Milano pensa al futuro con Arch Week
Dal 12 al 18 giugno, la città di Milano sarà il centro dell’architettura. Dopo Design Week e Fashion Week, nasce ufficialmente Milano Arch Week.
Sarà una settimana di eventi, incontri, performance, dialoghi, letture e discussioni pubbliche dedicata all’architettura e alle trasformazioni urbane, dove Milano diventerà la città di riferimento per un’architettura internazionale.
L’evento nasce dalla collaborazione di Politecnico di Milano, della Triennale e del Comune di Milano. La direzione artistica dell’evento e’ stata affidata a Stefano Boeri.
Realizzazione di un evento diffuso
In questo primo appuntamento di Milano Arch Week le tre istituzioni milanesi lavoreranno in sinergia per invitare – nei luoghi dell’architettura contemporanea – i grandi visionari dell’architettura mondiale, aprendo gli spazi ai cittadini, gli studi, le redazioni, gli edifici.
Milano Arch week vuole aprirsi alla citta’, alle sue istituzioni culturali, alle altre sedi universitarie e formative, al mondo dell’editoria e delle arti visive e plastiche, confrontandosi in una serie di dibattiti e tavole rotonde.
Verrà rivolta un’attenzione particolare anche ai quartieri e ai Municipi e alle loro istituzioni e associazioni di base, perche’ l’architettura deve sempre essere anche una grande scenografia popolare, esposta a tutti e dunque patrimonio di tutti.
La settimana dell’architettura rappresenterà l’evoluzione di MI/ARCH, il festival pensato dal politecnico nel 2013 in occasione dei suo centocinquantenario, che nelle ultime quattro edizioni ha permesso di invitare a Milano nomi del calibro di Rem Koolhaas, a Kazuyo Sejima, dalle Grafton Architects, a Peter Eisenman, da Daniel Libeskind a David Chipperfield, Cesar Pelli e Renzo Piano.
Milano ancora una volta scommette su sè stessa e si mette in gioco, questa volta partendo anche dai grandi nomi del passato che hanno reso Milano un riferimento mondiale dell’architettura, soprattuto tra gli anni 30 e 70 (Giò Ponti, Emilio Lancia, Giovanni Muzio, Ignazio Gardella, Franco Albini, Vico Magistretti, Mario Asnago e Claudio Vender, Luigi Moretti, Aldo Rossi, Carlo Aymonino)