Nertera granadensis, è una curiosa erbacea perenne, sempreverde e tappezzante, caratterizzata da piccolissime bacche arancioni che appaiono in autunno, dopo la fioritura estiva. Ne produce così tante che finiscono col ricoprire tutto il morbido cuscino di piccole foglie che forma col suo portamento naturale. Il suo aspetto è molto accattivante e conquista nell’immediato. Non a caso è molto popolare anche se il suo nome è pressoché sconosciuto ai più. Nei climi più idonei è abbastanza facile da coltivare. Nelle regioni fredde dell’Italia, invece, richiede un minimo di esperienza con le piante.
Origini e nomenclatura
Nertera granandesis è originaria di Madagascar, Asia tropicale e subtropicale, Caraibi, Messico, parte del Sud America, Isole subantartiche, delle zone a bioma temperato.
L’epiteto generico Nertera deriva dal greco nerteros, che significa basso, verosimilmente riferito al portamento delle diverse specie. L’epiteto specifico granadensis dovrebbe fare invece riferimento alla sua origine, in quella che era chiamata Repubblica della Nuova Granada e che comprendeva Colombia e Panama, ma anche parti di altri paesi come Brasile, Costa Rica, Venezuela, Ecuador, Nicaragua e Perù.
Caratteristiche generali di Nertera granadensis
È un’erbacea perenne che forma un cuscino soffice e denso di foglie, con fusti striscianti e molto ramificati, anche in vaso. Dopo la fioritura, si trasforma in una sorta di tappeto vegetale coperto di minuscole bacche arancioni, molto vivaci. È davvero curiosa a vedersi ed è impossibile non farsi catturare dalla brillantezza dei suoi colori molto vividi. Questa sempreverde appartiene alla famiglia delle Rubiaceae.
Foglie di Nertera granadensis
Le foglie sono semplici, opposte, minuscole, di pochissimi millimetri, ovaliformi, talvolta leggermente cuoriformi, hanno una consistenza, molto leggera, che ricorda vagamente quella delle succulente e sono di colore verde medio o tendente allo scuro. Sono disposte in modo compatto lungo i fusti che sono sottilissimi e si intrecciano gli uni con gli altri.
Fiori
La fioritura di Nertera non è significativa. In genere viene infatti commercializzata quando inizia a produrre le bacche arancioni proprio perché sono l’elemento decorativo della pianta. I fiori sono piccolissimi, di colore bianco o leggermente rosato e prodotti copiosamente. A seguire, la produzione di bacche altrettanto minuscole, ma appunto di colori vividi. Attualmente, oltre a quella con le bacche arancioni, esistono cultivar con le bacche rosse, bianche e gialle.
Come curare e coltivare Nertera granadensis
Aspetti più importanti: esposizione, terreno, irrigazione e concimazione
Non è una pianta facilissima, come già detto, se la si coltiva nelle regioni fredde, poiché non tollera temperature al di sotto gli otto gradi centigradi. Questo aspetto impone di tenerla in vaso e di riparlarla in casa nei mesi in cui le temperature scendono. La fase in cui la si ripara all’interno, è anche il momento in cui si verificano maggiori difficoltà di coltivazione, soprattutto nel dosare le irrigazioni. Diversamente, dove le temperature sono ottimali per Nertera, la si mette a dimora in piena terra e si dovrà porre attenzione unicamente alle irrigazioni come indicato nei prossimi paragrafi.
Esposizione e temperature
Nertera granadensis predilige posizioni molto luminose ma senza sole diretto che può scottare le foglioline. È questa la ragione per cui talvolta appaiono brunite o di color marrone scuro. Meglio quindi esposizioni in mezz’ombra molto luminosa e al massimo dove prende qualche ora di sole soltanto nelle prime ore del mattino. Come già detto, la minima per questa pianta non deve scendere al di sotto degli otto gradi. Per le massime, invece, se alte non creano problemi, unico effetto è quello di una crescita rapida e di una certa entità.
