RO_AR architects ha progettato, in Polonia, una singolare casa unifamiliare inglobata tra due ambienti diametralmente opposti: quello urbano e quello naturale.
Il progetto dello studio RO_AR
Si può dire che la casa Hlubocepy realizzata sul progetto dello studio di architettura RO_AR si trovi davvero al confine tra due mondi: urbano e naturale. Sul lato nord-occidentale del sito, infatti, si trova un cuneo di bio-corridoio che si estende lungo il ruscello Dalejský. Il corridoio è valorizzato dalla particolare esposizione delle rocce di Hlubočepské.
Lo spazio urbano, invece, circonda il sito sui lati sud ed est. Si tratta di uno sviluppo caotico e casuale, che spesso influisce negativamente sul valore del terreno proiettato. La forma e la disposizione spaziale della casa sono una risposta diretta a questo contesto.
Il progetto proposto dallo studio RO_AR ha cercato di estendere il contesto naturale all’interno del sito e agli interni della casa. D’altra parte, l’abitazione è volutamente separata dal ‘mondo urbano’, dal quale diventa un corpo astratto che, attraverso la sua forma e la sua scala, riprende la morfologia delle rocce circostanti sullo sfondo.
Allo stesso tempo, l’aspetto dell’edificio risponde alla necessità di illuminare adeguatamente gli ambienti con la luce naturale, facendo fronte al problema della presenza di un ingresso ‘stretto’ e alla posizione dell’edificio sul confine meridionale del terreno.
Nelle prime fasi del progetto, lo studio ha iniziato a costruire un edificio tramite il metodo della deformazione del terreno, il quale doveva trasformarsi dolcemente dal lato nord-ovest in una collina artificiale in cui collocare la casa. A partire dal lato sud-est, la ‘collina’ doveva essere sottopassata, il che avrebbe permesso la creazione di un patio d’ingresso sotto l’edificio, realizzato in quella parte da una diversa geometria rettangolare.
Poichè si è reso necessario limitare il budget, l’edificio precedentemente proposto è stato significativamente ridotto. Lo studio RO_AR ha optato per il metodo rischioso di tagliare direttamente gli elementi ‘non necessari’, che dovevano incidere significativamente sul risultato finale.
Un taglio così volutamente primitivo e diretto ha avuto a sorpresa effetti buoni in alcuni casi, in altri, invece, non soddisfacenti. Le modifiche hanno coinvolto quasi esclusivamente la parte organica e posteriore dell’edificio e hanno avuto scarso effetto sugli spazi interni che, secondo il concetto originale, nascevano dallo scontro tra due geometrie: organica e rettangolare.
Materiali utilizzati
cemento – pavimenti, pareti alluminio – finestre, porte
acciaio – colonne, costruzione di scale, mobili su disegno dell’autore
pannello DTD impiallacciato, rivestimento delle pareti in rovere, soffitto, mobili su progetto dell’autore
rovere – scale, mobili secondo il progetto dell’autore
legno termoplastico – tende per facciate
piastrelle di ceramica – pavimenti, pareti
intonaco a strato sottile (sistema ETICS) – colore bianco
intonaco minerale PCI Multiputz – pareti
cartongesso, colore bianco – pareti interne
Prodotti e marchi
finestre – Schuco
porte – Entra
porte interne – Asilo
illuminazione – Delta Light
illuminazione – Brokis
illuminazione – Artemide
mobili – Vitra
mobili – TON
piastrelle – Ragno
piastrelle – Ceramica Vogue
Informazioni su RO_AR
RO_AR architects è stato fondato nel 2011 da Szymon Rozwałka. Lo studio opera in Polonia e nella Repubblica Ceca. Una sfera operativa molto importante dello studio è la progettazione ‘all’interno dell’esistente’, la progettazione ‘in contraddizione’.
A livello teorico lo studio si occupa di un’interazione con l’esistente. Non nel senso di subordinare il NUOVO al VECCHIO o di subordinare il VECCHIO al NUOVO, ma nel senso di uno scontro tra entrambi.
Szymon Rozwałka insegna presso il Dipartimento di Design Sperimentale, Facoltà di Architettura, MA (Brno University of Technology).
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