Richard Rogers è un architetto britannico di origine italiana noto per ciò che ha descritto come la celebrazione dei componenti della struttura. Il suo approccio high-tech è più evidente nel Centro Pompidou costruito tra il 1971 ed il 1977 a Parigi progettato con l’architetto italiano Renzo Piano.
Ha ricevuto numerosi altri premi, tra cui il premio Praemium Imperiale della Japan Art Association per l’architettura nel 2000 e il Premio Pritzker nel 2007.
La formazione e le sue prime opere importanti
Richard Rogers è nato a Firenze il 23 luglio 1933 ed è morto il 18 dicembre 2021 a Londra dove possono essere trovate molte delle sue opere. Ha studiato all’Architectural Association di Londra (1954 – 1959) e alla Yale University (1961 – 1962). Tornò a Londra per aprire una società con la sua allora moglie, Su Brumwell, insieme a Wendy Cheesman e Norman Foster, in uno studio chiamato Team 4.
Dal 1970 al 1977 lavorò con Renzo Piano, e insieme progettarono l’emblematico Centro Pompidou. Questa struttura in acciaio a vista era una esaltazione del design high-tech, con scheletro rivestito di tubi e condutture dai colori vivaci.
Nel 1977 Rogers creò la Richard Rogers Partnership, uno studio con alcuni dei progettisti che lavorarono al Centro Pompidou. Ha guadagnato ancor più attenzione internazionale per il suo spettacolare Lloyd’s Building di Londra (1978 – 1986), una torre meccanicistica incredibilmente lucida in cui un nucleo rettangolare circonda un atrio centrale. La componente rettangolare è a sua volta circondata da torri contenenti elementi come servizi igienici, ascensori e cucine, che permettono un facile accesso per le riparazioni o per effettuare qualsiasi futura modernizzazione delle funzioni di servizio dell’edificio.
Renzo Piano e Richard Rogers progettano il Centre Georges Pompidou
Nel 1970 gli architetti Renzo Piano e Richard Rogers collaborarono alla progettazione di uno degli edifici più famosi e radicali del nostro tempo, il Centre Georges Pompidou.
Fu proprio Georges Pompidou, presidente della Francia dal 1969 al 1974, a voler costruire nella capitale francese un centro culturale che attirasse visitatori e che avesse anche un aspetto monumentale ed emblematico. Per scegliere gli architetti per il progetto, il presidente tenne un concorso e molti esponenti di spicco parteciparono. Tuttavia, fu scelto il progetto dei poco conosciuti Renzo Piano e Richard Rogers.
La loro opera esemplificava il costruttivismo. Era un moderno centro culturale high-tech strutturato con un sistema di “gerberette” e capriate, diverso da qualsiasi cosa vista prima nel mondo dell’architettura. Il loro concetto, raffigurato in uno dei loro disegni del concorso come un collage, era ritrarre il museo stesso come movimento. Ma volevano, anche, esporre tutta l’infrastruttura dell’edificio. Lo scheletro stesso ingloba l’edificio dall’esterno, mostrando tutti i diversi sistemi meccanici e strutturali non solo perché possano essere compresi, ma anche per massimizzare lo spazio interno senza interruzioni.
Il Centre Pompidou di Renzo Piano e Richard Rogers ospita il Musée National d’Art Moderne, il più grande museo d’arte moderna d’Europa, la Bibliothèque publique d’information, un’enorme biblioteca pubblica, e un centro di ricerca musicale e acustica conosciuto come IRCAM.
Colori diversi per funzioni diverse
All’esterno dell’edificio è possibile notare che i diversi sistemi sono colorati con toni diversi per distinguerne il ruolo. La struttura e i componenti di ventilazione più grandi sono stati dipinti di bianco, mentre la ventilazione è blu e le tubature idrauliche sono verdi. Gli elementi elettrici sono gialli-arancioni e gli elementi che permettono il movimento nell’edificio come gli ascensori e le scale sono dipinti di rosso. Uno di questi elementi di movimento per cui il centro è più conosciuto è la scala mobile sulla facciata ovest. Si tratta di un tubo che sale a zig zag fino alla cima dell’edificio fornendo ai visitatori una vista sorprendente della città di Parigi.
Altre opere di Richard Rogers
Le commissioni Pompidou e Lloyds fecero guadagnare a Rogers l’attenzione mondiale e portarono ad altre commissioni, tra cui la Corte europea dei diritti dell’uomo (1989 – 1995) a Strasburgo in Francia, la sede della televisione Channel 4 (1991 – 1994) a Londra, il complesso di uffici a Londra 88 Wood Street (1994 – 1999) e l’edificio Daimler Chrysler (1993 – 1999) nella rivitalizzata Potsdamer Platz a Berlino. Il lavoro di Rogers ha raggiunto il suo più grande pubblico quando ha progettato il Millennium Dome (1996 – 1999) diventato poi la O2 Arena a Greenwich in Inghilterra. Questa massiccia struttura con tetto in politetrafluoroetilene ospitava una varietà di padiglioni espositivi eseguiti individualmente da noti designer britannici.
Le opere del nuovo millennio
Tra le opere successive alla O2 Arena di Richard Rogers c’è il Terminal 4 (2005) all’aeroporto internazionale di Madrid Barajas. La struttura, vincitrice del Royal Institute of British Architects’ Stirling Prize nel 2006, è caratterizzata da un tetto ondulato ed è nota per il suo uso della luce.
Nel 2007 il nome dello studio Rogers è stato cambiato in Rogers Stirk Harbour + Partners. I progetti successivi includono molte opere a Londra. Durante il 2008 il Maggie’s West London Centre ed il Terminal 5 dell’aeroporto di Heathrow e qualche anno dopo il One Hyde Park mentre nel 2014 progetta il Leadenhall Building. Del 2016 è l’International Towers Sydney e il Three World Trade Center nel 2018 a New York. L’architetto si è ritirato a vita privata nel 2020 ed è morto l’anno successivo.
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