Il Rinascimento è stato un periodo di straordinaria fioritura culturale e artistica, e pochi luoghi incarnano meglio questo spirito del celebre Studiolo di Federico da Montefeltro, situato nel Palazzo Ducale di Urbino. Questo spazio, concepito come un rifugio intellettuale e artistico, rappresenta uno degli esempi più raffinati di decorazione e architettura del Quattrocento.

Il contesto storico e culturale

Federico da Montefeltro (1422-1482), Duca di Urbino, è ricordato come uno dei più illuminati mecenati del Rinascimento italiano. Guerriero abile e stratega, Federico era anche un appassionato di lettere, arti e scienze. Il suo regno a Urbino trasformò la città in un centro culturale di primo piano, attirando artisti, letterati e filosofi da tutta Europa.

Il Palazzo Ducale di Urbino, costruito sotto la supervisione di Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini, è una testimonianza della visione umanistica del duca. Al suo interno, lo studiolo rappresenta un microcosmo di questa visione, un luogo in cui Federico poteva dedicarsi alla contemplazione, alla lettura e alla conversazione intellettuale.

Studiolo di Federico da Montefeltro: dove si trova

Lo studiolo di Federico da Montefeltro si trova all’interno del magnifico Palazzo Ducale di Urbino, situato nel cuore della cittadina marchigiana. Urbino, con il suo centro storico patrimonio dell’UNESCO, è facilmente raggiungibile da città come Pesaro e Ancona. Lo studiolo è collocato al piano nobile del palazzo, in una posizione che riflette la sua importanza simbolica e funzionale. La visita al Palazzo Ducale offre non solo l’opportunità di ammirare lo studiolo, ma anche di scoprire altre meraviglie artistiche e architettoniche, rendendo Urbino una tappa imperdibile per gli appassionati di arte e cultura. Lo studiolo, realizzato dai fratelli Giuliano e Benedetto da Maiano con il contributo di artisti come Botticelli e Francesco di Giorgio Martini, fu completato nel 1476. Nel 1632, i dipinti degli “Uomini Illustri” furono rimossi per volere del cardinale Antonio Barberini; solo 14 dei 28 originali sono stati restituiti alla loro collocazione originaria grazie all’acquisto da parte dello Stato nel 1934, con destinazione alla Galleria Nazionale delle Marche.

La struttura e il design dello Studiolo di Federico da Montefeltro

Lo studiolo di Federico da Montefeltro è un piccolo ambiente rettangolare situato al piano nobile del palazzo, caratterizzato da una decorazione straordinaria in tarsia lignea. Questa tecnica, che utilizza pezzi di legno di diverse tonalità per creare immagini e motivi intricati, raggiunge nello studiolo di Urbino il suo apice artistico.

Le pareti dello studiolo sono interamente rivestite di pannelli in tarsia che rappresentano una serie di oggetti e simboli legati al mondo della cultura e del potere. Si possono osservare scaffali con libri, strumenti musicali, strumenti scientifici e armi, disposti in modo da suggerire una tridimensionalità straordinaria. Questo effetto di trompe-l’œil crea un senso di profondità e realismo che sorprende ancora oggi i visitatori.

Al centro di ogni parete si trovano medaglioni raffiguranti figure illustri della storia, della filosofia e della religione, come Dante, Aristotele e San Tommaso d’Aquino. Questi ritratti, realizzati da maestri come Pedro Berruguete e Giovanni Santi, sottolineano l’interesse di Federico per la conoscenza e la saggezza.

Il simbolismo dello studiolo

Urbino, Palazzo Ducale, Galleria Nazionale delle Marche
Foto[franco ricci]/stock.adobe.com
Lo studiolo di Federico da Montefeltro non era soltanto uno spazio fisico, ma anche un luogo simbolico che rifletteva l’identità di Federico da Montefeltro. La disposizione degli oggetti e delle figure nelle tarsie racconta molto delle ambizioni e degli interessi del duca. I libri e gli strumenti scientifici alludono al suo amore per lo studio e la ricerca, mentre le armi e gli stemmi celebrano la sua carriera militare e il suo status di leader.

Inoltre, lo studiolo incarna i valori umanistici del tempo. La celebrazione della cultura classica, la centralità della conoscenza e l’idea di un’armonia tra arte e scienza sono tutti temi che emergono chiaramente da questo spazio.

Lo studiolo di Federico da Montefeltro, i restauri

Lo studiolo di Federico da Montefeltro è una delle attrazioni principali del Palazzo Ducale di Urbino, che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Sebbene alcune delle sue tarsie originali siano conservate al Metropolitan Museum of Art di New York, l’atmosfera e la bellezza dello spazio rimangono intatte.

Il restauro e la conservazione dello studiolo, realizzati negli anni passati,  sono stati fondamentali per garantire che le generazioni future possano continuare ad ammirare questo capolavoro. Visitatori da tutto il mondo si recano a Urbino per immergersi in questo gioiello del Rinascimento e per comprendere meglio la figura di Federico da Montefeltro.

