Piante dal fascino ancestrale che stupiscono per le insolite geometrie delle loro forme e i colori brillanti. Le Proteaceae sono piante che chiedono ancora una risposta. Non solo la loro forma ma anche la loro storia sono così particolari che è necessario chiedersi se entrino a far parte del novero delle favorite. La risposta richiede attenzione e conoscenza della famiglia il cui nome deriva da Proteo, dio marino capace di assumere qualsivoglia forma, animale, vegetale, addirittura quella degli elementi. E infatti, le ben oltre 2.000 specie, suddivise in 80 generi, sono molto diverse fra loro.

Proteaceae, un fascino unico

I primi esemplari arrivarono in Inghilterra e Olanda prima del 700, ma per lo più come fiori secchi perché per la lunghezza del viaggio molte piante non furono in grado di sopravvivere. Il loro aspetto insolito e il fascino unico rappresentarono una sfida che i giardinieri del tempo seppero vincere perché nei due ventenni a cavallo del cambio del secolo erano una sessantina le specie coltivate.

Piante preistoriche

Desiderose di ambienti caldi ma secchi, le Proteaceae videro la loro popolarità crollare con l’ingresso delle orchidee che trasformarono la quasi totalità delle serre in ambienti umidi. Ricomparvero sul mercato commerciale negli anni 60 del 900 arrivando dalla California. Il loro aspetto preistorico corrisponde alla realtà: le loro origini sono fatte risalire al Tardo Paleozoico (360-250 milioni di anni or sono), prima della comparsa dei dinosauri. Il complesso movimento dei continenti ha fatto sì che la loro presenza sia fortemente localizzata in aree lontane fra loro, principalmente l’Australia e il Sud Africa, soprattutto nella Regione del Capo, nel Fynbos.

Un fascino che ha attraversato le ere e si contestualizza perfettamente nella modernità

Il loro fascino resta sospeso fra l’indecifrabile, perché non appartengono alla storia vissuta del giardinaggio di tutti i giorni, l’esotico e un preistorico che s’avvicina più di quanto potremmo sospettare al moderno design, per le loro forme definite e i particolari ripetuti infinite volte. Un mix che per molti rappresenta anche oggi, come ai tempi delle golette che veleggiavano sugli oceani per portarle a noi, una tentazione cui non è facile resistere. Un canto di sirene che riporta a Proteo. Gli esperti di Flora Toscana hanno scelto per i lettori di Villegiardini 16 piante da non perdere.

Flora Toscana è una Cooperativa di 240 produttori che produce e commercializza fiori e fogliame reciso e piante in vaso. Importanti sono le collezioni che comprendono varietà per le quali il brand detiene l’esclusiva europea. La più nota è quella delle Proteaceae, che annovera oltre150 taxa.

 

Alessandro Mesini
©Villegiardini. Riproduzione riservata

 

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