Una palazzina di cinque piani, alta e stretta, nel cuore di Roma, ospita un inedito “boutique hotel” nato dalla mente creativa di Emanuele Garosci e Gabriele Salini.
Un’idea di ospitalità originale dove l’arte contemporanea e il miglior design italiano, dagli anni 30 agli anni 70, trovano collocazione fra intonaci grezzi e affreschi slavati di un palazzo del 600, ricco di charme e di storia. Gli arredi di Guglielmo Ulrich e Gio Ponti, le opere d’arte contemporanee, (quelle site-specific sono firmate da giovani artisti), romani, convivono felicemente nell’edificio che anche nella numerazione dei piani rivela il suo imprinting artistico.
Una ristrutturazione importante
Secondo l’idea dell’artista Gianni Piacentini il palazzo, idealmente radicato in cielo, necessitava di una numerazione “apposita”: così l’albergo parte dal basso con il piano cinque per arrivare all’ultimo con il numero uno. L’effetto è originale, come il suo nome, G-Rough che pronunciato in inglese suona come “giraff”, e ne sottolinea, forse involontariamente, la forma. Il progetto è avvalso della collaborazione dell’architetto Giorgia Cerulli, di Benedetta Salini e Vittorio Mango per l’interior decoration e di Guendalina Salini per la curatela artistica. Dopo la prematura scomparsa di Emanuele Garosci, è portato avanti da Gabriele Salini.
“Vengo da una famiglia particolare, numerosa e accogliente, romana da sette generazioni, molto legata alla città e con un’anima internazionale”, racconta. “G-Rough è la casa dove ho vissuto dieci anni della mia vita; sono cresciuto con quattro sorelle e “Questa casa non è un albergo”, era il claim di mia madre sempre alle prese con i nostri numerosi ospiti. Adesso la scritta campeggia, a ricordo di quei tempi e con una qualche ironia, nell’albergo”. Gabriele, laureato in economia e commercio, (“volevo fare l’architetto ma a mio padre, ingegnere, pareva disdicevole”, spiega) ha partecipato attivamente ed emotivamente al progetto.
Quando ha lasciato la casa ha organizzato il demolition party chiamando molti artisti a documentare gli ultimi giorni di vita. G-Rough organizza per i clienti pacchetti speciali per far loro conoscere la città più autentica, dallo shopping ai luoghi d’arte. “L’anima dell’hotel è internazionale ma l’ospitalità è rimasta quella romana, calda e accogliente”, conclude.
Testo di Margherita Dallai
Foto di Serena Eller Vainicher
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