Abbiamo visitato in anteprima l’affascinante mostra “A Glimpse into the Future” di Edson Luli aperta fino al 23 giugno alla Prometeo Gallery Ida Pisani di Via G. Ventura 6 a Milano. La mostra, curata da Elsa Barbieri, è incentrata sull’analisi del futuro alla luce dei cambiamenti climatici e dei danni causati dall’essere umano. Le opere non raccontano le tragiche conseguenze che sono ogni giorno sotto i nostri occhi, ma si spingono più in là, cercando di ragionare sul futuro in un’ottica di lungo termine.
E’ troppo tardi per salvare il pianeta? L’essere umano, causa e conseguenza, può fare qualcosa? Abbiamo veramente chiaro in testa cosa può accadere e che guardare un film holliwoodiano fanta-apocalittico è ben altra cosa dal viverlo in prima persona?
TETRIS E IL CIELO
La sala principale della mostra ha alle parete tre schermi verticali animati da tetris di cielo, mentre dal soffitto pendono sette tetramini, forme tipiche del gioco del Tetris, decorati dall’immagine di un cielo nuvoloso sospendono nello spazio, secondo un’estetica minimale che simula la caduta, come unica fonte di luce.
Ogni spettatore può mettersi a giocare sotto questo cielo “tetris” a questo particolare tetris sullo schermo in cui i singoli moduli sono composti da quadrati con la stessa immagine di cielo ripetuta. La sfida è combinare quadrati di cieli. Ma cosa si vince? Nulla, se non il poter allungare il tempo del gioco. Non solo, la nota musica del gioco non è correlata all’azione dello spettatore-giocatore, ma risulta indipendente, così come lo è forse il futuro del mondo rispetto al nostro volere e agire. L’artista sembra così interrogarsi anche sullo stesso arbitrio della nostra esistenza, non dandosi una scontata risposta, ma rimanendo profondamente agnostico.
Da segnalare come Edson Luli abbia realizzato da se tutte le opere in mostra, dando vita a un corto circuito in cui l’essere umano vorrebbe potere, ma non può tutto e quando vuole: così l’artista ha programmato il tetris e accostato un’immagine di cielo “industriale” (comprata online) quasi astratta.
SPRECO DI ACQUA, PLASTICA E DESERTO
Troppo tardi? Sembra di sì, visitando la mostra che si sviluppa al piano inferiore, dove ci si ritrova immersi in un percorso che ricostruisce un’ideale-distopico deserto di notte. L’artista insiste sulla fonte di luce abbandonando il cielo e assumendo l’acqua, la terra e la plastica perché la gente veda, con i propri occhi le proprie azioni.
Come spiega la curatrice “la sala, completamente buia ed estesa potenzialmente all’infinito dalle pareti specchiate che le fanno da perimetro, è trasformata in un deserto – con la sabbia da esso proveniente – all’interno del quale il pubblico può muoversi, lasciando la propria impronta, fidandosi delle proprie sensazioni e in parte guidato da 21 micro fonti di luce. Quali fonti? Niente meno che bottigliette d’acqua in plastica riciclate e illuminate a led. È umano, fin troppo: quante volte finendo di bere, abbiamo avanzato un goccio d’acqua nella bottiglietta e l’abbiamo accartocciata e buttata? “Footsteps torwards the future” è, per sua natura, un’opera partecipativa che – mi si perdonerà il gioco di parole – fa luce su diversi aspetti. Innanzitutto l’acqua, si sa, si presta facilmente a diventare metafora. Può essere torbida e carica di significati nascosti, oppure limpida e chiara come specchi. L’acqua di Luli, dall’essere umano scartata, non solo ci ricorda quanto il mondo abbia sete, sempre di più, ma ci impone di prestare molta attenzione. Il riscaldamento atmosferico, l’acidificazione degli oceani, l’innalzamento del livello del mare, il ritiro dei ghiacciai e la desertificazione sono alcune conseguenze del nostro agire. L’essere umano produce climi, ecosistemi e un futuro senza precedenti. Potrebbe essere saggio ridimensionare l’iniziativa, ridurre l’impatto”.
La mostra ci lascia in sospeso con tante domande irrisolte e irrisolvibili: siamo tanti, e ci siamo spinti lontano. Che fare?
Chi è Edson Luli?
Edson Luli è un artista albanese che da anni vive a Milano. (n. 1989, Scutari) è un artista contemporaneo attualmente residente a Milano, il cui lavoro è alle prese con la complessa interazione tra ontologia ed epistemologia. La pratica di Luli esplora il rapporto tra osservatore e osservato, interrogandosi sui modi in cui le nostre percezioni ed esperienze sono plasmate dalla lingua e dalla cultura.
L’arte di Edson Luli
Al centro del lavoro di Luli c’è una profonda meditazione per il ruolo del pensiero nel plasmare il nostro mondo. Per Luli, il pensiero non è semplicemente un riflesso passivo della realtà, ma una forza attiva che modella e crea il mondo che ci circonda.
Attingendo al suo background in nuove tecnologie dell’arte e del cinema e del video, l’artista invita gli spettatori a partecipare a un processo di esplorazione e osservazione, sondando i confini di ciò che significa pensare e percepire in un mondo complesso e in rapida evoluzione. Una delle principali preoccupazioni del lavoro di Luli è la questione di come valutiamo la vita interiore degli altri. Attraverso una gamma di media, tra cui stampa, fotografia, video e installazione, l’artista cerca di creare nuovi modi di rappresentare e interagire con la realtà, invitando gli spettatori a confrontarsi con i propri valori e percezioni al fine di creare uno spazio per l’esplorazione e l’interrogatorio profondo.
In definitiva, il lavoro di Luli è guidato da un profondo senso di urgenza, mentre cerca di creare consapevolezza dei complessi processi temporali che danno origine alle nostre percezioni, astrazioni e modelli mentali. Attraverso la sua pratica artistica, Luli offre una forte critica dei modi di pensare problematici e conflittuali che dominano la società contemporanea, chiedendo un rinnovato impegno per un’esplorazione e un’indagine aperte.
Dove e quando?
Prometeo Gallery Ida Pisani di Via G. Ventura 6, Milano
19 maggio – 23 giugno
Lunedì-Venerdì 11:00-13:00 | 14:00 – 19:00
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