Per la DesignWeek 2023 Listone Giordano presenta all’interno del suo spazio ARENA disegnato da Michele De Lucchi, Neuro Nature, una vera foresta nel cuore di Milano. Si tratta di un’iniziativa di ricerca e innovazione, ma al contempo di viaggio evocativo senza limiti tutto da vivere e scoprire. Fino a domenica, grazie al concept di Nicola Gallizia sviluppato di bcpt Associati, lo spazio di Via Senato si trasformerà in una foresta primaria indoor. I visitatori avranno la possibilità di vivere una rigenerante esperienza a diretto contatto con il reame vegetale.
Il progetto per la DesignWeeK: NEURO – NATURE
NEURO – NATURE è il progetto di Listone Giordano per la DesignWeek 2023. Porta con sé il significato correlato al sistema nervoso, alle sue interazioni ed emozioni. Nature abbraccia l’intero sistema totale degli esseri viventi, animali e vegetali, e delle cose inanimate, che presentano un ordine, realizzano dei tipi e si formano secondo leggi. Quindi la volontà stessa di ordine che si manifesta in quelle leggi, come principio vivo e operante, forza generatrice di tutte le cose.
Il concept
L’ipotesi che ha guidato l’intera progettazione, frutto anche di un primo nucleo concettuale espresso dall’arch. Nicola Gallizia, è stata sviluppata appieno dal team di lavoro guidato da Bcpt Associati (che ne ha curato anche il progetto grafico integrato) in collaborazione con Paghera e i partner Arena. Una permanenza di circa 15 minuti all’interno del percorso disegnato e attuato da Paghera – esperto della progettazione del verde di alta gamma – è l’area test per verificare se la coabitazione con le piante, in un’atmosfera di armonia tra luce e ombre, suoni e silenzio possa apportare significativi benefici misurabili sul piano fisiologico, cognitivo e emotivo. All’interno di Arena prende dunque vita un embrione – evocativo e simbolico – di mini FORESTA PRIMORDIALE dal quale trarre spunto e ispirazione per contemporanei progetti green da realizzare in ambiente indoor e outdoor non solo in ambito residenziale, ma anche nei luoghi di lavoro e aree comuni con l’obiettivo di generare una migliore qualità di vita, sinonimo oggi di salute e benessere psicofisico.
Luci e ombre per stimolare i sensi
Nell’anno di Euroluce, Neuro Nature converte l’illuminazione artificiale in un elemento della natura, uno strumento sensoriale per fruire in modo completo questa esperienza. Grazie alla collaborazione di top brand come Panzeri e Simes, ogni angolo di Arena si trasforma in una foresta notturna, un paesaggio lunare dove ogni pianta viene illuminata con un obiettivo ben preciso: stimolare e proteggere i sensi con una luce confortevole. Le vetrine oscurate, un sistema di luci sospese controllate in remoto, creano un ambiente suggestivo, primordiale dove anche le piante sono preservate grazie a un sistema di impianti ultravioletti che sopperiscono alla mancanza di luce naturale.
Un percorso evolutivo in fase di sperimentazione
Una ricerca interdisciplinare è alla base di questo studio teso a misurare l’effettiva efficacia di questa esperienza immersiva nel rigenerare lo stato affettivo e ripristinare lo stato di benessere – nei termini di diminuzione dello stress, aumento delle emozioni positive e miglior funzionamento dell’attenzione – sia attraverso un percorso fisico a contatto con l’ambiente vegetale ricreato in Arena, sia in micro-permanenze virtuali all’interno di un ambiente protetto. Questa ricerca interdisciplinare in psicologia ambientale si pone l’obiettivo di analizzare in primis l’effettivo impatto delle caratteristiche dell’ambiente fisico sul benessere individuale e collettivo. In una visione di più ampio respiro il progetto ambisce a fornire risposte concrete e sostenibili per la riduzione dello stress ambientale (in particolare a favore di lavoratrici e lavoratori che operano in ambienti ad alto rischio di stress e affaticamento cognitivo).
