Dopo l’interruzione forzata del 2020, lo scorso settembre Londra ha riaperto le porte a un’edizione tanto attesa quanto insolita del noto RHS Chelsea Flower Show. Insolita perché per la prima volta in 108 anni la manifestazione non si è svolta nel mese di maggio. Per questo motivo la freschezza delle piante primaverili ha lasciato il posto a quel senso di calda maturità che assumono le piante verso fine estate. Il tema esplorato in questa edizione è stato il Giardinaggio Sostenibile, declinato in vari ambienti, soprattutto nel caso degli Show Gardens, da cui Villegiardini ha selezionato i più interessanti.
Guangzhou China: Guangzhou Garden, il giardino Best in Show, progettato da Peter Chmiel e Chin-Jung Chen, ospitava leggere strutture di legno, alcune alte anche 8 metri, immerse in una foresta di betulle e metasequoie con un tappeto verde di erbacee punteggiato da perenni dai colori tenui (blu, bianco e giallo pallido) intervallato da un ruscello centrale, e spazi fruibili dalle persone e dalla fauna. I progettisti hanno sottolineato con questo giardino, ispirato alla gestione olistica del paesaggio cinese, l’importanza di lavorare in armonia con la natura per collegare le persone con il mondo naturale, interpretando alla perfezione il tema assegnato da RHS Chelsea Flower show.
The Yeo Valley Organic Garden, progettato da Tom Massey con Sarah Mead, si ispirava a una particolare area geografica della Gran Bretagna (le Mendip Hills) di cui ha riproposto un’addomesticata brughiera. Da un rifugio sospeso a forma di uovo, in quercia piegata a vapore, era possibile osservare un prato di erbacee perenni colorate, mescolate a piante spontanee, interrotto qua e là da tronchi di biochar per ricordare l’importanza della salute e della fertilità del suolo.
The Trailfinders’ 50th Anniversary Garden, progettato da Jonathan Snow, era un tripudio di piante himalayane e voleva anche essere un tributo all’esplorazione di una terra abbondante di varietà botaniche, da cui i cacciatori di piante occidentali hanno attinto per secoli. Ispirato al paesaggio delle zone temperate dell’Himalaya e alla sua cultura, il giardino prevedeva un gradevole mix di piante quali rododendri e Persicaria, Hedychium, Colocasia e Cautleya, un’insolita erbacea a ciuffi, che fiorisce in tarda estate con spighe gialle dorate e striature bordeaux. Sullo sfondo tipiche costruzioni locali a simboleggiare l’architettura dei templi.
Perché questo dovrebbe essere il significato di fare giardino: prendersi cura della Natura. La Royal Horticultural Society (RHS) è già al lavoro per l’edizione 2022 di RHS Chelsea Flower Show e la garden community internazionale è in attesa trepidante.
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