Spathiphyllum è una pianta d’appartamento molto apprezzata per la sua eleganza, la facilità di coltivazione e la capacità di purificare l’aria. Inoltre, con le sue grandi foglie verdi lucenti e le caratteristiche brattee bianche, che appaiono come fossero fiori, Spathiphyllum aggiunge un tocco di raffinatezza a qualsiasi ambiente domestico. Questa pianta è diventata una scelta intramontabile nel corso dei decenni e resta una scelta accattivante per i principianti nel giardinaggio, ma anche per gli appassionati più esperti, grazie alla sua versatilità e alla sua capacità di adattarsi a diverse condizioni ambientali.

Close-up di un fiore
Close-up di Spathiphyllum: in questo scatto ravvicinato si notano bene anche le nervature della brattea bianca che protegge il fiore – Foto [Freddy]/stock.adobe.com

Origini e nomenclatura

Spathiphyllum è originario delle foreste tropicali dell’America centrale e meridionale, dove cresce come pianta perenne nel sottobosco umido e ombroso. Il suo habitat naturale si estende dal Messico al Brasile, e comprende anche le isole del Pacifico. La pianta si è adattata a vivere in ambienti con poca luce solare diretta e alta umidità, caratteristiche che la rendono ideale per la coltivazione in appartamento.

Spathiphyllum
Spathiphyllum, effetto ‘en masse’ – Foto [helgidinson]/stock.adobe.com
Il nome con cui è maggiormente conosciuto è spatifillo o spatafillo che derivano entrambi dall’italianizzazione del termine scientifico. A livello botanico l’epiteto generico Spathiphyllum deriva dal greco antico Spatha. Significa ‘spata’, forma arcaica di spada, pertanto il nome fa riferimento al fiore vero protetto da una brattea (quindi una foglia modificata) che avvolge l’infiorescenza, e phyllum significa ‘foglia’. Perciò il senso potrebbe essere ‘fiore simile a una foglia’. L’epiteto specifico, invece, varia a seconda della specie.

Morbide linee
Morbide linee – Foto [adydyka2780]/stock.adobe.com

Caratteristiche generali

Spathiphyllum appartiene alla famiglia delle Araceae. È un’erbacea perenne, con un portamento cespuglioso e compatto. La sua altezza varia a seconda della specie e delle condizioni di coltivazione, ma generalmente oscilla tra i sessanta e i cento centimetri, la larghezza è direttamente proporzionale all’altezza. Il periodo di fioritura è variabile e può avvenire in diversi momenti dell’anno, a seconda della specie e delle condizioni ambientali. In condizioni ottimali, può fiorire ripetutamente. Le brattee, comunemente scambiate appunto per fiori, sono di colore bianco, crema sfumate di verde chiaro, e avvolgono una spiga centrale contenente i veri fiori, che sono piccoli e poco appariscenti.

Eleganza
Tutta l’eleganza del fiore di Spathiphyllum – Foto [Евгений Лютиков]/stock.adobe.com

Specie e cultivar più note di spatifillo

Esistono diverse specie di Spathiphyllum, ma le più diffuse come piante da appartamento sono:

  • Spathiphyllum wallisii: è la specie più comune, con foglie lanceolate e brattee bianche.
  • Spathiphyllum floribundum: simile al wallisii, ma con brattee più piccole e fiori più numerosi.
  • Spathiphyllum ‘Mauna Loa’: una cultivar molto popolare, nota per le sue foglie dalle nervature più evidenti e più orizzontali e per le grandi dimensioni di foglie e brattee bianche oltre che per la sua resistenza.
  • Spathiphyllum ‘Sensation’: una cultivar con foglie molto grandi e robuste e brattee bianche.
  • Spathiphyllum ‘Chopin’: cultivar dalle piccole dimensioni

Spathiphyllum wallisii

È la cultivar più conosciuta e più venduta di sempre. Ha le stesse caratteristiche descritte in questo articolo riguardanti il genere Spathiphyllum, sia per necessità sia per le tecniche colturali. Si deve proprio a Spathiphyllum wallisii la notorietà e la diffusione di questa pianta a tutte le latitudini. Inoltre, insieme a ‘Mauna Loa’ è una specie molto utilizzata per creare le infinite cultivar dello spatifillo.

