La processionaria del pino (Thaumetopoea pityocampa) è un lepidottero appartenente alla famiglia Notodontidae. Questo insetto è noto per le sue larve che, una volta uscite dai nidi, si spostano in fila indiana come fossero lunghe processioni, da cui il nome con cui è conosciuta. Al di là dell’aspetto curioso di questo comportamento, possono però rappresentare una grave minaccia per gli animali domestici e per l’uomo, nonché per le piante, a causa dei loro peli urticanti e dei loro nidi che infestano singoli esemplari o intere foreste di conifere di cui si cibano, defogliandone i rami.

Origini e riconoscimento dei nidi

La processionaria del pino è un insetto diffuso nelle regioni temperate del bacino del Mediterraneo, comprendendo l’Europa meridionale, il Medio Oriente e l’Africa settentrionale. Si sviluppa prevalentemente lungo le alberature stradali e ai margini delle foreste, rappresentando una delle principali minacce per la sopravvivenza delle pinete mediterranee. Il suo impatto è particolarmente evidente nelle zone in cui le condizioni climatiche favoriscono la proliferazione delle larve, rendendo necessarie misure di monitoraggio e controllo per preservare l’ecosistema boschivo.

La processionaria vista da vicino
La processionaria vista da vicino Foto [Carolina]/stock.adobe.com
La processionaria attacca principalmente il Pinus nigra e il Pinus sylvestris, ma può compromettere anche altre specie come Pinus halepensis, Pinus pinea, Pinus mugo e Pinus pinaster. Sebbene il Pinus strobus venga raramente colpito, infestazioni sempre più frequenti interessano anche cedri e larici, causando danni significativi al fogliame e alla crescita delle piante.

I nidi della processionaria del pino, dove le larve trascorrono l’inverno, sono strutture facilmente individuabili grazie alla loro forma piriforme e al caratteristico colore bianco brillante. Generalmente si trovano sulle cime degli alberi o alle estremità dei rami laterali, rendendoli ben visibili anche a distanza. A partire dalla fine dell’autunno e per tutto l’inverno, la loro comparsa segnala la presenza dell’infestazione. All’interno di questi nidi, le larve si proteggono dalle basse temperature e si nutrono degli aghi circostanti, causando necrosi fogliare e un progressivo indebolimento dell’albero, che può portare alla sua defogliazione parziale o totale.

I nidi della processionaria
I nidi della processionaria sono molto visibili Foto [Ghislain]/stock.adobe.com

Ciclo biologico

La processionaria segue un ciclo di vita annuale che si articola in diverse fasi:

  • Uovo: la deposizione delle uova avviene tra luglio e settembre, su rami e aghi di pino, soprattutto nei pini marittimi e nei pini silvestri.
  • Larva: dopo circa 30-40 giorni, le larve nascono e iniziano a nutrirsi degli aghi della pianta ospite. Durante l’inverno, costruiscono nidi sericei bianchi sui rami per proteggersi dal freddo.
  • Processione: in primavera, le larve mature lasciano il nido, scendono lungo il tronco dell’albero ospite, spostandosi in fila indiana verso il suolo, dove si interrano per trasformarsi in crisalidi.
  • Crisalide: questa fase dura diversi mesi e può estendersi fino a diversi anni in caso di condizioni sfavorevoli.
  • Farfalla: in estate, gli adulti emergono dal terreno, si accoppiano e ricomincia il ciclo.
La farfalla, il risultato del ciclo di vita della processionaria
La farfalla, il risultato del ciclo di vita della processionaria [Animalia – CC BY 4.0]

Danni alle piante

Le larve della processionaria si nutrono degli aghi di pino, causando una perdita significativa del fogliame. Questa defogliazione indebolisce l’albero, riducendo la sua capacità di fotosintesi e rendendolo più vulnerabile a parassiti e malattie. Se l’infestazione si ripete nel tempo, la pianta può subire danni irreparabili, compromettendo la sua crescita e, nei casi più gravi, portando alla sua morte.

Gli alberi su cui nidifica
Gli alberi su cui nidifica la processionaria tenderanno col tempo a perdere gli aghi Foto [McoBra89]/stock.adobe.com

Rischi per la salute umana e animale

I peli urticanti delle larve contengono una tossina altamente irritante, capace di scatenare reazioni allergiche e dermatiti da contatto nell’uomo, mentre l’inalazione può causare problemi respiratori e congiuntiviti. In caso contatto con una processionaria, rivolgersi immediatamente al medico o andare al pronto soccorso.

Gli animali domestici, in particolare i cani, sono invece esposti a rischi ancora più gravi.