Terreno di coltivazione per Nertera
In vaso necessita di poca profondità perchè il suo apparato radicale è superficiale e si sviluppa più in larghezza. Cresce velocemente e di conseguenza anche le radici. Pertanto i rinvasi possono essere anche annuali e serve usare un vaso più largo che più alto. Come substrato va bene un terriccio universale di buona qualità, ammendato con una parte di sabbia lavata o sabbia di fiume a cui è preferibile aggiungere anche una parte di lapillo vulcanico. In piena terra, invece, predilige terreno soffice, ricco di materia organica e che resti leggermente umido ma con un ottimo drenaggio. Infatti ama poco i terreni argillosi, specie se con scarsa microcapillarità, cioè quelli in cui l’acqua fatica a defluire.
Irrigazioni di N. granadensis
È una pianta che, nella bella stagione, necessita di sufficiente umidità, sia in piena terra sia in vaso. In piena terra, quando entra in riposo vegetativo, le irrigazioni devono diminuire e va irrigata solo quando il substrato è davvero asciutto. Lo stesso vale per la coltivazione in vaso, solo tenendo conto che in casa ci sono mediamente venti gradi. Pertanto, la vera difficoltà è trovare la giusta mediazione fra le due indicazioni. Va tenuto conto che, se la pianta è in vaso, non irrigare a sufficienza in inverno può portarla alla morte e se si irriga eccessivamente, altrettanto. Quindi, l’ideale è bagnarla poco, un paio di volte la settimana, tenendo però controllata l’umidità del substrato. Se tende ad asciugare troppo, compattando il terriccio, allora o si aumenta la quantità d’acqua mantenendo le due irrigazioni settimanali, oppure si dà la stessa quantità, ma a giorni alterni.
Concimazioni
Le concimazioni giocano un ruolo preponderante per questa bella pianta dalle bacche arancioni, proprio per la loro formazione. Senza adeguate somministrazioni, infatti, produrrà poche bacche, penalizzando la sua parte più ornamentale. Va concimata dalla primavera alla fine dell’estate, quando inizia a produrre le bacche. Meglio usare un concime liquido con azoto, potassio e fosforo, onde evitare che produca soprattutto foglie. Molto indicato un concime che contenga anche microelementi.
Potatura e moltiplicazione
Nertera granadensis non richiede potature, salvo pulizia dei rami vecchi e secchi in primavera e tenere ordinata la chioma con piccoli ritocchi e null’altro. La moltiplicazione è semplice: si propaga per divisione, dividendo il cespo in due parti, se in vaso. In piena terra va estratta e divisa.
Patologie
Sono perlopiù correlate agli errori di coltivazione, come esposto nei paragrafi precedenti.
Come curare Nertera granadensis, non è di fatto la domanda delle domande. Non è neanche davvero difficoltoso. Richiede solo la capacità di osservazione e quel tanto di sensibilità rispetto ai bisogni delle piante, unitamente alle conoscenze di base del giardinaggio. In ogni caso, gli insuccessi con le piante sono scontati ma sono anche un insegnamento.
Caratteristiche riepilogative di Nertera granadensis
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- Tipo di pianta: erbacea perenne, sempreverde
- Famiglia: Rubiaceae
- Origine: soprattutto Madagascar, Asia tropicale e subtropicale, Caraibi, Messico, parte del Sud America
- Dimensioni: h. massima 25 cm.; tappezzante
- Colore e forma dei fiori: piccolissimi fiori bianchi o leggermente rosati; non significativa la fioritura
- Foglie: semplici, opposte, minuscole, di pochissimi millimetri, ovaliformi, di colore verde medio o tendente allo scuro
- Bacche: piccole, numerosissime, perlopiù arancioni
- Periodo di fioritura: estate
- Resistenza al gelo: nessuna
- Difficoltà di coltivazione: media
- Esposizione: soprattutto mezz’ombra o piena luce ma non al sole
- Potature: nessuna
- Concimazioni: 2-3 volte l’anno
- Malattie: quelle derivanti da errori di coltivazione
- Utilizzo ideale: vaso o piena terra
- Portamento: allargato, forma morbidi cuscini
- Tossicità: riscontrata ma non elevata
- Interessante per api, farfalle e impollinatori: non segnalata
Ivana Fabris
©Villegiardini. Riproduzione riservata
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