Workplace 3.0
Il Salone del Mobile di Milano 2017 ospita un contest molto interessante, con un nome quasi cyber: il Workplace 3.0. E’ uno spazio espositivo e di pensiero che si occupa dei rapporti tra le tecnologie di inter-connessione e le forme del lavoro.
I contenuti e i prodotti della società dell’informazione contemporanea vivono di portabilità e delocalizzazione. Il lavoratore contemporaneo non osserva più, necessariamente, il paradigma dell’ufficio in azienda.
Il cloud – letteralmente la “nuvola“, il luogo impalpabile in cui tutto il digitale si riversa, grazie a Internet e agli apparati di hosting e trasferimento dati, ha slegato le nostre attività da spazi fisici predeterminati.
Documenti e fogli di calcolo, applicazioni, file dati, marchi, foto, video, siti, social e viralità varia si muovono in una metropoli invisibile, fatta di hardware, software, connessioni, apparati wireless, fibre ottiche e altre risorse.
I servizi si riallineano continuamente e l’e-commerce sta entrando nelle nostre abitudini; anche il nostro stile di vita faticherebbe a delinearsi senza agganci all’online.
La liquefazione di queste abitudini personali e professionali ha trovato rispondenza, prima nella ri-composizione, quindi nella progressiva smaterializzazione della logistica lavorativa.
Il Contest
Negli spazi di Workplace 3.0 si prova a riflettere su questi temi. Nella filosofia di condividere le nuove proposte, propria del Salone, vengono creati allestimenti visual su strumenti, applicativi e nozioni annesse.
In parallelo, si parla di ergonomia e comfort, si sperimentano suoni e luci per i nuovi ambienti dove casa e lavoro s’incontrano e l’operatività lascia spazio al relax, con confini orari sempre più labili.
Sono davvero smart gli spazi per i workers 3.0 ? E’ la domanda a cui provano a rispondere gli espositori, lavorando sulle richieste più diffuse tra i professionisti.
Chi lavora desidera esplorare 4 temi principali: i contesti per una buona concentrazione, gli strumenti e le filosofie per comunicare, gli spazi in cui incontrarsi nelle fasi più calde dell’attività e una dimensione di relax.
Il design viene sempre apprezzato quando sa far abbracciare estetica e funzionalità, ma design non è solo modellare materiali più o meno innovativi, è anche offrire un set concettuale di alternative.
Proposte 3.0
Il Workplace 3.0 ospita arredamenti per uffici capaci di mutare e riadattarsi; sono strutture modulari, facilmente ricombinabili e personalizzabili.
Troviamo pannelli fatti di materiali isolanti e fonoassorbenti, sistemi d’illuminazione e schermatura e impianti di sicurezza e monitoraggio.
In esposizione, ci sono proposte per l’allestimento di postazioni di lavoro individuali e sistemi per la connettività e i meeting digitali.
Vengono proposti anche servizi di consulenza e progettazione, per pensare insieme gli spazi di lavoro e realizzare momenti di co-working.
A Joyful Sense at Work
Workplace 3.0 è stato inaugurato con un’installazione particolare, ideata da Cristiana Cutrona e intitolata “A Joyful Sense at Work“, in qualche modo … un approccio che conferisce gioia al lavoro.
L’aggettivo smart, che cerca di raggiungere anche gli uffici, non dev’essere solo tecnologia, ma un nuovo modo di pensare il lavoro e di viverlo, che ci porta, da protagonisti, sul palcoscenico delle nostre attività.
E’ stato realizzato un trailer all’esplorazione del contest, che cerca di mostrare un’umanità che lavora, senza scordare le proprie emozioni. Trailer anche in senso letterale, perché corredato di video, documentazione e sculture.
Le immagini della cover e della galleria sono tratte dalla sezione fotografica del sito internet del Salone del Mobile di Milano. Ve ne consigliamo la consultazione per approfondimenti e curiosità.