La tradizione sposata con l’innovazione, l’artigianato artistico unito al know-how tecnologico di una grande azienda come MCZ Group, di cui Sergio Leoni fa parte dal 2012, la passione creativa per la ceramica del suo inventore, Sergio, tramandata al figlio Matteo Leoni che guida in seconda generazione l’azienda: queste sono oggi le caratteristiche delle stufe del brand Sergio Leoni.

Sergio Leoni

Nel 2021 il marchio festeggia i suoi primi 60 anni, durante i quali ha saputo creare veri e propri elementi di arredo destinati a durare nel tempo e ad arricchire spazi diversi, dai più tradizionali fino a quelli contemporanei e minimali. La storia di Sergio Leoni ha origine nel 1961 a San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia. All’epoca il maestro Sergio disegnava cornici per i caminetti aperti, belli, ma poco efficaci in termini di riscaldamento. Ispirato dalle caratteristiche del materiale refrattario e dai modelli del nord, come le “Stube” e le “Kachelofen”, estremamente più efficienti nel riscaldare, il maestro Sergio Leoni presentò le sue prime stufe in ceramica alla Fiera dell’Artigianato di Firenze negli anni 60.

Sergio Leoni

Era un mercato che praticamente non esisteva, ma fu subito un successo, ed oggi i prodotti Sergio Leoni sono distribuiti ed apprezzati in tutta Europa. A differenza delle stufe nordiche, i modelli di Sergio Leoni non vengono murati a parete, ma sono oggetti freestanding, che diventano scenografici complementi d’arredo e colpiscono allora e ancora oggi per la loro originalità, raffinatezza ed eleganza. Sono stufe artistiche artigianali, i cui rivestimenti in ceramica vengono realizzati ancora in modo tradizionale, a mano, utilizzando materiali ed elementi naturali come l’argilla, l’acqua e il fuoco. Sono vere e proprie opere d’arte che creano una atmosfera calda e accogliente e regalano un morbido tocco di romanticismo anche agli ambienti più minimali. Nate con alimentazione a legna, dal 2013 le stufe Sergio Leoni vengono proposte anche in versione pellet, per rispondere agli stili di vita moderni e all’esigenza di un sistema di riscaldamento pratico e programmabile, che si adatti anche alle routine di chi è spesso fuori casa. Nella collezione, i 15 modelli di stufe a legna portano ancora la firma del maestro Sergio Leoni, che è venuto a mancare nel 2018 a 89 anni.

Sergio Leoni

I modelli a pellet, invece, nascono dalla collaborazione con designer come Monica Graffeo ed Emo design, che hanno saputo rivisitare in chiave più moderna lo stile inconfondibile di Sergio Leoni. Le due ultime nate, in particolare, Maria Costanza e Regina, a firma Emo design, aggiungono un tocco più giovane e fresco alla collezione, mantenendo intatta la matericità della ceramica artigianale. I rivestimenti sono disponibili in otto colorazioni lucide e due matt (Bianco o nero). Per i colori base (Bianco, Avorio, Cella) è disponibile inoltre una finitura molto particolare, il craquelé, ottenuto da una lavorazione che mette in evidenza le spaccature naturali della ceramica regalando alla stufa un piacevole aspetto retrò.

Sergio Leoni

“Mio padre era un vero artista, un creatore libero, partiva da una sua idea estetica, senza guardare a ciò che già era stato fatto. Prendeva ispirazione da elementi completamente diversi dalle stufe. Per esempio la prima stufa ovale l’ha disegnata ispirandosi ad un orologio. Oppure per disegnare la Maria Luigia aveva preso ispirazione da un fregio rinascimentale che aveva visto in una chiesa. Mi auguro che non venga mai disperso quello spirito di originalità e creatività che mio padre metteva in tutti i suoi disegni. Il nostro è un prodotto di nicchia, non destinato al largo consumo, con caratteristiche uniche, di pregio e di qualità. Questa nostra caratteristica va preservata e valorizzata e non snaturata per esigenze commerciali. Dobbiamo continuare a fare pochi pezzi perfetti, personalizzati per il cliente secondo le esigenze, solo così possiamo reggere la concorrenza con gli altri.

