L’espressionismo è stato un movimento artistico e culturale che ha segnato l’inizio del XX secolo, caratterizzato dall’espressione di emozioni intense e da una forte critica sociale e politica. Esso si sviluppò in Germania, ma ebbe eco in tutta Europa e in America.
Un movimento eterogeneo
L’espressionismo è un movimento culturale che comprendeva tutti i campi artistici partendo dalla pittura, scultura ed architettura fino ad arrivare alla lettura e alla musica toccando anche il teatro e la fotografia.
Gli artisti erano riuniti infatti non da uno stile comune ma da una attitudine e un modo di intendere l’arte, difendevano un’arte personale, intuitiva ed interiore opponendosi ad una rappresentazione oggettiva della realtà. Questo movimento artistico è nato come reazione all’impressionismo e si è opposto al naturalismo e alla visione positivista della realtà.
L’espressionismo è riuscito a raccogliere artisti con tendenze molto diverse, di diversa formazione e livello intellettuale come per esempio i modernisti come Munch, i fauvisti come Renault, i cubisti e i futuristi come quelli che facevano parte del Die Brücke ma anche surrealisti e astratti come Klee e Kandinsky. Anche se la maggior parte del movimento si sviluppò in Germania, si possono percepire influenze espressioniste anche in artisti europei e americani come Modigliani, Chagall, Soutine, Permeke, Orozco, Rivera, Siqueiros e Portinari.
L’amarezza e la libertà
L’espressionismo, attraverso i suoi colori vibranti e temi sociali, rifletteva l’amarezza che imperversava nei circoli artistici e intellettuali della Germania prima della guerra e nel periodo tra le due guerre mondiali. Questo sentimento di amarezza ha dato vita ad un forte desiderio di cambiamento, alla ricerca di nuove dimensioni dell’immaginazione e alla rinnovazione dei linguaggi artistici. L’espressionismo ha difeso la libertà individuale, l’irrazionalismo, la passione e gli argomenti proibiti cercando di riflettere una visione soggettiva e distorta della realtà attraverso l’arte.
Influenze
L’espressionismo trae le sue radici da diverse fonti artistiche, tra cui il simbolismo, il post-impressionismo. Inoltre, i movimenti neoimpressionista e fauvista hanno influenzato gli espressionisti nella loro sperimentazione con il colore.
Anche l’arte medievale, in particolare quella gotica tedesca con il suo segno religioso e trascendente, è stata una delle maggiori influenze per gli espressionisti. Un altro punto di riferimento per gli espressionisti è stata l’arte primitiva, in particolare quella dell’Africa che venne diffusa attraverso i musei etnografici alla fine del XIX secolo. La scoperta dell’arte primitiva offrì alle avanguardie artistiche maggior libertà espressiva, nuove forme e materiali, una nuova concezione del volume e del colore, e un maggiore significato dell’oggetto. Ha anche rappresentato una comunicazione diretta con la natura e le forze spirituali senza alcuna mediazione o interpretazione.
I pittori influenti
La maggiore fonte di ispirazione proviene dal post-impressionismo, in particolare dal lavoro di artisti come Cézanne, Gauguin e Van Gogh. Paul Cézanne avviò un processo di deframmentazione della realtà in forme geometriche. Ridusse le forme all’elementare e dissolse il volume. Disponeva il colore a strati, sovrapponendo alcuni colori ad altri, senza bisogno di linee, lavorando con le macchie. Non usava la prospettiva, ma la sovrapposizione di toni caldi e freddi dava una sensazione di profondità.
Paul Gauguin fornì una nuova concezione tra il piano pittorico e la profondità del dipinto, attraverso colori piatti e arbitrari, che avevano un valore simbolico e decorativo. Per l’espressionismo fu particolarmente influente con le opere del suo soggiorno a Tahiti in cui il suo lavoro deviò verso il primitivismo catturando scene situate tra la realtà e un mondo onirico e magico.
Infine, Vincent Van Gogh elaborò la sua opera secondo criteri di esaltazione emotiva, caratterizzati dall’assenza di prospettiva, dall’instabilità degli oggetti e dei colori. Le sue opere riflettono il suo stato d’animo torturato, che si riflette nelle sue opere che influenzarono molto gli espressionisti.
Da segnalare, infine, l’influenza di due artisti che gli espressionisti consideravano come immediati precedenti il norvegese Edvard Munch ed il belga James Ensor.
Edvard Munch inizialmente influenzato dall’impressionismo e dal simbolismo passò ad uno stile personale che rifletteva il suo io tormentato con scene di ambienti opprimenti ed enigmatici. James Ensor, ha raccolto la grande tradizione artistica del suo paese, prediligendo i temi popolari traducendole in scene enigmatiche, assurde e burlesche.
La pittura espressionista in Germania
In Germania, il primo espressionismo fu erede non solo degli artisti stranieri come Gauguin, Cezanne e Van Gogh ma anche dell’idealismo post-romantico di Arnold Bocklin e Hans von Marees. Si concentrava principalmente sul significato dell’opera dando maggiore rilevanza al disegno rispetto alla pennellata, così come alla composizione e la struttura del dipinto.
Numerose suddivisioni
L’espressionismo si caratterizzò per la creazione di numerosi gruppi artistici e mostre in tutta la Germania tra il 1910 e il 1920. Saranno due i grandi gruppi che influenzeranno l’espressionismo, il Die Brücke, fondato a Dresda nel 1905, e Der Blaue Reiter, fondato a Monaco di Baviera nel 1911.
Nel 1911 a Berlino si formò la Nuova Secessione, una scissione della Secessione fondata nel 1898, che comprendeva artisti come Emil Nolde e Christian Rohlfs. Due anni dopo nacque la Libera Secessione, ma questa iniziativa fu presto eclissata dall’Herbstsalon promosso da Herwarth Walden, dove gli espressionisti tedeschi si unirono ad artisti cubisti e futuristi. Anche se la mostra fu un fallimento economico, ebbe una grande importanza artistica.
Nel 1902, il filantropo Karl Ernst Osthaus fondò il Folkwang ad Hagen, una sala dedicata all’arte moderna, comprando numerose opere di artisti espressionisti e altri importanti artisti dell’epoca. Anche a Düsseldorf, un gruppo di giovani artisti tenne varie mostre dal 1909 al 1911, trasferendosi poi a Colonia.
Dopo la prima guerra mondiale, nacque il Novembergruppe a Berlino nel 1918, fondato da Max Pechstein e César Klein con l’obiettivo di riorganizzare l’arte tedesca del dopoguerra. Il gruppo era composto da diversi artisti, tra cui pittori, scultori, architetti, compositori e drammaturghi come Kandinsky, Klee, Feininger, Gropius, Mendelsohn, Berg e Weill. Non era un gruppo con uno stile comune, ma un’associazione di artisti che espose insieme fino al loro scioglimento a causa dell’ascesa del nazismo.
Redazione Villegiardini
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