Spathiphyllum wallisii
Spathiphyllum wallisii – Foto [honey_inside]/stock.adobe.com

Foglie di Spathiphyllum

Le foglie di spatifillo sono un elemento chiave della sua inossidabile bellezza. Sono portate su un lungo picciolo, sono grandi, di forma lanceolata, di un verde scuro e lucente, e spuntano direttamente dal terreno, creando un effetto pieno e rigoglioso. La dimensione delle foglie varia a seconda della specie e della cultivar, ma possono raggiungere anche i trenta-quaranta centimetri di lunghezza, in alcune cultivar anche di più. Sono caratterizzate da un disegno molto armonico creato dalle nervature che aumenta il valore ornamentale della pianta. Le foglie hanno una funzione importante nel contribuiscono a purificare l’aria assorbendo sostanze chimiche che si liberano nell’ambiente.

Foglie
Le belle grandi foglie dello spatifillo – Foto [Natalya Mir]/stock.adobe.com

Fiori e profumo dello spatafillo

Come già detto, le brattee bianche sono la parte più appariscente di Spathiphyllum e vengono spesso scambiate per fiori. In realtà, i veri fiori sono piccoli e poco appariscenti, e sono riuniti in una spiga centrale, chiamata spadice, che è avvolta dalla brattea che ha funzione di protezione del fiore vero. Il profumo dei fiori è molto delicato e leggero, e può variare a seconda della specie e delle condizioni ambientali. Alcune cultivar, come lo Spathiphyllum ‘Sensation’, possono avere un profumo più intenso. Buona norma è asportare ogni stelo una volta che fiore vero e brattee mostrano segni di appassimento. Si deve aver cura di non recidere lo stelo alla base, dove emerge dal terreno, ma tagliando appena sopra dove si vede lo stelo dividersi dalla guaina da cui è spuntato.

Fiori
Dettaglio del fiore vero, lo spadice – Foto [WWW.JET-PIX.DE]/stock.adobe.com

Come si cura lo spatifillo

Non è una pianta difficile. È adattabile e abbastanza rustica nell’accettare anche qualche distrazione da parte dei suoi possessori. Ci sono comunque delle indicazioni che si consiglia di tenere in conto, onde evitare di stressare troppo la pianta, minandone la durata.

Spatafillo
Spatafillo o spatifillo, Giglio della pace, pianta di luna: tanti nomi per una sola pianta – Foto [LesdaMore]/stock.adobe.com

Terreno

Spathiphyllum predilige un terreno ricco, ben drenato e leggermente neutro/acido. Un mix ideale può essere composto da torba, terriccio universale e perlite, per garantire un buon drenaggio e aerazione delle radici.

Spatifillo
Come si cura lo spatifillo (close-up di brattea e spadice) – Foto [pizuttipics]/stock.adobe.com

Necessità idriche dello spatafillo

Spathiphyllum ama l’umidità, quindi è importante annaffiare regolarmente, soprattutto durante la stagione calda. Il terreno deve essere mantenuto umido, ma mai inzuppato, per evitare il marciume radicale. È consigliabile annaffiare quando la superficie del terreno inizia ad asciugarsi. In inverno, le annaffiature possono essere ridotte. È utile nebulizzare le foglie con acqua non calcarea, per aumentare l’umidità ambientale, soprattutto in ambienti secchi.

Nebulizzazione dello spatifillo
Nebulizzare le foglie è un’operazione molto gradita alla pianta – Foto [Kseniia]/stock.adobe.com

Esposizione e temperatura

Spathiphyllum preferisce un’esposizione luminosa, ma senza luce solare diretta, che potrebbe bruciare le foglie. La luce indiretta è sempre l’ideale. Può tollerare senza subire stress, anche zone meno luminose, ma in questo caso potrebbe fiorire meno frequentemente. La temperatura ideale per lo spatifillo è compresa tra i 18 e i 24°C. Vanno evitati sbalzi di temperatura e correnti d’aria.

