L’incanto del Valdirose raccontato da Irene Berni
Probabilmente non ci vive una principessa dalla bionda chioma, eppure sembra immersa in un’atmosfera degna di una favola: è questa la magia di Valdirose, un atipico B&B di Lastra a Signa – alle porte di Firenze – nato dalla sfida di Irene Berni, l’anima della casa.
Entrare a passi lievi nel suo mondo, fatto di ciambelle calde e decorazioni floreali, implica una sospensione dell’incredulità: quando varchi queste porte sai che la vita, qui dentro, vive un ritmo diverso, più lento e più dolce, legato ai rituali delle piccole cose, pur restando al passo con i tempi, a volte persino giocando d’anticipo.
E quando osservi Irene capisci da dove provenga tutta questa poesia. Irene è una lettera scritta a mano accanto a un bicchiere di vino rosso. È un cumulo di energia effervescente ma rassicurante. Irene ha il sapore di un pomeriggio d’estate, quando la quiete ospita solo il canto delle cicale. Irene è una gonna di lino che svela la bellezza nelle sue pieghe al vento.
Al Valdirose sembra che ogni piccolo sogno abbia la possibilità di accadere. Lo straordinario abita qui.
Festina lente al Valdirose
- Quest’anno Valdirose ha compiuto undici anni, ma lungo è il percorso che la struttura ha dovuto attraversare: si tratta infatti di una villa ottocentesca, ora ristrutturata grazie al tuo apporto. La casa, che dunque nasceva già con un’identità specifica, ti ha lanciato una sfida importante: quella di interpretarla e poterla valorizzare. Come hai accolto questa prova?
Dare nuova vita al Valdirose è stata senz’altro una sfida. Volevo ricreare l’atmosfera accogliente e informale che ho respirato durante la mia infanzia e che ho amato profondamente, ma allo stesso tempo avevo la necessità di dare una mia impronta e una nuova disposizione. È stato un processo lungo che ho affrontato a piccoli passi. Faccio sempre così quando devo intraprendere un grande progetto. A piccoli passi.
Quando il caso genera felicità
- Qual è stato l’incentivo che ti ha spinto a organizzare un business di famiglia, lasciando un negozio ben avviato? Semplice, tra l’altro, non dev’essere lavorare a stretto contatto con tuo marito Paolo… o forse sì?
Vorrei trovare una motivazione più poetica ma la verità è che tutto è nato dalla necessità. Non potevo gestire due lavori e la famiglia così ho deciso di lasciare il negozietto, che era una attività piccola ma avviata, e seguire il Valdirose che aveva bisogno di me. È bello immaginare nuove opportunità e inventare qualcosa di nuovo, ma da soli si va poco lontano: per fortuna è arrivato in supporto anche mio marito. Lui è la parte concreta della famiglia, lo ammiro come persona e come collega. Per me è facile e importante averlo a fianco, per lui un po’ meno…
Made in… Irene Berni!
- Scoprire Valdirose è un’esperienza vissuta sempre in soggettiva: la casa si evolve con il cambiare delle stagioni e dei tuoi gusti. Merito è della cura di ogni dettaglio, che passa attraverso una sapiente scelta dei materiali – impossibile non pensare a quel peculiare trionfo di legno, ferro e marmo. Come definiresti il tuo stile?
Non sono mai riuscita a definirlo, così lo chiamo ‘stile Valdirose’, che per me significa semplice e familiare: alle pareti non ho appeso niente, i mobili sono poveri e lineari, i tessuti tutti naturali. Gioco molto sulla luce delle stanze. Questa casa ha una sua personalità anche quando è spoglia. Intervengo con la natura solamente per creare ambientazioni e divertirmi (la soluzione più economica per chi come me ama cambiare troppo spesso).
Alla natura si comanda solo ubbidendole
- “Ogni tanto mi fermo ad osservare da lontano i miei esperimenti e mi convinco che non ci sia niente di migliore per celebrare la vita” scrivi della difficile arte delle composizioni floreali, che è diventata uno degli elementi identitari di Valdirose. Da dove nasce questo legame con la natura, e come sei riuscita a coniugarlo all’interno della tua attività?
Come ho scritto sopra, utilizzo la natura e i fiori per creare atmosfere. La maggior parte delle volte trovo sui ciglioni delle strade ciò di cui ho bisogno: questo mi ricorda i miei punti forti. Non è facile ‘creare’ in un mondo dove c’è tanto di tutto: per riuscirci mi focalizzo su quello che ho e su cosa posso inventare con questo.
- La tua creatività è esplosiva: tra le altre cose, si declina nella scrittura, che occupa una parte importante del tuo lavoro. La tua presenza sul web nasce infatti su un blog (un diario di bordo della tua attività, il crocevia di tutti i tuoi interessi). E poi ci sono i due libri, in cui raccogli ricordi privati e ricette di famiglia. Sembra che il tuo mestiere principale sia quello di dare spazio – e di creare valore – per ogni passione. Qual è il tuo segreto?
Il mio segreto è proprio questo: fare solo ciò che mi appassiona, celebrare le mie passioni . Se dovessi parlare di qualcosa che non amo sarebbe facile sbagliare.La mia forza sono le persone che condividono i miei interessi. Devo tutto a chi mi ha sostenuto negli anni.
Be yourself, pick a color
- Sfogliando la tua galleria mi sono fatta un’idea precisa: pur essendo permeato da tinte naturali e opache, per me Valdirose incarna le sfumature del lilla tipico del glicine. E per te, se fosse un colore quale sarebbe?
I miei colori sono proprio quelli che hai elencato. Toni naturali e opachi con qualche tocco di rosa e glicine (ne abbiamo piantato uno proprio in questi giorni). Nel tuo elenco manca solamente il verde. Se dovessi sceglierne uno, probabilmente terrei il colore della canapa.
- Retreat, matrimoni, workshop: qual è il ricordo migliore legato a questi momenti speciali?
I retreat sono stati senza dubbio esperienze che mi hanno cambiato. Se era stato facile raccontare quello che mi piaceva, quando mi sono trovata a trasformarlo in nozioni per i partecipanti ho realizzato che il mio lavoro negli anni aveva acquisito un valore. Mi sono sentita un’artigiana. Adesso anche rifare un letto ha una altro significato. Vivo tutto come fosse arte.
- Cosa c’è scritto nelle stelle per il futuro di Valdirose?
Il cielo del Valdirose ha sempre così tante stelle che è difficile riconoscerne il disegno. Per ora mi limito ad ammirarlo. Di certo quando ne vedo cadere una esprimo il mio desiderio. L’ultimo è dedicare un libro a questa casa che mi ha dato tanto.