Spoleto Jazz torna in autunno con quattro straordinari appuntamenti che ospiteranno protagonisti di fama internazionale. Promossa e organizzata da Visioninmusica con la direzione artistica di Silvia Alunni, la manifestazione offre uno spaccato del migliore jazz contemporaneo internazionale, tra leggende affermate e nuovi talenti che ne hanno saputo ridelineare la forma creando nuove e originali contaminazioni.
Giunto alla sua quarta edizione, il festival si terrà dal 20 ottobre al 17 novembre al Teatro Caio Melisso e al Teatro Nuovo di Spoleto. Ad aprire la manifestazione, venerdì 20 ottobre, sarà il “tesoro nazionale australiano” Sarah McKenzie, pianista e cantante jazz nota per il seducente fraseggio e i creativi momenti d’improvvisazione. Accompagnata dal suo quartetto jazz, Sarah presenterà in anteprima alcuni brani da Without You – il suo nuovo album in uscita questo autunno – insieme ad immancabili e incantevoli grandi classici, come Fly me to the Moon, I wish you Love, Paris in the Rain.
Sabato 4 novembre sarà la volta di John Scofield che, accompagnato dal bassista Vicente Archer e il batterista Bill Stewart, ci accompagnerà in un viaggio musicale che rilegge in chiave moderna le sonorità jazz. Partendo da alcuni brani del fenomenale chitarrista statunitense, che nella sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di Miles Davis, Pat Metheny, Herbie Hancock e altre grandi leggende del jazz, la band si esibirà in improvvisazioni assolutamente fuori dagli schemi.
Venerdì 10 novembre saranno invece protagonisti gli Stick Men, un supergruppo che riunisce due storici componenti della band britannica King Crimson, Tony Levin e Pat Mastelotto, in una formazione inedita con il chitarrista Markus Reuter. Il trio proporrà un viaggio musicale indietro nel tempo destreggiandosi tra le varie sfumature del rock con il suo stile inimitabile. A chiudere la rassegna, venerdì 17 novembre, sarà Tigran Hamasyan che presenterà il suo ultimo album The call within affiancato da Marc Karapetian al basso e Arthur Hnatek alla batteria. Considerato uno dei più straordinari musicisti della sua generazione, il virtuoso del pianoforte di origine armena spazierà dall’improvvisazione jazz alla musica folkloristica con incursioni nel rock più puro.