Oliviero Toscani: l’arte fotografica a Chiasso
Si è aperta il 10 Ottobre la mostra Oliviero Toscani. Immaginare, ospitata al m.a.x. di Chiasso.
A cura di Susanna Crisanti e Nicoletta Ossanna Cavadini, la mostra antologica del fotografo italiano noto in ambito internazionale è stata prorogata fino al 4 Febbraio 2018. Il tema in cui si articola e si confronta la manifestazione è quello della multiculturalità. È proprio lo spazio in cui si è mossa la crescita professionale del Toscani in cinquant’anni di attività.
Un percorso ineccepibile
La mostra è pensata come percorso integrato: per questo si prevede una tappa successiva a Fabrica, il celebre centro di ricerca sulla comunicazione di Treviso dove verrà presentata una seconda parte dell’itinerario tra marzo e giugno 2018.
Questo percorso si dipana attraverso fotografie inedite, scattate nel periodo della formazione alla Kunstgewerbeschule di Zurigo degli Anni Sessanta. E non mancano gli scenari londinesi come quelli siciliani, i pugliesi come quelli statunitensi: lo sguardo indagatore e visionario cominciava già ad esibirsi.
In un vero e proprio percorso biografico, l’esposizione si sposta poi sui primi lavori: le campagne pubblicitarie create per le aziende e le testate internazionali. Oltre 20.000 le immagini proiettate: tra Valentino e Harper’s Bazaar, tra Fiorucci e Vogue, tra Chanel e GQ resta immancabile la visione dell’iconica campagna creata per United Colors of Benetton.
L’impegno sociale come veicolo d’arte
Quando si parla dell’arte di Oliviero Toscani non si può prescindere dal suo impegno sociale: come quello esercitato dalla rivista internazionale Colors, diretta per 39 numeri dal 1991 al 2000. L’esposizione analizza i temi più importanti affrontati dalla rivista: l’anoressia, la guerra, l’emigrazione, l’AIDS. Come a dire che comunicazione è arte, e che arte è politica.
Per questo motivo accoglierà i visitatori una serie di panelli distribuiti intorno al museo che appartengono al progetto Razza Umana delle Nazioni Unite: Stand Up for Human Rights.
La lotta contro l’omologazione e la superficialità è un diritto a cui bisogna prestare la voce.