Rinascimento segreto
A Primavera è praticamente d’obbligo: è tempo di Rinascimento segreto, una mostra divisa in tre città a cura di Vittorio Sgarbi. A Urbino, Fano e Pesaro, infatti, saranno esposte le opere degli outsider del Rinascimento italiano: tra gli altri, Cola dell’Amatrice, Liberale da Verona e Ludovico Mazzolino ritrovano la dignità dell’esposizione, dopo secoli di silenzio.
Si tratta di opere di privati, come fondazioni bancarie ed enti religiosi, che per la prima volta trovano una luce “pubblica”, perché meno noti ma non meno importanti.
La scelta è spettata dunque a Sgarbi, ma il notevole allestimento è a cura di Pietro di Natale, che ha organizzato i luoghi ospitanti queste settanta opere tra disegni, dipinti e sculture che incarnano al meglio lo spirito del Rinascimento (che, si ricorda, ricopre un secolo: dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento).
Nessun Pontormo, nessun Piero della Francesca: qui è in mostra “l’unità spirituale del Rinascimento”, per dirla insieme a Sgarbi.
Interessante la scoperta di Cola dell’Amatrice, individuato nel paese omonimo dopo il tragico terremoto di quest’estate, e la messa in mostra de La Madonna con Bambino di Liberale da Verona, che in Italia non si vedeva dal 1894.
Gli altri artisti in mostra sono: Benvenuto Cellini, Antonio Rossellino, Defendente Ferrari, Dosso Dossi, Raffaellino del Colle, Antonio Leonelli da Crevalcore. E l’ospite più importante di tutti: Giovanni Bellini con la pala che rappresenta l’Incoronazione della Vergine, uno dei più belli al mondo.