf Otto e Float di Paola Lenti e l’iconica poltrona Nemo, design Fabio Novembre per Driade.
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Un decking in teak che gradualmente ha assunto quella meravigliosa patina che il tempo regala e contrasta magnificamente con le erbacee piantate ai lati, e che si insinuano nel percorso, conduce a una biopergola, quasi un’estensione della casa, dove pranzare e godere del relax all’aria aperta. Tonalità neutre e naturali dominano nella tavolozza, sobria ed equilibrata, della camera da letto. L’originale lampada a parete è un accento giocoso e ironico in un contesto di grande rigore formale. Ognuna delle camere da letto ha una personalità distinta, definita dagli abbinamenti di colori e materiali, oltre che dagli elementi d’arredo, alcuni su disegno degli architetti, altri classiche icone del design italiano. vemworks.com