Il Palazzo Ducale di Urbino è attualmente oggetto di interventi di adeguamento impiantistico, finanziati attraverso i fondi del PNRR stanziati dal Ministero della Cultura. Parallelamente, la Galleria Nazionale delle Marche, ospitata all’interno del palazzo, sta riorganizzando la propria collezione. Inoltre, è in corso una vasta campagna di manutenzione straordinaria e restauro delle opere d’arte, degli arredi e degli elementi decorativi fissi, tra cui peducci, stemmi, porte, cornici e, in particolare, la boiserie del celebre Studiolo di Federico da Montefeltro.

Urbino, Palazzo Ducale, Galleria Nazionale delle Marche
Foto[Alessandro Cristiano]/stock.adobe.com
I raffinati pannelli intarsiati che rivestono le pareti dello studiolo, situato tra la Sala delle Udienze e la Camera da Letto del Duca, con affaccio sul balcone tra i famosi torricini, sono stati finora valutati solo dal lato visibile. Le condizioni del retro, a contatto con la parete, rimanevano sconosciute. Approfittando dei lavori in corso, si è proceduto allo smontaggio completo dei pannelli per verificare l’effettivo stato di conservazione e, se necessario, intervenire a fini conservativi.

Per questa delicata operazione, ci si è ispirati all’esperienza di Pasquale Rotondi, che durante la Seconda Guerra Mondiale smontò lo studiolo per proteggerlo dai bombardamenti. Grazie ai suoi appunti e alla dettagliata relazione del restauro condotto da Otello Caprara tra il 1969 e il 1972, i pannelli sono stati rimossi e sottoposti a un trattamento di anossia. Questo processo prevede l’isolamento dei materiali in un ambiente privo di ossigeno per circa 30 giorni, eliminando eventuali parassiti presenti nel legno e prevenendo futuri processi di degrado.

Nel corso dei secoli, lo studiolo ha subito diverse vicissitudini. Alla metà dell’Ottocento, rimasto privo dei dipinti, fu decorato con riquadri colorati nella parte alta, come riportato dal resoconto del sopralluogo di Giovan Battista Cavalcaselle nel 1874. Successivamente, fu utilizzato dall’Accademia Raffaello durante il periodo in cui era ospitata nel Palazzo Ducale e, nel novembre del 1883, subì un intervento di restauro ad opera di Luigi Martinelli di Umbertide, come testimoniato da una scritta rinvenuta dietro un pannello durante lo smontaggio.

Urbino, Palazzo Ducale, Galleria Nazionale delle Marche
Foto[franco ricci]/stock.adobe.comT
Durante i lavori di restauro attualmente in corso, è riemersa una scritta a carboncino con il nome “Pantesilea”. Le figlie di Pasquale Rotondi, Paola e Giovanna, ricordano come il padre le conducesse nelle sale vuote del palazzo e, per intrattenerle, leggesse loro il nome della mitologica regina delle Amazzoni, stimolandole a fare congetture sull’identità dell’autore dell’iscrizione, collegandola a Federico da Montefeltro e al figlio Guidubaldo.

Attualmente, i pannelli dello studiolo sono conservati in un deposito appositamente attrezzato nell’Appartamento dei Melaranci del Palazzo Ducale. Qui, sono stati sottoposti a interventi di manutenzione, tra cui spolveratura con aspiratori e panni morbidi, applicazione di antitarlo a pennello e tramite iniezione, e piccoli interventi di stuccatura. Successivamente, i pannelli sono stati inseriti in involucri realizzati con un film barriera plastico, all’interno dei quali l’atmosfera viene gradualmente modificata, sostituendo l’ossigeno con l’azoto, rendendo l’ambiente inospitale per eventuali infestanti presenti, in primis i tarli, principali responsabili del degrado del legno. Il trattamento, della durata variabile tra i 30 e i 40 giorni, permette di eliminare ogni forma di parassita presente sui manufatti in maniera non tossica e sicura per gli operatori.

La riapertura dello Studiolo di Federico da Montefeltro

Urbino, Palazzo Ducale, Galleria Nazionale delle Marche
Foto[Alessandro Cristiano]/stock.adobe.comT
In primavera, una volta terminati gli interventi edili e impiantistici, lo studiolo sarà rimontato nella sua collocazione originaria e, da fine maggio 2025, sarà nuovamente visibile al pubblico, restaurato e valorizzato da un nuovo impianto di illuminazione.

Lo studiolo di Federico da Montefeltro a Urbino rappresenta un simbolo dell’ingegno umano e dell’ideale rinascimentale. I recenti interventi non solo preservano il suo valore storico e artistico, ma offrono una nuova opportunità per riscoprirne la bellezza e l’importanza, consolidando il suo ruolo come uno dei gioielli più preziosi del patrimonio culturale italiano.

Luigi De Cari