Potatura: qual è la sua utilità? Quanto è opportuna, ammesso che lo sia? Sono queste le domande che è necessario porsi sempre prima di imbracciare motosega e cesoie.
Ho parlato nel capitolo precedente, dedicato ai primi necessari approcci alla potatura. Soprattutto alla semplice conoscenza di una pianta dal punto di vista della sua crescita e dell’importanza e funzione dei suoi organi. Quali le gemme, le foglie e le radici. Ora dovremmo iniziare a comprendere altri passaggi fondamentali in questa disciplina. Sì perché la potatura non è un’improvvisazione ma è una disciplina, non è un’operazione che può essere banalizzata e applicata con superficialità.
Potare ha uno scopo ben preciso che il Giardiniere deve sapere
È una materia tecnica e complessa, è stata tramandata ed è cresciuta nel corso dei secoli e delle evoluzioni del Giardino, che non può essere banalizzata come una semplice operazione di taglio di una porzione di pianta.
È un’azione che il Giardiniere compie con uno o più scopi ben precisi che ha come una contropartita una reazione della pianta, una reazione proporzionata all’azione che sta a noi conoscere, capire ed analizzare.
La potatura è importante e ci sono tecniche diverse
Un’azione che se svolta con le giuste tecniche, proporzioni, obiettivi ed etica può dare risultati desiderati senza necessariamente intaccare la salute dell’albero. Viceversa se effettuata senza nozione di causa né tecnica, al solo scopo di assecondare le nostre esigenze senza conoscere le reazione della pianta, può portare a danni fisiologici, strutturali, malattie, deperimenti e morte, di conseguenza diventa un danno economico. Questo vale tanto per il contesto ornamentale che per quello agricolo.
La potatura, l’utilità in agricoltura
L’utilità della potatura in agricoltura ha il preciso scopo di interrompere la naturale alternanza tra “carico e scarico” della fruttificazione. Naturalmente, in assenza di interventi da parte dell’uomo, una pianta alternerebbe un anno di produzione di gemme da legno e l’anno dopo, come conseguenza, una maggiore produzione di gemme da fiore.
Un’alternanza continua per bilanciare, un anno, la produzione energetica e di risorse, e l’anno successivo per supportare la produzione di fiori e frutti che è energeticamente dispendiosa, e così via. L’uomo ha osservato e scoperto che è possibile riuscire a bilanciare l’equilibrio ormonale tra produzione a legno e produzione a frutto, proprio attraverso la potatura. In questo modo, si riesce a ottenere una quasi costanza nella fruttificazione un anno di seguito all’altro.
Molti motivi incidono sulla scelta della potatura
Ci sono poi degli altri fattori che vi incidono ma sono di tipo climatico e meteorologico che possono inficiare l’azione dell’uomo. È un cruccio, questo, che possiamo lasciare tranquillamente all’agricoltore. Se non ricordando che comunque anche in frutticoltura, una potatura eseguita in maniera tecnicamente corretta, può mantenere una pianta sana, più longeva e produttiva a lungo. Per contro il deperimento del frutteto sarà più veloce con notevoli incidenze sui costi e ammortamenti produttivi.
Può essere importante potare piante da tenere in forma o per contenerle
Nel giardino la potatura non può essere un’operazione casuale e occasionale a seconda delle richieste del proprietario che non ha sufficiente conoscenza. Dovrebbe essere valutata e nel caso programmata o comunque strutturata già in sede di progettazione. Già, perché così come le valutazioni in merito alle esigenze idriche di un giardino e quindi dei calcoli dei futuri consumi idrici e relativi costi di bolletta, anche la potatura deve essere considerata come una voce di spesa e quindi ben ponderata a priori.
Questo non vuol dire che un Giardino deve essere necessariamente potato, quello è in stretta relazione agli stili scelti in progettazione. Potatura di formazione e di allevamento possono essere considerate indispensabili. Le potature di contenimento per crescite errate in conseguenza alle scelte sbagliate delle piante inserite in un Giardino, sono da considerarsi spese inutili, dannose ed economicamente svantaggiose.
