Era il 15 aprile 1874 quando a Parigi, nell’ex laboratorio del fotografo Nadar, al numero 35 di Boulevard des Capucines, si inaugurò la prima mostra di un gruppo di giovani artisti indipendenti che, riuniti in una ‘Società anonima cooperativa’, intendevano affrancarsi dalle regole e dagli stili imposti dal ‘Salone’ ufficiale. Fu questa la prima di otto mostre, di cui l’ultima nel 1886 in Rue Laffitte, che segnarono la nascita di un fenomeno artistico senza precedenti: il movimento impressionista.

Etude pour la mort de Sardanapale di Eugéne Delacroix.

A 150 anni dalla prima mostra del 1874, in tutta la Francia si celebra e si festeggia l’anniversario della nascita dell’Impressionismo. Anche Roma e l’Italia celebrano questa importantissima ricorrenza con l’antologica Impressionisti – L’alba della modernità, in programma fino al 28 luglio presso il Museo Storico della Fanteria. La mostra, prodotta da Navigare srl, presenta 66 artisti, tra cui spiccano Degas, Manet, Renoir e l’italiano De Nittis ma anche tutti coloro che parteciparono alle otto mostre storiche del gruppo. Non solo i più nomi più noti, ma anche quelli meno conosciuti come Bracquemond, Desboutin, Forain, Firmin-Girard, Lepic, Millet, e Lecomte.

Manao Tupapau et femme maori di Paul Gauguin.

La mostra, che può vantare un prestigioso comitato scientifico diretto da Vittorio Sgarbi e composto da Gilles Chazal, Vincenzo Sanfo e Maïthé Vallès-Bled, documenta la storia dell’impressionismo attraverso 167 opere provenienti esclusivamente da collezioni private italiane e francesi. Sono esposte al pubblico non solo dipinti ma anche opere realizzate con tutte le differenti tecniche artistiche che il movimento ha sperimentato. La ricchezza e l’originalità di queste ricerche viene evidenziata anche dalla varietà delle tecniche utilizzate: tecnica mista, opere grafiche, disegni, studi preparatori, ceramiche, e anche la sperimentazione fotografica.

Bateau sur la riviere di Paul Lecomte.

Proprio la fotografia e la sua invenzione, annunciata ufficialmente nel 1839, hanno un ruolo importante nella nascita e nella storia del movimento impressionista. La perdita della funzione imitativa della pittura, favorisce la nascita di un pensiero visivo moderno, che basa la propria sintesi sulla luce e sul colore. “L’Impressionismo è la vita, la rinascita, è la capacità di rappresentare stati d’animo, un valore interiore” ha dichiarato Vittorio Sgarbi. “Lo stato d’animo di chi guarda il mondo senza la responsabilità dell’artista di far vedere qualcosa che sembri il mondo. Non è un movimento, è un passaggio storico ad un’epoca, la nostra, rappresentata dalla Francia, da Parigi, dove risiedeva lo spirito del mondo, un mondo nuovo”. esercito.difesa.it

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