Ad una lettura più ampia, Neuro Nature non solo indaga, ma apporta un suo piccolo contributo al miglioramento del rapporto tra Benessere Psicofisiologico, Architettura, Design e Natura: un tema di scottante attualità anche per le implicazioni di carattere ambientale che porta con sé. Parliamo di un ambito del design che è oggetto di crescente interesse, materia di studio e lavoro non solo di scienziati e paesaggisti, ma sempre più spesso frutto di elaborazioni in campo artistico, spesso in stretta interazione con studi sulla biologia umana.
L’innovazione: il caschetto neuronale e la psicologia dell’abitare
Il percorso “a piedi nudi” sarà facilitato e reso ancora più immersivo dall’uso di tecnologici “caschetti neuronali” con tecnologia EEG – messi a disposizione dall’azienda specializzata in sistemi sanitari e climatici Strobilo. Ne consegue l’impiego delle più avanzate tecniche delle neuroscienze in combinazione con l’intelligenza artificiale per studiare il rapporto tra esseri umani e pianeta terra. È possibile ottenere una restituzione del tracciato prodotto durante l’esperienza rigenerante.
Il progetto è avvalorato dalla prestigiosa collaborazione con il dipartimento di “Psicologia Ambientale” dell’Università di Padova, grazie alla quale sarà possibile immergersi in un’esperienza virtuale che stimola vista, udito, tatto e olfatto.
Questa oasi di benessere e rigenerazione umana si inserisce all’interno di una seria riflessione e di una ricerca in psicologia ambientale. L’obiettivo è quello di analizzare l’effettivo impatto delle caratteristiche dell’ambiente fisico sul benessere individuale e collettivo. L’approccio adottato è interdisciplinare e basato su evidenze empiriche. Proprio attraverso una progettazione evidence-based orientata alla biofilia, il design e l’architettura possono scrivere nuovi paradigmi per il Benessere integrale sia della Persona che del Pianeta.
Il benessere e il Design
Il progetto nasce dall’enunciato iniziale – necessario e non scontato – di “promessa di benessere”. Per raggiungere tale ambizioso risultato il progetto ipotizza l’impiego di materiali naturali – quali legno, pietra, terracotta ed immateriali come la luce e il suono. Quest’ultimo, tra i protagonisti di questa designweek, gioca un ruolo fondamentale per il progetto installativo. Il desiderio comune di aiutare le persone a “stare meglio” è una scelta radicale che cala nella realtà le teorie e gli studi inerenti alla biofilia di Wilson e alla rigeneratività ambientale. Secondo tali teorie sarebbe possibile trarre indicazioni su quali caratteristiche (dalle piante ai colori, dalla luce ai materiali) dell’ambiente costruito siano in grado di facilitare il recupero dallo stress e dall’affaticamento mentale.
DOVE?
Ubicato nella centralissima via Santa Cecilia 6 a Milano e progettato dall’architetto Michele De Lucchi, è un luogo non solo per la presentazione dei prodotti dell’azienda, ma di discussione, di confronto e di apprendimento sui grandi temi della natura, del legno e della sensibilità umana. L’edificio, che negli Anni ’30 ospitò il mitico Ristorante “La Penna D’oca” (culla della cucina futurista) progettato dal grande Giò Ponti, conserva tracce dell’affaccio sul Naviglio che una volta correva in via San Damiano. Le finestre si aprivano direttamente sull’acqua in una Milano completamente diversa. Anticamente, Arena era un luogo deputato al deposito di carbone, all’interno di un palazzo settecentesco ubicato su quella che un tempo era la cerchia dei navigli.
Una delicata operazione di recupero ne ha riportato alla luce la possanza degli spazi e le sue qualità architettoniche fatta di colonne, grandi archi, soffitti voltati, pilastri in pietra che definiscono un involucro di proporzioni rinascimentali.
Dello stesso autore
- Fulvio Morella, Blind Wood
- Laura de Santillana. Oltre le colonne d’ercole
- Ai Wei Wei racconta la sua Turandot
- Francesca Piovesan. Corpo e realtà
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