L’architetto Francesca Neri Antonello con il suo studio, FNA concept, ha firmato il progetto di interior design per un’accogliente casa per le vacanze in Engadina. Un appartamento ampio e luminoso affacciato sulle splendide piste da sci di Corviglia, sulle pendici orientali del Piz Nair. “I proprietari, una coppia italiana impegnata professionalmente nel campo della moda e della comunicazione, desideravano una casa per le vacanze ‘cosy’, accogliente e adatta anche per ricevere gli amici”, spiega l’architetto.
Una palette con materiali rari e di pregio
“Sono due persone di gusto, che amano in maniera particolare dettagli esclusivi e ricercati, con finiture sartoriali”. Per questo motivo, Francesca Neri Antonello, nota per la sua attenzione alle scelte di colori e materiali, ha proposto ai committenti una palette con materiali rari e di pregio, studiati per conferire un tocco di ‘calore’ e tessiture con qualità anche ‘tattili’ a forme e volumi essenziali e contemporanei. “Nei miei progetti parto sempre da un’intuizione materica. Inizio con la definizione delle texture e dalle cromie e solo successivamente passo alla definizione del taglio degli spazi”.
Materiali molto tattili
La scelta è ricaduta sul Larice bio macchiato, un’essenza esclusiva e di difficile reperimento, trattato con un particolare processo di cottura che fa sciogliere la resina donando alle tavole un affascinante effetto di rilievo. Poi la Pietra Serpentina, un materiale lapideo originario della Valtellina ricco di sfumature che vanno dal grigio al verde.
Fibre naturali per il rifugio in Engadina
Considerato che i committenti lavorano nel mondo della moda, sono stati inseriti anche molti tessuti in tinte neutre; una serie di lane ‘maschili’, come loden e spigati; altri realizzati con fibre naturali riciclate, utilizzati per esempio come tappezzeria per personalizzare le pareti nelle zone di passaggio. “La formula di ogni equilibrio è nel dosaggio del colore o degli elementi, non negli abbinamenti: i contrasti funzionano quando sono nella giusta proporzione”.
Equilibrato gioco di rimandi
Per questo motivo tutti questi materiali non sono concentrati o suddivisi per ambienti, ma sono stati messi in dialogo con altri e declinati in tutta la casa come un comune denominatore che lega, in un equilibrato gioco di rimandi, tutti gli spazi. Per quanto riguarda l’arredamento, quasi tutti i mobili sono su disegno dell’architetto, oppure derivano da una trasformazione di oggetti di famiglia; altri ancora sono stati creati utilizzando in maniera creativa semilavorati tipici del territorio, come per esempio il grande blocco di legno grezzo trasformato in coffe table nel living space, che è diventato un vero e proprio ‘conversation piece’.
Spazi ampi e sempre ben illuminati
Non mancano elementi inaspettati, come le poltroncine in bambù, una scelta raffinata ma decisamente inusuale per uno chalet di montagna. Oltre agli aspetti più puramente estetici, l’architetto ha curato in ogni dettaglio anche quelli funzionali, di vivibilità e fruibilità degli spazi, con un layout razionale, che prevede spazi ampi e sempre ben illuminati dalla luce naturale che entra copiosa dalle grandi finestre panoramiche, anche grazie agli effetti di riflessione e riverbero sulle grandi distese innevati delle piste da sci prospicienti. “È una casa dove non manca nulla. Abbiamo previsto aree dininig, lunch, un bel caminetto, il bagno suite…. Come al solito, per quanto mi riguarda, ho cercato di rispettare lo stile di vita dei proprietari e di interpretarlo attraverso la mia sensibilità ed esperienza nella fase di trasformazione progettuale. Ogni cliente ha la propria storia e le proprie esigenze la forza è trovare soluzioni che sempre, alla fine, rendano felici chi abita nel nuovo spazio”, conclude Francesca Neri Antonello.
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