Uno dei monumenti con la storia di restauro più travagliata, nella capitale d’Italia, ricca di storia e di arte, è il Mausoleo di Augusto. Ormai sembrava perso, chiuso da nove anni. E, invece, a novembre sono finalmente iniziati i lavori di recupero, grazie ai finanziamenti di Roma Capitale, Mibact e Tim. Sono stati previsti otto mesi per la conclusione dei lavori. Per lo scopo sono stati stanziati otto milioni di euro, di cui due dallo sponsor privato, con finalità di inserire forme di valorizzazione innovative.
In merito, non tardano ad arrivare anticipazioni e proclami. Il presidente del gruppo Tim, Giuseppe Recchi, annuncia la partecipazione di nomi di spicco del cinema italiano, “registi che hanno vinto l’Oscar” – dice – per la realizzazione del grande spazio multimediale dedicato alla storia di Roma, che verrà installato all’interno del Mausoleo. Un progetto coordinato da Luca Jesi, che vedrà scorrere duemila anni di storia sulle pareti della tomba del primo imperatore romano.
C’era, ovviamente, da aspettarselo, visto il DNA digital di Fondazione Tim, già protagonista della realizzazione di RomaEuropa Festival e Digital Life (2008 – 2014) e del sostegno fornito a tantissimi progetti simili, piccoli e grandi. Quello che si punta a fare con il Mausoleo di Augusto è proprio la generazione di un’esperienza multimediale, che coinvolga maggiormente i visitatori, per valorizzare al massimo la potenza narrativa del patrimonio italiano. Un esempio eccezionale, insomma, di come possano interagire in maniera feconda le nuove tecnologie con la classicità di gran parte del nostro patrimonio storico-artistico.
La storia della tomba più estesa del mondo antico, dopo le Piramidi, ha deciso, dunque, di ripartire dal digitale.
Piero Di Cuollo
Via Arte.it