Silvia Ghirelli, paesaggista, ha trasformato un luogo anonimo nella campagna veneta in un raffinato giardino, disegnato sui desiderata del committente, in cui regna un delicato equilibrio.
Uno spazio sottratto progressivamente a una campagna, in Veneto, monotona e piatta e totalmente privo di appeal è stato trasformato dall’intervento di Silvia Ghirelli in un giardino che dona gioia ai suoi proprietari e ne rispecchia i gusti.

Una barchessa restaurata con un giardino tutto da progettare

Una parte di questa vasta area verde era già esistente e si sviluppava intorno a una barchessa restaurata e trasformata in un’elegante e moderna residenza. Era un insieme abbastanza confuso di piante mescolate tra loro e raggruppate in aiuole perimetrali disomogenee ai bordi di un grande prato. In mezzo ad esso, troneggiavano una piscina e, a distanza, un gazebo collegati da un vialetto curvilineo che poi conduceva alla casa. Il proprietario, insoddisfatto, chiamò Silvia per dare un senso a quello spazio di circa ottomila metri quadrati e trasformarlo in un luogo sereno, da vivere e assaporare, dove accogliere la famiglia e gli amici.

SINFONIA, ARMONIE, CONTRASTI, GIARDINO

Il recupero di alberi e arbusti già esistenti e l’inserimento di nuovi: un insieme perfetto

L’impianto originario è stato smontato e rimontato secondo un progetto preciso e coerente. Sono stati recuperati gli alberi e gli arbusti esistenti e aggiunti di nuovi quando necessario. La purezza delle linee della casa e delle sue grandi finestre ad arco sono riprese nel layout delle nuove aree in cui il giardino è stato suddiviso. Gazebo e piscina sono stati inglobati in un contesto e nascondendo quest’ultima dalla vista di chi si trova in casa, o nei pressi, con parallelepipedi di bossi alternati ad Agapanthus africanus in varietà.

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Tra bordure di bossi, rose e piccoli alberi

Un ingresso sobrio ed elegante accoglie i visitatori con il profumo fruttato delle Rosa ‘Johann Strauss’ contenute in una bordura rettangolare e alternate a bossi a sfera. Al di là della villa, nuove bordure semicircolari di rose bianche in purezza anticipano una scenografia dal tratto deciso e potente. Una lunga vasca d’acqua rettangolare fiancheggiata da due bordure rettilinee in cui bossi a sfera di dimensione differente, si rincorrono a gruppi. Vengono intervallati sul lato sinistro da grandi Phormium tenax ‘Variegatum’ e una distesa di Rosa ‘Botticelli’, con piccoli alberi in seconda fila, tra cui due Cornus kousa come accento. Sul lato destro, invece, sono cinti da bordure delle medesime rose chiuse da una siepe di bosso.

SINFONIA, ARMONIE, CONTRASTI, GIARDINO
Vista invernale del giardino davanti alla casa con una vasca d’acqua rettangolare tra due bordure rettilinee, interrotte per consentire l’accesso alle altre aree del giardino. Bossi a sfera di dimensione differente si rincorrono a gruppi, intervallati sul lato sinistro da arbusti e piccoli alberi e da una distesa di Rosa ‘Botticelli’ e cinti, invece, da bordure delle medesime rose, chiuse da una siepe di bosso, sul lato destro. Sullo sfondo un emiciclo in alloro (Laurus nobilis) con alle spalle pioppi cipressini e tre Pyrus calleryana ‘Chanticleer’ davanti a parallelepipedi di alloro e all’interno di una bordura di rose e ortensie chiusa da un gruppo di bossi a sfera.

Armonie tra alberi e fiori

Aperture laterali consentono di raggiungere le altre aree del giardino. Sullo sfondo, un emiciclo di alloro (Laurus nobilis) trattiene i pioppi cipressini tipici della campagna. Accanto è stato creato un nuovo fondale per la piscina con tre Pyrus calleryana ‘Chanticleer’ che ritmano lo spazio davanti a parallelepipedi di alloro e all’interno di una bordura di rose e ortensie chiusa da un gruppo di bossi a sfera, a richiamare quelli dell’area della vasca.
Il gazebo, poco distante, è ingentilito da Trachelospermum jasminoides e racchiuso da una bordura semicircolare con Rosa ‘Frederic Mistral’, a permeare in sequenza l’area di profumi dolci e  agrumati. Un altro gazebo, con rose rampicanti, sul lato diametralmente opposto del giardino e racchiuso da una bordura semicircolare di azalee, introduce in una zona il cui interesse si dispiega in più stagioni. Qui gli aceri giapponesi esistenti sono stati incrementati fino a formare una collezione importante. Messi a dimora in gradazione di altezza e raggruppati per varietà sono un punto di attrazione in autunno, per la colorazione intensa dei loro fogliami.

