La Photinia è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Rosaceae, ideale come siepe, bordura o da coltivare in vaso. Proveniente dall’Asia, la Photinia è in grado ad arricchire ogni giardino con le sue caratteristiche foglie rosse e può arrivare fino a 4-5 metri di altezza.
Sommario dell’articolo:
- La siepe di Photinia: descrizione e curiosità
- Le caratteristiche
- Come si cura la Photinia
- Quando e come potare la siepe
- Malattie e parassiti: i trattamenti più efficaci
- La moltiplicazione
- Alcune varietà di Photinia per le proprie siepi
La siepe di Photinia: descrizione e curiosità
Maggio è il mese in cui sbocciano i suoi fiori, piccoli e bianchi puntini in un insieme rosso vivo. Le sue foglie sono presenti in antichi rituali orientali e si usa bruciarle per favorire la meditazione.
Il suo profumo delicato, tendente al dolce, viene irradiato dai boccioli bianchi e dai germogli rossi, che insieme formano un recinto naturale attorno al proprio giardino.
È un arbusto resistente, capace di sopportare le avversità del clima e dello smog e ha bisogno di pochi accorgimenti e cure. Purifica l’aria e colora il paesaggio di un suggestivo rosso, richiedendo in cambio poche attenzioni.
Queste sono solo alcune delle curiosità sulla Photinia e sulle ragioni per cui è sempre più utilizzata come siepe.
Le caratteristiche
La Photinia è molto apprezzata anche in contesti urbani, viste le sue capacità di adattarsi e resistere allo smog.
La siepe di Photinia presenta foglie cangianti, lucide e lisce (in greco “photeinos” significa, per l’appunto, “brillante”), che vanno dal rosso vivo in primavera e autunno al verde durante la maturità.
In primavera fioriscono piccoli boccioli bianchi, in contrasto con il vivace rosso delle foglie giovani e del verde delle più mature.
In autunno fanno la loro comparsa i frutti di Photinia: le bacche rosse di alcuni di questi arbusti sono velenose a causa dell’acido cianidrico che producono a contatto con la flora batterica.
Per creare la siepe perfetta la scelta solitamente ricade su alcune specie particolari di Photinia, ibridi e cultivar dell’albero naturale.
La pianta è originaria della Cina e del Giappone, ma negli ultimi venti anni ha conosciuto ampia diffusione grazie agli ibridi come il Red Robin e la Robusta. Complici la sua natura versatile, la resistenza a smog e malattie e la bellezza delle sue foglie, corredate di bianchissimi fiori profumati a partire dal mese di maggio.
La specie più nota proviene dalla Nuova Zelanda e si tratta di un incrocio di Photinia glabra e serrulata con altre varietà.
Estremamente economica e adattabile a ogni giardino, questa pianta si cura con pochi accorgimenti da tenere a mente e, come il Viburno lucido, può essere coltivata anche in vaso.
Come si cura la siepe Photinia
Un clima temperato, né troppo caldo né troppo freddo, è il tipo di habitat perfetto per questa siepe. Per farla crescere e prosperare al meglio delle sue possibilità va tenuto presente di collocarla in posizione preferibilmente soleggiata o semiombreggiata.
La messa a dimora
La messa a dimora della Photinia può svolgersi in due modi: in vaso o a radice nuda. Il periodo migliore per piantare questo arbusto nel proprio giardino è l’autunno, in modo da goderne la fioritura nella primavera successiva.
Il terreno in cui collocarla necessita di un ph neutro e deve essere ben drenato. Durante questa prima fase è opportuno procedere a innaffiature costanti e generose, finché la siepe non sarà cresciuta.
Innaffiature e terreno
Riguardo alle innaffiature la Photinia non necessita di una quantità ingente di acqua ed è nemica soprattutto del ristagno idrico, che rischia di rovinarne le radici.
Il substrato perfetto è leggero e ben drenato, con sostanza organica e non calcareo. Per scongiurare il rischio di ristagno è meglio non esagerare con l’acqua, procedendo con innaffiature più frequenti nel periodo estivo e più rade durante il resto dell’anno. Gli arbusti di Photinia traggono il necessario di acqua anche direttamente dalle piogge.
La concimazione
Concimi ricchi di sostanze organiche, a base di azoto o potassio e a rilascio lento diventano necessari nella fase vegetativa della siepe Photinia.
Questo tipo di operazione è consigliabile un paio di volte l’anno, a fine inverno o a inizio estate. Durante la stagione estiva, infatti, l’uso di concimi simili provvede al nutrimento della pianta e contribuisce a una fioritura maggiore e più sana.
Quando e come potare la siepe Photinia
Prima o dopo il periodo di fioritura è possibile dedicare qualche attenzione in più alla siepe Photinia. La potatura è una di queste e consente di eliminare i rami secchi o rovinati e regalare un aspetto più ordinato e preciso alla siepe.
Oltre ai rami vecchi che possono diventare oggetto di attacchi da parte di insetti e parassiti, è utile potare anche quelli interni. In questo modo l’umidità all’interno della siepe sarà circoscritta, come il rischio di attirare insetti che possano compromettere la sua salute e crescita.
Molto rigogliosa e compatta, la siepe di Photinia cresce a ritmi decisamente rapidi, per questo si consiglia di effettuare quest’operazione un paio di volte l’anno.