Il contatto con la bocca, il naso e la lingua può provocare ulcere dolorose, ipersalivazione, gonfiore e difficoltà respiratorie. Nei casi più estremi, la necrosi dei tessuti può portare alla perdita della lingua e a una grave compromissione della capacità di alimentarsi. Se non si interviene per tempo, le reazioni infiammatorie colpiscono arti o altre zone del corpo, possono insorgere necrosi tissutali di così profonde da rendere necessaria l’amputazione. In casi gravi, si può arrivare anche alla morte dell’animale.

La processionaria è chiamata così, proprio per la fila che crea
La processionaria è chiamata così, proprio per la fila che crea quando si sposta Foto [mercepararols]/stock.adobe.com

I sintomi di un contatto da processionaria nel cane

  • Salivazione eccessiva: può derivare da dolore e malessere generale.
  • Gonfiore della lingua: ostacola la masticazione e la respirazione.
  • Necrosi della lingua e della mucosa: danni ai tessuti che possono compromettere le funzioni orali.
  • Febbre: segnale di infiammazione e risposta dell’organismo all’intossicazione.
  • Vomito e diarrea: reazioni sistemiche all’avvelenamento, che aggravano le condizioni generali di salute.
  • Debolezza e inappetenza: sintomi comuni di un malessere acuto.
  • Difficoltà respiratorie: conseguenza del gonfiore e della risposta infiammatoria.

In caso di uno o più sintomi contattare immediatamente il veterinario.

Un cane particolarmente tranquillo, mogio
Un cane particolarmente tranquillo, mogio e che tendenzialmente non vuole muoversi come solitamente fa, potrebbe avere febbre e questo sarebbe uno dei primi segnali Foto [MedicalWorks]/stock.adobe.com

I sintomi di un contatto da processionaria nel gatto

La processionaria rappresenta un rischio anche per i gatti, sebbene siano meno colpiti rispetto ai cani. I felini, infatti, per istinto tendono a essere più cauti ed evitano il contatto diretto con l’insetto. Tuttavia, possono comunque imbattersi nei nidi, soprattutto arrampicandosi sugli alberi, dove le larve costruiscono i loro rifugi. Il contatto con i peli urticanti può scatenare reazioni simili a quelle osservate nei cani, manifestandosi con salivazione eccessiva, gonfiore della lingua, congiuntivite, vomito, soffocamento e difficoltà respiratorie. Anche in questi casi contattare il veterinario.

Il gatto che ha una salivazione eccessiva,
Il gatto che ha una salivazione eccessiva, potrebbe essere entrato in contatto con una processionaria Foto [Анастасія Стягайло]/stock.adobe.com

Metodi di controllo e prevenzione

Per ridurre la diffusione della processionaria del pino, si possono adottare diverse strategie:

  • Rimozione manuale dei nidi: da effettuare in inverno, quando le larve sono ancora nei nidi, preferibilmente contattando un’azienda specializzata.
  • Trappole ai feromoni: obbligatoria in Italia (D.M. 30/10/2007) e utilizzate per catturare i maschi adulti e ridurre la riproduzione. Le trappole vanno posizionate nei mesi di giugno e luglio, che è il periodo di sfarfallamento degli esemplari adulti. Ogni 3-4 settimane va cambiata la pastiglia con gli ormoni e ogni 3-4 giorni va controllata la trappola che, in caso, va vuotata dagli insetti intrappolati.
  • Uso di insetti predatori e parassiti naturali: come la vespa Ichneumonidae, che depone le uova nelle larve della processionaria. Anche la Formica rufa, è uno dei nemici naturali di questo insetto.
  • Trattamenti biologici con Bacillus thuringiensis: è un batterio che colpisce le larve senza danneggiare altri insetti utili. Ma non è sicura nell’uccisione al cento per cento, per via delle diverse barriere all’interno del nido e in base alla grandezza delle larve.
  • Barriere fisiche: installate intorno agli alberi per impedire la discesa delle larve al suolo.

Una delle trappole
Una delle trappole per impedire la discesa delle larve Foto [Evgeniya]/stock.adobe.com
La processionaria del pino è un insetto dannoso sia per le piante che per la salute umana e animale. Il monitoraggio costante e l’adozione di metodi di controllo ecologici sono fondamentali per limitare la sua diffusione e i suoi effetti negativi. La prevenzione e l’intervento tempestivo sono le chiavi per proteggere le foreste e gli spazi verdi da questa minaccia.

La processionaria scende dagli alberi in fila indiana
Processionarie in fase di discesa da un albero nella tipica fila indiana Foto [mialcas]/stock.adobe.com
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