Contrasti tra le linee geometriche e le fronde degli alberi

Una serie di aiuole di arbusti dal disegno che combina linee rette e curve ricongiunge quest’area al gazebo. È interrotta da sentieri inerbiti che consentono di raggiungere un percorso segreto ricavato tra gli alberi preesistenti, messi a dimora lungo il confine, per consentire di passeggiare indisturbati e ammirare il cambiamento delle stagioni. Il gioco ripetuto di forme, di colori che si dispiegano in gradazioni diverse, e di piante contribuisce a creare un senso di continuità e dona un ritmo all’insieme. Il percorso tra gli alberi, unica concessione a una linea ondulata, crea un senso di mistero, che non stona mai.

Il giardino crea una sinfonia tra contrasti e armonie visive

Durante i lavori di rielaborazione, il committente si è appassionato alle piante e con la progettista ha iniziato un dialogo, tuttora in corso. Questo ha consentito, nel tempo, di perfezionare le scelte secondo i suoi desideri, gusti e inclinazioni conducendo a un progressivo ampliamento del giardino. In seguito all’acquisto di un nuovo lotto di terreno lungo e stretto, di circa tremila metri quadrati, è stato sviluppato un nuovo progetto per creare un collegamento prospettico con la parte esistente e dare profondità. Anche in questo caso il disegno è geometrico, con un gioco di pergole centrali disposte lungo tre lati di un rettangolo, anticipato e seguito da altri due rettangoli più grandi, uguali tra loro quanto a superficie ma diversi quanto a contenuto.

Bossi, rose e alberi creano armonie senza tempo nel giardino progettato da Silvia Ghirelli

Il primo è un frutteto con gli alberi disposti in file ordinate, davanti a una pergola di vite, e basse siepi perimetrali in bosso. Il secondo è un’inversione dei pieni e dei vuoti con un prato centrale racchiuso da parallelepipedi di bosso intervallati da una collezione di nuove cultivar di ortensie. I fiori sono in gradazioni di rosa, disposte in sequenze ordinate e un esemplare di Parrotia persica a fungere da punto focale. Sui pergolati si arrampicano Wisteria floribunda dalle lunghe infiorescenze, scelte tra le varietà più romantiche, ‘Macrobotrys’, ‘Longissima alba’ e ‘Rosea’, che connotano l’area a inizio primavera e sono visibili anche a distanza, e rose rampicanti scelte tra le antiche e le moderne per assicurare una fioritura quasi ininterrotta.

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Un’area nuova tra fiori, alberi e arbusti, in questo magico giardino

La nuova area si trova a ridosso del vecchio confine. Qui i pergolati creano una sorta di stanza segreta e indisturbata in cui si è scelto di creare un roseto. È ordinato in aiuole geometriche cinte da bossi, un dono per la moglie del committente che ama le rose da taglio. A dominare qui sono le R. ‘Osiana’ dal portamento eretto e compatto. Sono senza spine, e i fiori sono rosa delicato soffuso di avorio, decisamente profumati, prodotti lungo tutta la bella stagione. A chiudere la sequenza di rettangoli, un’area circolare, con una fontana centrale, che un breve sentiero, circondato da bordure di  arbusti e alberi sullo sfondo, collega al primo gazebo.

Con l’aggiunta del secondo lotto, il giardino si declina anche in una serie di spazi intimi e raccolti, ben organizzati, che consentono di vivere all’aria aperta, di passeggiare inebriati dai profumi e di sostare in vari punti, comodamente seduti su panche e sedute dal design moderno oppure tradizionale, all’ombra di gazebo e pergole.