Foglie
Tenere una fonte di calore vicina alle foglie: una manovra da non fare mai – Foto [Wirestock]/stock.adobe.com

Concimazione

Durante la stagione di crescita (primavera-estate), è consigliabile concimare Spathiphyllum ogni due-quattro settimane con un fertilizzante liquido bilanciato, diluito con un terzo in meno di prodotto, secondo le istruzioni del produttore. In inverno, la concimazione può essere sospesa o ridotta.

Eccesso idrico
Eccesso idrico: le foglie ingialliscono – Foto [Cherkasova Alie]/stock.adobe.com

Potatura

La potatura di Spathiphyllum non è necessaria, ma è indispensabile rimuovere le foglie ingiallite o danneggiate, onde evitare di creare muffe o marcescenze sul substrato. Inoltre, si può intervenire per mantenere la pianta in ordine. È sufficiente tagliare le foglie alla base, con un paio di forbici pulite e affilate.

Carenza idrica degli Spathiphyllum
Esemplari in stress da carenza idrica – Foto [goami]/stock.adobe.com

Moltiplicazione

Spathiphyllum può essere moltiplicato per divisione dei cespi. Questa operazione si effettua in primavera, quando si rinvasa la pianta. Il rinvaso si effettua solo quando le radici cominciano ad apparire dal foro di drenaggio. Per riprodurla si divide delicatamente il cespo in più parti, assicurandosi che ogni parte abbia radici e foglie. A sua volta, ogni parte può essere piantata in un vaso separato, con il substrato adatto.

Divisione
I cespi da dividere ben evidenti – Foto [Ekaterina]/stock.adobe.com

Parassiti e malattie

Spathiphyllum è generalmente una pianta resistente, ma può essere attaccata da alcuni parassiti, come afidi, cocciniglie e ragnetto rosso. È importante controllare regolarmente le foglie per individuare eventuali infestazioni. Le malattie più comuni sono il marciume radicale, causato da eccessiva irrigazione, e la maculatura fogliare, causata da funghi.

Rinvaso
Una pianta le cui radici mostrano la necessità di rinvaso – Foto [Gutta]/stock.adobe.com
Lo spatifillo è considerato tossico per animali domestici (cani e gatti) e bambini se ingerito, quindi è importante tenere la pianta fuori dalla portata di questi ultimi. L’ingestione può causare irritazione orale, nausea, vomito e difficoltà respiratorie.

Lo spatafillo, come la maggior parte delle piante d’appartamento, non è particolarmente apprezzato dagli insetti impollinatori in ambienti interni. Le brattee bianche non attirano gli insetti come farebbero i fiori di piante coltivate all’aperto.

Esposizione
Luce sì, ma mai senza il filtro di una tenda – Foto [FotoHelin]/stock.adobe.com

Riepilogo delle caratteristiche di Spathiphyllum

  • Tipo di pianta: erbacea perenne; sempreverde
  • FamigliaAraceae
  • Origine: foreste tropicali dell’America centrale e meridionale
  • Dimensioni: altezza compresa tra i dieci e i quindici metri e una larghezza tra gli otto e i dieci metri
  • Foglie: grandi, portate su un lungo picciolo che nasce direttamente dalla base, di forma lanceolata, di color verde scuro e lucente, con nervature ben evidenti che aggiungono bellezza la dimensione delle foglie varia a seconda della specie e della cultivar, ma possono raggiungere anche i 30-40 cm. di lunghezza
  • Colore dei fiori: color bianco o avorio; alcune cultivar hanno spate bianche sfumate di verde acido
  • Fioritura: più o meno in tutti i periodi dell’anno
  • Valore ornamentale: foglie e fiori
  • Esposizione: posizioni in piena luce senza sole diretto ma vive bene anche nei punti meno luminosi di un ambiente
  • Resistenza al freddo: no
  • Tossicità per animali e bambini: è considerata tossica per gli animali domestici (cani e gatti) e per i bambini
  • Interessante per api e impollinatori: no

 

Ivana Fabris

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