L’olio diventa arte con il Premio Casati, assegnato quest’anno a Fabrizio Cotognini. Continua così il progetto “Olio di Artista“, finalizzato ad arricchire la collezione di ampolle dell’apprezzato olio extravergine d’oliva in serie limitata della Tenuta Casati. L’opera premiata è “Priz Ocypete”, una fusione in bronzo a tiratura limitata, realizzata in 50 esemplari con la tecnica della microfusione orafa e rifinita con foglia oro 24 carati.
“Prometeo dei collezionisti” spiega la fondatrice del Premio Elena Paolini “per quell’essenziale je ne sais quoi, Cotognini è capace di coniugare l’archeologica simbologia alchemica ad un’attitudine squisitamente moderna, realizzando opere che possono abitare le stanze del contemporaneo impreziosendole.”

 

Fabrizio Cotognini bozzetto preparatorio Ocypete tavola 1 yellow china 2024 courtesy Artista e Casati Laboratory

L’OPERA

L’opera premia si intitola Priz Ocypete. “Ocypete” è un termine che deriva dal greco antico e significa “veloce al volo”. Nella mitologia greca, Ocypete era uno dei tre Harpi, creature femminili alate associate alla tempesta e al vento. La sua velocità nel volo e la sua agilità erano particolarmente note.

L’opera “Priz Ocypete” trasmette una plastica torsione dei volumi, caricandola di un’energia galvanica capace di restituire un vibrante cromatismo. L’artista ha reso omaggio ad uno spirito femminile ancestrale, reperto complesso qual è quello dell’arpia, potente figura di collegamento tra mondi, qui progettando una capsula per ampolle che “procuri l’emozione di una fragranza (…) che evochi una sensazione ed ispiri una sinestesia”.

Cotognini è così riuscito a porsi in diretta consonanza con lo spirito meditativo della Maison che, oltre a perseguire l’esclusiva produzione di un raffinato olio d’oliva secolare, sviluppa sofisticate essenze, cammei e lussuose candele frutto di una prolifica collaborazione con antiche cererie seicentesche, ben innestandosi in quel credendo vides che muove le sue iniziative.

L’ampolla d’olio d’artista “Ocypete” di Fabrizio Cotognini per la Tenuta Casati. Courtesy Artista e Casati Laboratory

L’ARTISTA RACCONTA

L’artista ci ha raccontato il concept di quest’opera: “Il mio intento è stato il combinare sacro e profano, utilizzando l’olio Casati, a cui l’opera è ispirata, come archetipo culturale per suscitare emozioni. L’olio, simbolo della storia umana portato in queste terre dai Piceni, ha sempre oscillato tra mito e realtà, tra sacro e profano”.

“In modo coerente al mio dare forma a un’archeologia contemporanea” spiega Cotognini “mi sono ispirato al mito delle Arpie, creature mostruose con volto femminile e corpo d’uccello. L’origine del loro mito è a tratti misogina e potrebbe derivare dalla personificazione della tempesta. Mi sono quindi interrogato su chi rappresenti oggi la “tempesta”, riflettendo sulla natura fluida e ambigua della nostra esistenza. Ho così rimosso ogni riferimento ferino dalle Arpie, andando a creare una figura femminile che si contorce tra estasi e desiderio, evocando una Madonna napoletana ma al tempo stesso anche la regina delle Amazzoni”.

CHI E’ FABRIZIO COTOGNINI

L’artista marchigiano, già vincitore del Premio Cairo, è oggi tra i protagonisti della grande mostra “Vis-a-Vis” a Palazzo Buonaccorsi di Macerata. L’artista è nato a Macerata nel 1983 e attualmente vive e lavora a Civitanova Marche. Diplomato all’Accademia di Belle Arti di Macerata in Pittura e Scultura nel 2009, ha partecipato a numerose mostre.

Il suo lavoro è caratterizzato da un costante rimando all’antico rivisitato in chiave contemporanea e dall’utilizzo privilegiato del disegno, elemento cardine di una ricerca che si avvale anche delle possibilità offerte dai nuovi media. L’opera di Fabrizio Cotognini cattura al suo interno varie declinazioni dell’orizzonte archeologico e storico-artistico. Il tempo, la memoria e la storia sono, nella sua ricerca, figure maestose, capovolte, stravolte o incurvate in un apparato scenico teso a sospenderne la stabilità.

Si tratta di un discorso in cui la parola sposa l’immagine in un serrato dialogo fra segno, disegno e scrittura, che si fa luogo di contemplazione e, nel contempo, di concentrazione riflessiva. Ma è anche un apparente nota a margine che ricorda le intime delizie di un libro antico, finanche di una miniatura tardogotica o di un raro decoro che lascia intravedere la scrupolosa cura per ogni singolo particolare.

IL PREMIO

Il Premio Casati nasce nel 2022. Il Laboratorio Casati mantiene così un profondo legame con l’arte contemporanea, offrendo uno scenario suggestivo tra gli ulivi secolari della Tenuta, che si trasforma in un luogo in cui si riflette sul bello. L’obiettivo è la ricerca e il supporto di nuovi talenti. Ogni anno, grazie alla collaborazione con partner selezionati che condividono la stessa visione e missione, il concorso svela una nuova Ampolla d’Artista, simbolo di creatività e innovazione.

Interno della Tenuta Casati

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