Tim Van Laere Gallery Rome presenta I am done singing about the past, l’ottava mostra personale di Rinus Van de Velde dall’inizio della sua collaborazione con Tim Van Laere Gallery nel 2011, nonché la sua prima mostra personale nello spazio romano della galleria. Rinus Van de Velde è un artista totale che esplora costantemente la tensione tra finzione e realtà attraverso l’uso di diversi media come disegni, installazioni, ceramiche e film.
I suoi disegni sono il fulcro della sua pratica artistica nei quali costruisce un multiverso di storie in cui altera la propria storia in un’autobiografia fittizia. In queste narrazioni intreccia la realtà con la finzione, il che gli dà la libertà di impossessarsi di tutto ciò che entra nel suo mondo. Ha già creato diversi alter ego che gli consentono di appropriarsi di personaggi diversi ed esplorare mondi che non gli appartengono (ancora). In tutti questi mondi diversi, il punto di riferimento costante è l’artista stesso. Mediante impersonificazioni, bugie costruite e appropriazioni, si avvicina alla scoperta della verità sulla propria identità e sulla propria arte.
All’inizio della sua carriera era attratto soprattutto dalla tecnica del carboncino, dove i disegni si distinguevano chiaramente dalla realtà presentando un universo in bianco e nero per le narrazioni di Van de Velde. Negli ultimi anni ha ampliato la sua pratica di disegno aggiungendo il colore, a partire dai disegni a matita colorata, per consentire maggiori possibilità e stratificazioni nelle sue opere. Per più di dieci anni, Van de Velde ha cercato una tecnica di disegno a colori che avesse la stessa potenza espressiva e le stesse possibilità del carboncino.
Ha trovato queste qualità nel pastello a olio, un materiale che gli permette di disegnare con le stesse modalità di potenza e fluidità del carboncino, offrendo al contempo una più ampia gamma di possibilità. I am done singing about the past segna la prima personale dell’artista in Italia. In questa mostra presenta una nuova serie di disegni a carboncino,matita colorata e pastello a olio. Nei suoi disegni, l’artista codifica il mondo attraverso una raccolta di immagini e le combina nella narrazione della sua autobiografia fittizia. Secondo Van de Velde, dire una bugia è molto più interessante che dire la verità. Sognando a occhi aperti può viaggiare ovunque, fare gli incontri o le conversazioni più interessanti ed essere chiunque o qualsiasi cosa desideri essere.
Le sue opere visualizzano questi viaggi immaginari in cui le verità interiori sono mascherate sotto la rete di bugie disposta dall’artista. I testi scritti a mano sotto i disegni offrono uno sguardo ai monologhi interiori di Van de Velde, rivelando le sue paure, le sue aspirazioni, i suoi desideri e il suo stato d’animo. Rinus Van de Velde (°1983) vive e lavora ad Anversa, in Belgio. Mostre personali dell’artista si sono tenute in istituzioni internazionali tra cui Art Sonje Center, Seoul (2024); Jeonnam Museum of Art, Gwangyang (2024); Space ISU, Seoul (2024); Museum Voorlinden, Wassenaar (2023); BOZAR, Centre for Fine Arts, Bruxelles (2022); Kunstmuseum Luzern, Lucerna (2021); FRAC des Pays de la Loire (2021); KWM artcentre, Pechino (2019); Bærum Kulturhus, Sandvika (2019); Kunstpalais, Erlangen (2018); Nest, The Hague (2017); Kunstmuseum Den Haag, The Hague (2016); S.M.A.K., Gant (2015, 2008); Kunsthalle, San Paolo (2015); Centro de Arte Contemporáneo, Malaga (2013); Stedelijk Museum, Schiedam (2012); Institut für zeitgenössische Kunst, Nürnberg (2010) tra molti altri.
Le opere di Van de Velde sono presenti nelle collezioni di A.Z. Artgestion Collection, Bilbao; Belfius Art Collection, Bruxelles; CAC, Malaga; Colección SOLO, Madrid; Erasmus University, Rotterdam; Ghisla Art Collection, Locarno; FRAC des Pays de la Loire, Nantes; Karel De Grote Hogeschool, Anversa; Kunsthalle, San Paolo; Kunstmuseum Den Haag, The Hague; KPN Art Collection, Rotterdam; Kunstmuseum Luzern, Lucerna; KWM artcenter, Pechino; M HKA, Anversa; Museum Voorlinden, Wassenaar; S.M.A.K., Gand e la città di Anversa. timvanlaeregallery.com
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