Sergio Leoni

” Matteo Leoni Le fasi e i passaggi nella lavorazione delle stufe SERGIO LEONI Una stufa di Sergio Leoni lascia sempre il segno: non riscalda semplicemente l’ambiente, ma dona allo spazio una magia tutta sua che ricorda tempi passati e perfino fiabeschi. Mentre lo studio e la realizzazione del cuore tecnologico avvengono nella sede di MCZ Group, vicino a Pordenone, le ceramiche per le stufe vengono realizzate artigianalmente a San Polo d’Enza nei pressi di Reggio Emilia. Per realizzare le ceramiche sono necessari da uno a due mesi e la collaborazione di almeno cinque persone. Il processo di lavorazione è lungo e accurato fatto di gesti lenti, misurati e calcolati che fanno parte della sapienza artigiana tramandata di generazione in generazione.

IL POZZO

Il laboratorio della Sergio Leoni parte da un grande pozzo, una sorta di ampio vaso che contiene l’impasto ceramico, tenuto costantemente morbido da pale in movimento. “Usiamo un’argilla a grana grossa”, spiega Matteo Leoni. “È quella che garantisce la qualità più alta, perfetta per pezzi di grandi dimensioni come quelli che produciamo qui.” La ricetta di questo impasto granuloso è un segreto, una formula che è stata ricavata in anni di lavoro e tramandata solo ai più stretti collaboratori.

Sergio Leoni

IL RIPOSO NEGLI STAMPI

Nel secondo passaggio la terra viene colata negli stampi di gesso utilizzati solo per un numero limitato di volte. Dopodiché lo stampo deve essere rifatto, per poter continuare a garantire le stesse prestazioni. La funzione del gesso è di assorbire l’umidità in eccesso presente nell’impasto. Il tempo di permanenza del pezzo nello stampo è di circa 24 ore, ma anche di più nelle umide giornate d’inverno o per i pezzi dai grossi spessori o dalle dimensioni importanti.

IL PEZZO SFORMATO E RIFINITO

Una volta passato il tempo di “riposo”, il pezzo viene accuratamente “sformato” dallo stampo, come se fosse una torta sfilata dalla sua teglia. Il passaggio è delicato, perché l’impasto si è solidificato, ma è ancora morbido. Per questo è il momento ideale per lisciarlo e rifinirlo a mano, eliminando anche la minima imperfezione.

ESSICCATURA ALL’ARIA, PRIMA COTTURA E VERNICIATURA

Una volta rifiniti, i pezzi vengono messi ad essiccare accoppiati, ben stretti l’uno all’altro con delle camere d’aria, in modo che combacino perfettamente quando è il momento di montarli insieme. A quel punto si lasciano essiccare ancora all’aria, per un tempo che va dai 3 giorni in estate ai 15 giorni in inverno. Una volta che il pezzo è ben essiccato, viene cotto una prima volta e successivamente si passa alla fase di verniciatura, che permette di ottenere tinte brillanti e morbide.

LA PITTURA E LA DECORAZIONE A MANO

Nei prodotti che lo richiedono, vengono eseguiti a mano fregi e decorazioni con ossidi naturali, che cambiano tonalità dopo una seconda cottura in forno, a temperature più basse. Trovare la giusta gradazione di colore, capace di non alterarsi completamente con la cottura, è frutto dell’esperienza artigiana.

MONTAGGIO

Il montaggio costituisce il passaggio finale. Qui si capisce definitivamente se i vari pezzi sono stati prodotti in modo corretto. Ogni stufa è realizzata in modo tale che può essere smontata e rimontata anche in futuro. sergioleoni.com