La casa giapponese è al Maxxi

Al Maxxi di Roma fino al 26 febbraio 2017, è possibile visitare la mostra “The Japanese House. Architettura e vita dal 1945 a oggi”. Si tratta di una co-produzione con Japan Foundation, Barbican Centre di Londra e Museum of Modern Art Tokyo, nata dall’idea di Keniiro Hosaka e Yoshiharu Tsukamoto e curata dal Senior Curator del MAXXI Architettura, Pippo Ciorra, che vede protagonista la casa giapponese.

Il concept della casa giapponese è un tema molto apprezzato sia nel mondo del cinema che nel design, basta pensare alla meravigliosa Villa Imperiale di Katsura che affaccia sui giardini giapponesi più belli del mondo in contrasto con la semplicità delle case rurali minka tipiche degli anni ’50. Il percorso della mostra prosegue fino al periodo Metabolista degli anni ’70 con la Capsule Tower Building, la sperimentazione di icone come la Miyajima e la Face House o l’Arimasuton Building di Oka, dove la forma delle abitazioni è definita dagli stessi inquilini che le devono abitare.

Durante la visita possono riconoscere: la Reinanzaka Housedi Raymond e gli edifici di Azuma in cemento armato, le Silver Hut e House F di Ito e Sakamoto e la House in White di Shinohara, dove la casa è vista come un’ opera d’arte e ancora la Small Bathhouse, sospesa in una sorgente termale.

L’architettura giapponese è Japaneseness

Le città in Giappone e in particolare la casa giapponese, sono state capaci di reinventarsi e ricostruirsi continuamente, in un moto lento ma regolare in cui il tessuto urbano si estende senza mai fermarsi. In questa mostra si avverte molto bene il netto contrasto tra la tradizione rigida con le sue regole e limitazioni e la voglia di esprimersi, di sperimentare, di innovare.

Disegni, fotografie dell’epoca e contemporanee, manga, riproduzioni in scala reale di frammenti e sezioni di edifici, video, interviste, spezzoni di film, un concentrato che riassume il lavoro di tre generazioni di progettisti, per ritrovare la vera essenza dell’architettura giapponese: la Japaneseness.

Se siete appassionati del Giapponese, potete fermarvi dopo la visita per partecipare ad interessanti e creativi Workshop della Carta Washi all’Ikebana.

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Fonti immagini:

ansa.it

domusweb.it

fondazionemaxxi.it