Silvia Ghirelli, la committenza, i giardinieri: una eccellente sinergia per realizzare un giardino d’incanto

Il rapporto di fiducia e di ascolto reciproco tra committente e progettista, l’esperienza in campo e la cresciuta cura del giardino, affidato alle mani di bravi giardinieri, si sono rivelati determinanti nella selezione delle piante. Inizialmente scelte tra le più affidabili e di sicuro effetto per poi estendersi a specie più ricercate. Sia per gli arbusti, sia per le perenni, sia per gli alberi, che sono tra i protagonisti del giardino e soprattutto del terzo lotto, che si è aggiunto al termine dei lavori del secondo. Era un ettaro tutto da inventare, ma già nelle intenzioni un luogo naturalistico, di transizione dal giardino formale alla campagna.

Un giardino unico che crea armonie tra bossi, ninfee, ortensie e il roseto

È stato collegato all’esistente tramite un’uscita dal pergolato, dove in due bordure simmetriche tornano le Rosa ‘Johann Strauss’ dell’ingresso. I Pyrus calleryana ‘Chanticleer’ che fanno da sfondo alla piscina, e una dal frutteto, dove inizia un lungo sentiero tra bordure di arbusti punteggiate da alberi che si apre poi alla vista dell’intera area. Qui un vasto lago dalla forma organica imprime un grande carattere all’intera zona. Cattura la luce, scintilla e delizia con il suo fascino sereno e costituisce una destinazione allettante, anche solo per ammirare le ninfee sospese sull’acqua e la vegetazione palustre sulle rive.

Gli alberi con il cambio delle stagione creano armonie

In verità, i grandi protagonisti di quest’area sono gli alberi maturi messi a dimora in forma libera, a punteggiare lo spazio. La disposizione, però, è stata volutamente studiata in sequenze compositive che magnificano gli aspetti e le peculiarità di specie e cultivar. Unitamente alla successione di interesse stagionale, i contrasti e le alternanze di altezze e forme, di sempreverdi e caducifoglia, e nel pieno rispetto della naturale evoluzione e crescita di ognuno. Alcuni sono punti focali, alcuni accenti, altri comprimari, tutti contribuiscono a creare un effetto di estrema naturalezza.

Carpinus, Liquidambar e Quercus alcuni degli alberi in questo armonioso giardino

Carpinus betulus, Acer × freemanii, Acer rubrum, Parrotia persica, Pterocarya fraxinifolia, Zelkova serrata, Liquidambar styraciflua. Oltre a Liriodendron tulipifera, Ginkgo biloba, Platanus x hispanica. E ancora, Fagus sylvatica ‘Purpurea’ e ‘Tricolor’, Taxodium distichum, Cinnamomum camphora, Quercus ilex e altri si alternano in questa grande area. Alcuni lambiscono il lago, altri impreziosiscono bordure perimetrali. Altri ancora formano boschetti liberi, seguendo l’esempio della natura, come era desiderio di committente e progettista. Il colore è assicurato dagli arbusti messi a dimora nelle grandi bordure, che riprendono le linee rette e curve semplici, presenti nel resto del giardino. In un semicerchio, con ortensie che sfumano dal rosa al bianco, che richiama altri semicerchi, per dare un senso di coerenza e continuità. Senso ottenuto anche grazie alla studiata messa a dimora delle specie arboree di quest’area in altre zone del giardino.

Un nuovo spazio del giardino è in fase di lavorazione

Considerando necessario un altro spazio di transizione verso la campagna, il committente ha quindi acquistato un quarto lotto di un ettaro che si estende dal terzo al primo in orizzontale. I primi due giardini formali risultano così racchiusi su due lati da giardini naturali. Il cantiere è ancora in corso, Silvia Ghirelli ha progettato tutto e iniziato a costruire i punti di collegamento. Ha aperto nuovi sentieri tra le bordure, formato nuove aiuole di erbacee perenni e graminacee vicino al lago e nel quarto lotto. Sono anche già stati messi a dimora i grandi alberi, seguendo un percorso di coerenza e omogeneità. Il giardino che era un non-luogo ora è una sinfonia di parti interconnesse, che compongono l’arazzo della natura. Come scrisse il poeta canadese Patrick Lane “Un giardino è un luogo reale immaginato e, con il tempo e la cura, un luogo immaginato reso reale”.

 

Elisabetta Pozzetti
©Villegiardini. Riproduzione riservata

 

Foto di Marta Castellani e Silvia Ghirelli

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