La Galleria dell’Accademia di Firenze contribuisce all’omaggio che la grande mostra Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo rende a uno dei più importanti pittori attivi negli ultimi due decenni del Quattrocento.

Dal 4 marzo all’11 giugno 2023

In occasione dell’esposizione, in programma dal 4 marzo all’11 giugno 2023 per celebrare il quinto centenario dalla morte del maestro. Il museo fiorentino dà in prestito, a partire dal primo marzo, alla Galleria Nazionale dell’Umbria , l’opera raffigurante La Visitazione con sant’Anna, san Giovannino e san Francesco d’Assisi che riceve le stimmate. Tra le possibili paternità vanta quella dell’artista umbro.

Il direttore della Galleria dell’Accademia di Firenze Cecilie Hollberg

“Siamo estremamente lieti di sostenere la Galleria Nazionale dell’Umbria per questa importantissima ricorrenza. Più di ogni altra città, Firenze e Perugia sono stati i luoghi che hanno visto sbocciare l’attività di Pietro Perugino, scenari per eccellenza della sua opera, sedi delle due botteghe del maestro. Anche per questo, proprio in vista delle celebrazioni del centenario, abbiamo firmato un accordo di collaborazione e supporto reciproco tra il nostro museo e la Galleria Nazionale dell’Umbria. Una vera e propria partnership scientifica che non si esaurirà con il prestito del dipinto quattrocentesco, ma che prevede altre attività per celebrare il grande pittore”.

La Visitazione

La piccola tavoletta de “La Visitazione“, con lati che non superano i quarantacinque centimetri di lunghezza, artisti la realizzarono probabilmente tra il 1473 e il 1474 utilizzando la tecnica della tempera su tavola. Questa tavoletta era parte di una predella oggi perduta. Dopo il 1511, si documenta nel convento di suore domenicane della Crocetta a Firenze, anche se è quasi certo che non fosse la sua destinazione originaria. La presenza sullo sfondo di San Francesco che riceve le stimmate suggerisce invece che fosse realizzata per un contesto francescano. Dal 1861, la Galleria dell’Accademia di Firenze custodisce l’opera, tranne per una breve parentesi tra il 1942 e il 1945, quando la trasferirono nel Castello di Montegufoni a Montespertoli per proteggerla dagli eventi bellici.

Domenico Ghirlandaio

Il dipinto è riferito oggi a Domenico Ghirlandaio (Firenze, 1448-1494) ma, nella seconda metà del secolo scorso, Federico Zeri lo attribuì ad un giovane Perugino. Un’attribuzione non indiscussa sulla quale, forse, la grande esposizione contribuirà a far luce.   

Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo, a cura di Marco Pierini e Veruska Picchiarelli, vuole restituire a Pietro Vannucci, detto il Perugino, il ruolo che la sua epoca gli aveva assegnato, presentando i suoi maggiori capolavori, tutti antecedenti al 1504, realizzati nel momento in cui si trovava all’apice della sua carriera.

 

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