Una coppia di San Francisco aveva acquistato una casa, la Musa del Mauna Kea, nelle Hawaii, e si è subito trovata di fronte a una difficile decisione: demolire o restaurare. Costruita nel 1979, la residenza era passata attraverso diversi proprietari ed era rimasta abbandonata per anni, al punto da risultare a malapena abitabile. Tuttavia, il fascino della sua architettura e l’eccezionale qualità dei materiali hanno convinto i nuovi proprietari e l’architetto incaricato, Paige Wilburn, a intraprendere un processo di recupero.

La cultura hawaiana e la ricercatezza nella casa

Musa del Mauna Kea originariamente era stata costruita da un barone tedesco per la sua amante, appartenente alla famiglia reale thailandese. Questa residenza era concepita come un rifugio esotico e raffinato, capace di fondere influenze culturali diverse in un’unica armoniosa composizione architettonica. La struttura a capsule, caratterizzata da una disposizione modulare che richiamava il concetto di architettura organica, si integrava perfettamente nel paesaggio circostante. I dettagli balinesi, dalle sculture in legno intagliato ai soffitti a travi a vista, conferivano un’atmosfera intima e avvolgente, mentre il giardino giapponese, progettato con estrema cura secondo i principi del wabi-sabi, era un’oasi di serenità, impreziosita da uno stagno di carpe koi, ponticelli in pietra e lanterne tradizionali.

Foto © Nicole Franzen

Capolavoro di ingegneria e design

Musa del Mauna Kea che era destinata in un primo momento alla demolizione, si è invece rivelata un autentico capolavoro di ingegneria e artigianato, costruita con materiali di straordinaria qualità. La prima fase ha visto un’attenta ripulitura e il restauro del design originale, risvegliandone la tranquillità e le qualità delle sensazioni serene. L’obiettivo era di rendere la casa più confortevole, dotandola di tutte le comodità moderne, e al tempo stesso creare maggiore apertura e luce per valorizzare il rapporto con l’ambiente naturale circostante.

La casa è il frutto della collaborazione tra Philpotts Interiors e l’architetto Paige Wilburn Foto © Nicole Franzen

Il teak proveniente da foreste secolari, scelto per la sua resistenza e bellezza, era stato sapientemente utilizzato per soffitti, pavimenti, infissi e persiane, conferendo agli ambienti un calore senza tempo. Gli apparecchi di illuminazione, importati dalla Germania e realizzati con tecnologie avanzate per l’epoca, erano autentiche opere d’arte di livello museale. Perfettamente adatte a valorizzare una prestigiosa collezione di dipinti e sculture provenienti da tutto il mondo.

Avendo urgente bisogno di riparazioni, i nuovi proprietari hanno pensato di abbatterla. Tuttavia, la casa originale aveva “buone ossa” ed era stata costruita con alcuni dei migliori materiali disponibili all’epoca Foto © Nicole Franzen

Musa del Mauna Kea: un carattere unico e distintivo

I nuovi proprietari, affascinati dal carattere unico della residenza, hanno così deciso di trascorrervi un intero anno prima di avviare i lavori di ristrutturazione, per comprendere a fondo la sua essenza e rispettarne lo spirito originario. Durante questo periodo, hanno scoperto angoli nascosti, giochi di luce sorprendenti e un equilibrio architettonico che meritava di essere preservato.

Il teak, raccolto da foreste secolari, è stato utilizzato generosamente in tutta la casa Foto © Nicole Franzen

La collaborazione con l’architetto Paige Wilburn è stata fondamentale per reinterpretare la casa in chiave contemporanea senza alterarne l’identità. Il restauro ha incluso interventi mirati per migliorare l’efficienza energetica, l’integrazione con il paesaggio e la funzionalità degli spazi interni. Tuttavia, l’obiettivo era quello di mantenere intatti gli elementi distintivi che rendevano la Musa del Mauna Kea un luogo di straordinaria bellezza e storia. L’interior design è stato quindi curato da Philpotts Interiors, che ha saputo armonizzare materiali pregiati, arredi su misura e dettagli artigianali per esaltare l’eleganza senza tempo della residenza.
Obiettivo raggiunto.

Desideravano un rifugio che contribuisse a portare serenità nelle loro frenetiche vite urbane. I nuovi proprietari hanno incaricato Philpotts Interiors e l’architetto Paige Wilburn. L’incarico è stato di rinnovare e creare più spazi aperti e luminosi in tutti gli ambienti Foto © Nicole Franzen

 

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