Robert Venturi, (1925-2018), è stato un architetto americano che ha fondato le basi del movimento eclettico noto come postmodernismo che ha rappresentato in quegli anni in America un’alternativa alla corrente principale del modernismo e dell’International Style.
Venturi si è formato come architetto presso la Princeton University School of Architecture nel New Jersey, dove si è laureato nel 1950. Negli anni successivi, nella stessa università, Venturi insegnò e conobbe la sua futura moglie, Denise Scott Brown, con la quale intraprende da subito una relazione personale e professionale. Le prime esperienze lavorative dell’architetto Robert Venturi lo hanno visto come designer per gli studi di architettura di Oscar Stonorov, Eero Saarinen e Louis I. Kahn. Nel 1964 decise di fondare il proprio studio Venturi & Rauch, insieme al socio John Rauch.
L’architetto durante tutto il suo percorso lavorativo ha promosso un approccio al progetto che non annulla i paradossi e le ambiguità, anzi le evidenzia proprio per avere una visione eclettica dell’architettura e del design e anche un’apertura alle molteplici influenze della tradizione storica. Questa ideologia è alla base della sua opera teorica più famosa, sintetizzata nel saggio ‘Complessità e contraddizione in Architettura’, pubblicato nel 1966 ed espressa inoltre in studi noti come ‘Imparando da Las Vegas’ e ‘Veduta dal Campidoglio’, che costituiscono la base teorica del populismo e in seguito del postmoderno. La sua interpretazione dell’architettura si contrappone al movimento moderno che agli inizi ha dettato una teoria per la quale, come scrive Adolf Loos nel suo scritto ‘Ornamento e delitto’, bisognava abbandonare qualsiasi tipo di decorazioni e far parlare i materiali per quello che rappresentano.
Robert Venturi, le opere principali dell’architetto
L’esperienza come architetto di Robert Venturi parte dalla problematica aperta da Louis Kahn, con il quale aveva precedentemente lavorato, come reazione al purismo razionalista che si accosta, nella ironica messa in crisi dei codici canonici del Movimento Moderno, alle sperimentazioni pop, proprio come nel caso emblematico della Guild House a Philadelphia, realizzata nel 1961.
Fra le sue opere più note di Venturi ricordiamo la casa per sua madre, Vanna Venturi House, a Chestnut Hill in Pennsylvania. L’architetto iniziò a progettarla nel 1957, poco dopo la morte del padre, e fu completata nel 1964. Questo edificio incarna la sua filosofia architettonica che aveva esposto nel libro ‘Complesssità e contradddizione in Architettura’ e segnò la sua rottura con i maestri del movimento moderno.
Pur adottando molte delle tecniche impiegate da architetti modernisti, come le finestre a nastro orizzontali e la facciata semplicistica utilizzate da Le Corbusier, Frank Lloyd Wright e Mies van der Rohe, decise di integrare all’architettura e al design l’ornamento.
L’idea progettuale dell’architetto Robert Venturi era di creare una casa con poche pretese con la maggior parte delle stanze su un piano per andare in contro alla comodità richiesta dalla madre. In questo edificio furono reintrodotti da Venturi gli elementi tradizionali della casa, come il tetto a falde spioventi e l’ingresso incorniciato da archi, ma svincolati e privati della loro funzione primaria e originale.
Nel 1967 Denise Scott Brown, la moglie e compagna di progetto, si unì a Venturi & Rauch, e divenne socia effettiva dello studio nel 1969. Nei loro lavori, come autori di progetti e ricerche teoriche, misero in discussione il rifiuto modernista dell’uso dell’ornamento e della decorazione applicata. Gli edifici dello studio mostravano spesso l’umorismo ironico delle dichiarazioni teoriche dell’architetto Robert Venturi e di Scott Brown. I loro primi lavori incorporavano materiali e riferimenti visivi standard al centro commerciale e alla suddivisione ma precedentemente evitati dai cosiddetti architetti seri. Durante la fine degli anni ’70 e gli anni ’80 si rivolsero ai precedenti storici nel loro lavoro, che spesso faceva studiate allusioni agli stili di costruzione del passato. Elementi formali e stilistici erano combinati con un’ostinata incoerenza che raggiungeva un effetto spesso giocoso. Tra gli edifici più importanti di Venturi e Scott Brown ci furono vari edifici per la Yale University, la Princeton University e la Ohio State University. Progettarono diversi musei, in particolare il Seattle Art Museum (1985) e l’ala Sainsbury (1986) della National Gallery di Londra.
Il coronamento della carriera dell’architetto Robert Venturi arrivò nel 1991 quando vinse il Premio Pritzker. I progetti successivi dello studio furono il Museo di Arte Contemporanea di San Diego (1996), il Provincial Capitol Building a Tolosa, Francia (1999), ed edifici e piani di campus per una serie di università negli Stati Uniti e all’estero, tra cui la Brown University (2004). Successivamente nel 2015, il team ricevette la Medaglia d’Oro 2016 dell’American Institute of Architects.