Plumeria: la sua profumata fioritura è praticamente ormai agli sgoccioli in questo mese di ottobre che – almeno al Sud – mantiene le sue promesse di tempo tiepido e confortevole. C’è quindi l’occasione di riprendere il discorso mai finito (o mai iniziato) delle zone climatiche italiane. «Da te cresce la plumeria?» è una delle domande che più spesso tendiamo a farci tra giardinieri del Meridione. Non per fatuità o vezzo, né per definizione di uno status symbol, ma per intenderci sulle temperature di una determinata area.

Plumeria ancora in fiore nel Sud Italia
Plumeria ancora in fiore nel Sud Italia -[ph. Lidia Zitara ©Tutti i diritti riservati]

Plumeria, quasi un metro di misura climatico

Plumeria è infatti una di quelle piante che vengono più frequentemente prese a riferimento, al Sud, come unità di misura delle minime invernali in una continua definizione di una mappa climatica italiana che ad oggi è deficitaria e ricalcata solo su modelli inglesi e americani.
Nonostante le famose zone climatiche USDA si applichino poco al territorio italiano, le persone esperte di tropicali continuano a usare questo sistema per affinare la ripartizione dei luoghi dove è possibile coltivare le piante delicate e molto delicate.

I cosiddetti tropicalisti prediligono le USDA alle zone Köppen, per una forma di comodità e sottigliezza che queste ultime non hanno.
Per accrescersi bene, con sviluppo verticale e ramificazioni laterali fitte, Plumeria ha infatti bisogno di inverni tiepidi, con temperature minime che si mantengono attorno ai cinque gradi. È sufficiente una sola gelata invernale e la pianta può essere spazzata via in una notte o essere costretta a ripartire quasi da zero.

Un esemplare di Plumeria ormai adulto e in forma arborea ci dice subito, infatti, che in quel punto la temperatura non è mai scesa al di sotto dei quattro o cinque gradi nell’arco di trent’anni. Diventa insomma una sorta di segnale verde per potersi spingere nel coltivare altre piante molto delicate, come le tropicali che solitamente si usano in interno, sia da foglia che succulente e cactacee.

 

Una pianta adulta in Meridione
Una pianta adulta, nel Sud Italia, ci dice che in quella zona le temperature non sono mai scese sotto i 4-5 gradi, in trent’anni – [ph. Lidia Zitara ©Tutti i diritti riservati]

Necessità di coltivazione

Plumeria in sé non è una pianta né difficile né bizzosa. Le bastano terra di buon impasto, drenata, e concimazioni regolari. Ciò in cui è molto esigente è l’acqua. Bisogna allagarla in estate, quotidianamente, come si fa con alberi tropicali che fruttificano come il mango, l’annona e l’avocado. Tanta acqua, ogni giorno. L’impianto a conca è quindi un enorme aiuto, specie nei primi anni di vita. Da rispettare la regola fondamentale della conca: il colletto della pianta deve essere sempre allo stesso livello del terreno, non più basso, altrimenti durante le irrigazioni si inzupperebbe e rischierebbe di marcire.

Plumeria e la Sicilia

Le zone di elezione di Plumeria sono le coste della Sicilia, tanto che è diventata simbolo della città di Palermo, dove ha conquistato sempre più spazio, non solo nei giardini, ma anche sui terrazzi e sui balconi, grazie alla sua docilità alla coltivazione in vaso. Non a caso, un testo ormai storico su Plumeria, è “Pomelia felicissima”, di Attilio Carapezza, Pietro Puccio e Manlio Speciale, incentrato proprio sulla storicizzazione di Plumeria (o pomelia come la chiamano i siciliani) a Palermo.

Fiori meravigliosi
Fiori meravigliosi – Foto [Videowokart]/stock.adobe.com

Un profumo indimenticabile

Il fiore di Plumeria ha un vastissimo impiego in cosmetica e in profumeria, ambito nel quale si trova più frequentemente denominata in modo anglofono “frangipani” (o frangipane). La sua bellezza solida si accompagna a un profumo molto dolce, ma non stucchevole e non persistente, affine alla famiglia olfattiva dei “gelsomini”, nella quale includiamo, pur non essendo veri e propri gelsomini, Trachelospermum e Stephanotis appartenenti, come Plumeria, alla famiglia delle Apocynaceae.

La fragranza rimanda il nostro immaginario a tutto ciò che è esotico e indiano poiché la pianta, sebbene originaria delle Americhe, è divenuta di culto nel Sud-Est asiatico, dove è simbolo di prosperità poiché le talee sono in grado di radicare anche se piantate sottosopra.

Un viale di Plumeria
Sud-Est Asiatico: Un viale di Plumeria – Foto [Supat]/stock.adobe.com

Un fiore nell’arte

Per la compattezza del fiore e la definizione dei petali, Plumeria, pomelia o frangipani, si è guadagnata un posto di riguardo
all’interno del design moderno e contemporaneo. Celebri sono i quadri di fiori esotici che la rappresentano, di Georgia O’Keeffe.

 

Lidia Zitara
©Villegiardini. Riproduzione riservata

 

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