Malattie e parassiti: i trattamenti più efficaci
Le siepi della famiglia Photinia sono molto diffuse grazie alla loro resistenza a insetti e parassiti oltre che al freddo. Le malattie che interessano questo tipo di arbusto sono limitate e i difetti che possono insorgere sulla pianta sono dovuti per lo più ad afidi, funghi e coleotteri.
Molti degli errori tecnici che si commettono nel curare la Photinia riguardano l’esposizione al sole e la potatura. Scegliere il periodo sbagliato per tagliare i rami secchi o tagliare eccessivamente, così come non considerare la quantità di sole necessaria al benessere della pianta possono portare a danni e difetti non solo estetici.
Per ovviare a queste situazioni spiacevoli è sufficiente ricordarsi delle accortezze di cui abbiamo parlato sopra, facendo attenzione al ristagno ed evitando di scegliere zone troppo esposte al sole o troppo ombreggiate.
Le malattie vere e proprie possono interessare il colletto o le foglie di Photinia. In primavera la pianta può presentare una maculatura fogliare (entomosporiosi), dovuta ai funghi che possono infettarla, come il septoria e il Pythium.
Gli afidi e la cocciniglia costituiscono la minaccia principale per l’arbusto e la loro presenza si riconosce dall’arricciamento delle foglie, che diventano anche più secche. È possibile porre rimedio al problema degli afidi, agendo per prevenirli prima della stagione primaverile e successivamente trattando la pianta con gli appositi antiparassitari.
Lo stesso per quanto riguarda coleotteri come l’oziorrinco, individuabile dalle incisioni sulle foglie. Nutrendosi delle foglie e delle radici della siepe l’oziorrinco adulto può compromettere la salute della pianta, ma la sua azione si può prevenire con comuni prodotti in commercio.
Il marciume radicale, infine, si presenta quando il terreno non risulta sufficientemente drenato e si esagera nelle innaffiature. Questa eccedenza di acqua può intaccare le radici e farle marcire, finendo per rovinare la siepe intera.
La moltiplicazione
La moltiplicazione della Photinia può avvenire in due modi: per talea o per seme.
Per talea
Il metodo per talea sembra preferibile rispetto alla riproduzione tramite i semi della Photinia. Questo procedimento consiste nel far radicare la talea presa dalla pianta madre in contenitori riempiti di torba e perlite. A questo composto andrà aggiunta la sabbia, in modo da rendere ben drenato il terreno per la talea, che verrà messa in dimora nel periodo primaverile.
Questa operazione di radicamento della talea si compie solitamente dopo la fine dell’estate, evitando l’eccessivo freddo invernale, dannoso per la pianta. La sua lunghezza massima, per ottenere risultati migliori, si colloca attorno ai 25 centimetri.
Per le specie ibride di Photinia esiste un’ulteriore possibilità: la talea semilegnosa. In questo caso la talea che si preleva si fa radicare in un ambiente leggero e ben drenato e si lascia anche fino a tre anni in contenitore, finché le nuove radici non si saranno formate e rafforzate a sufficienza. Durante questo periodo è necessario tenere il terreno sempre umido, ricorrendo a innaffiature più frequenti.
Propagazione per seme
Il secondo metodo per la moltiplicazione della Photinia è la propagazione tramite i semi della pianta. È il metodo più naturale, ma i risultati sono meno affidabili rispetto al procedimento per talea.
In questo modo si rilasciano i semi contenuti nei frutti della Photinia, spesso attraverso l’azione degli animali che se ne cibano, portando alla propagazione dell’arbusto.
Alcune varietà di Photinia per le proprie siepi
La Photinia è tra le varietà di arbusti più apprezzati per la creazione di siepi e per recinti naturali che possano delimitare il giardino della propria casa e ritagliare così un angolo di intimità rispetto alla città.
Grazie alle altezze che può raggiungere in poco tempo, alla sua compattezza e resistenza, la pianta è sempre più utilizzata per le proprie residenze private e per gli edifici pubblici, in tante diverse varietà.
La Photinia Red Robin
L’ibrido più noto e diffuso è la Red Robin. Originaria della Nuova Zelanda, questa varietà è caratterizzata da foglie lucenti di un rosso vivo, come i germogli, mentre diventano verdi quando sono mature.
I fiori sono bianchi e spuntano a partire da maggio, lasciando un profumo delicato e inconfondibile. Questa specie, generalmente, non supera i tre metri di altezza.
La Photinia nana
Si tratta di un’ulteriore suddivisione della Photinia Red Robin. La nana differisce dalla prima solo nell’altezza, dal momento che può raggiungere al massimo il metro e per questo si preferisce impiegarla nella realizzazione di aiuole o bordure. La Photinia nana è ideale come siepe e per la crescita in vaso.
La varietà Robusta
Un altro cultivar della specie Photinia prende il nome di Robusta. Si tratta di un clone particolarmente resistente, dalle foglie molto più spesse della pianta più comune e dall’aspetto più rustico.
Photinia glabra
Da questa varietà si giunge al clone della Photinia Red Robin. È originaria dal Giappone e la specie presente in natura è nota per le sue bacche, commestibili, nonché per le sue foglie, molto usate per la meditazione.
Photinia serrulata
Questa specie di Photinia presenta foglie frastagliate, dall’aspetto affusolato, fiori bianchi e in autunno produce bacche. Queste sono velenose, ma l’aspetto più interessante riguarda l’altezza di questo arbusto, che può raggiungere anche i 12 metri. È molto diffuso in Cina, Giappone e in Indonesia, come albero e arbusto.