Motiscause a Pisa – Fogli Nudi … l’arte senza vincolo di cornice
Lo scorso sabato – 16 giugno – a Pisa, presso lo spazio espositivo iPazziFactory, è stata inaugurata una mostra di Michele Rossi, alias Motiscause.
L’esposizione s’intitola “Fogli Nudi“ e fa parte di un ciclo di eventi (“Nemo artista in patria“), patrocinato dal Comune, per offrire una vetrina agli artisti di formazione locale, consacratisi in nuovi contesti fisici ed esistenziali.
“Fogli Nudi“ resterà aperta sino al prossimo 30 giugno, celebrando un ottimo artista italiano, che ha saputo sperimentare e cercare contaminazioni creative in paesi diversi, prima di realizzarsi in terra di Spagna, nella comunità Catalana.
Michele Rossi
Di Motiscause, talento internazionale, ci siamo già occupati 2 volte; l’ultima in occasione della mostra “Riflessioni in uno spazio (clandestino)“, svoltasi a Barcellona, città in cui vive e opera.
Negli anni, ha lavorato ed esposto in spazi davvero prestigiosi; oltre a quelli menzionati, ricordiamo: Madrid, Milano, New York e Shangai.
Avevamo iniziato a seguirlo, sul fil rouge della valorizzazione dei talenti nostrani all’estero, proponendone la biografia e illustrandone le tecniche, nell’articolo “Motiscause – arte italiana a Barcellona“.
Michele è un artista dinamico, che incarna la figura del creativo in continua evoluzione; la mostra pisana prosegue la narrazione del suo mood visuale, difficile da inquadrare in una “fotografia statica”.
Le opere in mostra a Pisa
L’anima che innerva “Fogli Nudi“ è un’azione pittorica applicata al sostrato preferito da Motiscause: i fogli di carta, qui non protetti (privi di cornice) e definiti “nudi”.
L’esposizione include i pezzi di 2 sequenze, collocabili tra grafica e pittura: “Interferenze” e “Missed Calls”.
“Interferenze“, era già apparsa a Barcellona, nel 2017 – alla galleria d’arte contemporanea H2O – e include opere in cui le linee mutano in mappe e pattern, che celebrano il valore dei segni.
“Missed Calls“, tenutasi alla Cage Gallery di Barcellona, nel 2018, mette invece in risalto il visual delle campiture, che assurgono a icone delle figure geometriche inscritte.
Per i credits, le immagini della galleria ci sono state gentilmente offerte da Francesca Regni, esperta d’arte contemporanea e di comunicazione, oltre che curatrice dei progetti dell’artista.