L’utilità della potatura di formazione
Le potature di formazione sono quelle rivolte specialmente alle alberature giovani, da poco messa a dimora, che hanno il ruolo di eliminare quei “difetti” strutturali che si possono essere generati in sede di allevamento e produzione vivaistica. Mentre quelle di allevamento e gestione sono quelle, generalmente rivolte ad arbusti ed erbacee che mirano a garantire qualità di fioritura, rinnovo della vegetazione, cura delle piante stesse attraverso la selezione ed eliminazione di parti malate, morte ecc. o di contenimento “voluto” per soddisfare delle esigenze progettuali ed architettoniche.
Giardino ed etica
Come già accennato in articoli precedenti non si cada nella trappola della disquisizione etica tra le potature formali e le gestioni paesaggistiche o “naturali”, perché poi dovremmo entrare nella palude di un’argomentare sull’etica di un Giardino.
Capire l’utilità della potatura è fondamentale se non si vuole incappare in problematiche peggiori
Ogni libro dedicato al giardinaggio, ogni rivista tratta stagionalmente articoli su cosa potare in un determinato periodo. Chi più, chi meno dà indicazioni tecniche e precise su quali strepitosi vantaggi possa avere una potatura. Molto spesso però dimentica di parlare invece degli effetti della “non” potatura o degli effetti deleteri di una potatura sbagliata. Soprattutto non fa mai riferimento all’osservazione dello stato di salute di una pianta e quindi non parla mai della necessità di osservazione della condizione climatica e previsione della stagione per valutare la reale opportunità di effettuare o no una potatura.
Il Giardiniere, un buon osservatore
Un buon Giardiniere, invece, deve saper osservare e valutare le necessità di potatura, deve poter anche essere in grado di rinviare le potature spostandole a momenti più favorevoli, andando oltre quello che è il calendario classico di potatura e adattarsi lui alle esigenze e contingenze del momento e del futuro più prossimo. Deve conoscere bene una pianta e le sue reazione alla potatura per valutare se, quando e con che frequenza eseguirla.
Capire in base alle stagioni quando è meglio potare
Se negli ultimi tempi osserviamo gli andamenti stagionali ci rendiamo conto che ii periodo di riposo vegetativo delle piante si è sempre più accorciato (anche sul riposo vegetativo potremmo dedicare un capitolo apposta) soprattutto quello invernale mentre in molti casi si è allungato il periodo di ferma estiva. Stravolgendo anche momenti e frequenze di fioritura ecc. per cui non possiamo più fare affidamento alle indicazioni scritte e consolidate in passato. Dobbiamo invece, fare appello alla nostra conoscenza e osservazione delle evoluzioni e cambiamenti fisiologici che ogni anno accadono in giardino. Perché la potature nel momento sbagliato, anche se eseguita in modo tecnicamente ineccepibile, potrebbe causare un danno irreversibile per la pianta. Tipo quando le condizioni meteo-climatiche non corrispondono più alle esigenze vegetative nel momento della risposta alla potatura.
Imparare a leggere tutti i segnali che la natura ci manda
Mi viene da pensare, giusto per fare un esempio, che lo slittamento in avanti della spuntatura primaverile del Prunus lauroceraso, che le condizioni ottimali per lo sviluppo dell’oidio, molto dipendono dalle condizioni di temperatura e di umidità ambientale. Monitorando questi fattori, si può evitare di fare danni ai nuovi germogli o, agendo senza considerare questi dati che l’osservazione ci mette a disposizione, comprometterne completamente la stagione. La conseguenza finisce col rappresentare un danno energetico per la pianta che si traduce in un danno economico ed ecologico per il proprietario del Giardino. Infatti solitamente succede che si debba poi intervenire con fungicidi che hanno sì, la capacità di contrastare gli attacchi fungini, ma che si portano dietro un impatto ecologico negativo nel complesso equilibrio del giardino. Per cui, ad esempio quest’anno, con le frequenti piogge primaverili e le temperature favorevoli allo sviluppo del micelio, le potature delle siepi ho scelto di posticiparle evitando così il momento di maggior proliferazione del patogeno, con tutti vantaggi che ne sono derivati.
Per cui non serve buttare via i vecchi e preziosi libri di giardinaggio ma occorre fare sintesi fra passato e presente, partendo però dall’osservare, conoscere e spesso imparare dai nostri errori. È questa la regola aurea di cui tenere sempre conto in tutte le pratiche relative alla cura del Giardino.
Andrea Iperico
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