Mimmo Rotella è uno degli artisti italiani che ha avuto più successo all’estero negli ultimi cinquant’anni. Nacque nel 1918 a Catanzaro e morì di un male incurabile a Milano nel 2006. Proveniente da una famiglia borghese, dopo essere stato nell’esercito dal 1941 al 1943, insegnò brevemente Disegno e Calligrafia a Catanzaro prima di dedicarsi al mondo dell’arte.
Mimmo Rotella nel Mondo
Nel 1945 si trasferì a Roma dove entrò in contatto con il Gruppo Forma 1 determinante per l’avvio della sua prima produzione artistica. Negli stessi anni sperimenta la poesia fonetica che chiamerà “epistatica”. I primi anni cinquanta furono caratterizzati da un forte fermento artistico: a un’ampia produzione artistica corrisposero numerose mostre in tutto il Mondo. Dopo la mostra in Francia a Parigi nel 1950 al Salon des Réalités Nouvelles, arrivò la celebre mostra “Arte astratta e concreta in Italia” alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna (GNAM) nel 1951 e le prime mostre negli Stati Uniti a Kansas City e ad Harvard. Amareggiato da una reclusione di cinque mesi a Regina Coeli per detenzione di stupefacenti, si trasferì a Parigi all’inizio degli anni sessanta, per poi tornare in Italia definitivamente nel 1980.
L’influenza del cinema
Il cinema ha una grande influenza sull’arte di Mimmo Rotella. A partire dagli anni cinquanta l’artista approda a quello che sarà il cosiddetto décollage, una tecnica innovativa tramite la quale l’artista recupera e riassembla manifesti cinematografici e pubblicitari incorporandovi ready-made di vecchi oggetti. Il risultato è un progressivo distacco dalla Mec-Art a favore di un sentito avvicinamento alla pop art americana. L’unicità del suo stile lo proietta nel circuito artistico internazionale con opere come, tra le altre, “Con un sorriso (1962 – Pittura, Decollage); “Untitled” (1964 – Pittura, Decollage). Iconiche sono le sue opere con Marilyn Monroe, Clark Gable o altri protagonisti di quel mondo cinematografico che tanto ama e che diventerà protagonista ricorrente della sua produzione.
Le sue opere incontrano un successo immediato, diventando spesso vero icone del proprio tempo. Basta pensare a “L’ultimo re dei re”, parafrasando forse all’opera cinematografica “Il re dei re”, con l’immagine di Mussolini (1961 – Collage su tela) o, nel 1977 quando a Milano durante una manifestazione viene colpito da un pezzo di ferro che lo costringe a un ricovero ospedaliero, elaborerà opere di testimonianza politica con opere in bianco e nero realizzate con la tecnica del riporto fotografico usando immagini iconiche del periodo.
Nel 1975 incide un disco di poesie fonetiche (Edizioni Plura di Milano); nel 1976, a Parigi, prende parte a Poésie action. Poésie sonore 1955-1975. Dopo aver istituito la Fondazione Mimmo Rotella (a Milano) nel 2002 scrive la propria autobiografia “L’ora della lucertola”. Nel 2004 riceve infine la laurea honoris causa in Architettura all’Università degli Studi Mediterranei di Reggio Calabria.
Mimmo Rotella e la pubblicità
La sua ricerca artistica porta Rotella a spaziare in più direzioni, ammiccando spesso al mondo della comunicazione: negli stessi anni realizza attraverso la tecnica del frottage e dell’effaçage pubblicità su alcune riviste, ma anche le note plastiforme – opere in cui accartoccia i manifesti prima di chiuderli in teche di plexigas. Agli inizi degli anni settanta produce invece alcune opere intervenendo sulle pagine pubblicitarie delle riviste con l’impiego di solventi e riducendole o allo stadio di impronta.
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