In Grecia, sull’isola di Corfù, lo studio di architettura e landscape architecture doxiadis+ ha firmato un giardino in cui l’anima mediterranea rivive in una fusione tra architettura e natura. L’isola di Corfù è lembo di terra situato al largo delle coste occidentali della Grecia, nell’arcipelago delle Ionie, ed è un paradiso per chi ama il mare e la vita semplice a contatto con la natura.

Una vista dei muretti a secco ornati da Trachelospermum jasminoides e Ficus pumila, cipressi e una Phoenix sullo sfondo. Nella pagina di destra, viste degli spazi intorno alla villa, con una maggiore presenza di specie.

Le sue coste, inondate dai raggi dorati del sole, ospitano spiagge candide affacciate sul mare turchese e scogliere maestose scolpite dal vento che raccontano leggende e miti, da Giasone e gli Argonauti a Ulisse e i Feaci. Calde estati secche e inverni miti ma piovosi hanno consentito la crescita di una vegetazione rigogliosa che ricopre quasi per intero l’isola, che per questa sua caratteristica è nota come isola verde.

Nella parte settentrionale di Corfù, lo studio doxiadis+, guidato dal paesaggista Thomas Doxiádis, ha trasformato un terreno di circa un ettaro, quasi a picco su una scogliera, in un giardino contemporaneo che risponde alle sfide climatiche e all’esigenza di protezione del paesaggio originale dell’isola, con qualche piccola concessione a un tocco esotico. In origine lo spazio, come le colline ondulate del contesto nel quale è incastonato, era vestito di maestosi olivi argentati e scuri cipressi maturi che affioravano tra le rocce calcaree lasciati in situ oppure trapiantati in altre zone del giardino, inglobati nel progetto, quando rimossi a causa dei lavori di costruzione della residenza.

Quest’ultima è una villa in pietra grezza e dalle forme geometriche ispirata alla tradizione locale. Progettata dallo studio Zoumboulákis Architects, si articola su più livelli assecondando la topografia del terreno. Le sue grandi finestre regalano viste aperte sul giardino, la piscina e il mare, sfumando il confine tra esterno e interno, perennemente in contatto, mentre una serie di pergolati consente di vivere all’aperto per buona parte dell’anno. Architetti e paesaggisti hanno lavorato in piena sinergia per “ottenere una fusione perfetta tra casa, giardino e spazi abitativi esterni e l’integrazione nel paesaggio circostante”, raccontano Thomas Doxiádis e Dionýsia Liveri, di doxiadis+.

Uno scorcio della villa e del giardino con il mare sullo sfondo.

Il giardino si discosta dalla maggior parte di quelli esistenti sull’isola, spesso ispirati al modello inglese e incoerenti rispetto alla cultura e al paesaggio, elementi profondamente connessi tra loro e frutto di un processo durato secoli, che hanno generato una bellezza originale. È in linea con l’approccio progettuale di doxiadis+ che cerca nuovi equilibri in seguito all’intervento umano, non più da intendersi come distruzione e sostituzione dell’esistente ma come coabitazione, una simbiosi tra i nuovi usi di uno spazio e il suo territorio naturale.

La piscina davanti alla villa, immersa tra la vegetazione, sullo sfondo, tra olivi e cipressi, spiccano le Yucca.

Per questo motivo, per esempio, un “fiume” di ghiaia si sostituisce al tappeto erboso, che da altri sarebbe stato usato negli spazi non occupati dalla vegetazione o dai camminamenti. La scelta di mettere a dimora prevalentemente specie autoctone e mediterranee per costituire la spina dorsale, arbusti dalle forme a cuscinetto, come si osservano in natura, così come l’uso di materiali locali, quali la pietra e la ghiaia, a richiamare l’ambiente roccioso, contribuiscono a donare al giardino un’atmosfera autentica, come richiesto anche dai committenti, che desideravano, tuttavia, anche “una sezione che evocasse la vegetazione tropicale del Brasile, dove uno dei proprietari aveva trascorso l’infanzia”. Il giardino è, quindi, essenzialmente mediterraneo nella sua struttura con alcuni inserimenti, ben integrati, che conducono l’immaginario altrove.

Le parti situate più vicine all’abitazione prevedono spazi con una maggiore varietà di piante e dall’estetica sofisticata e semplice. Muri a secco rivestiti da Ficus pumila e Trachelospermum jasminoides accompagnano verso l’ingresso di casa, delineano stanze all’aperto o gestiscono piccoli salti di quota, tra vecchi e nuovi olivi e cipressi, agrumi, Pittosporum tobira ‘Nanum’, Westringia fruticosa, mirto e morbidi cuscinetti di Erigeron karvinskianus, punteggiati qua e là da Verbena bonariensis, Tulbaghia violacea e Agapanthus.

doxiadis+
Una vista del sentiero che conduce al mare, nella parte inferiore del giardino dove la vegetazione autoctona prende il sopravvento, con vecchi olivi, Pistacia lentiscus, Phlomis fruticosa, rosmarini e Agave americana a dare il tocco esotico chiesto dai committenti.

Un’angolo più selvaggio “evoca una scena da giungla alla Henri Rousseau”, un’eccezione alla palette cromatica soft dell’intero giardino, colorandosi di tinte calde e brillanti, e con piante dai fogliami interessanti, quali Strelitzia, Phormium e Farfugium, con una scenografica Phoenix a dominare la scena. Nelle zone intorno alla piscina e ai pergolati macchie di Rosa ‘Iceberg’ si accompagnano a Pittosporum tobira ‘Nanum’, Teucrium e in qualche caso a Feijoa sellowiana (originaria del Brasile) mentre sui muri salgono rose rampicanti, sempre sui toni del bianco, e gelsomini.

Altrove, tra le rocce, Cycas, Yucca e Agave americana si alternano ai cipressi, offrendo anche in questo caso un’immagine esotica. I vari livelli su cui il giardino si articola consentono scorci del mare tra le sagome ben delineate delle piante più alte. Allontanandosi dalla casa, verso la parte inferiore della proprietà, è lasciato spazio alla vegetazione autoctona, in una sorta di transizione fluida, con Pistacia lentiscus, rosmarino, Phlomis fruticosa, mirto, molti dei quali preesistenti, che riempiono gli spazi tra i vecchi olivi dai fusti plasmati dal vento e dal tempo.

Agave americana spunta tra gli arbusti a ritmare questo grande spazio, che si articola intorno a un sentiero perimetrale che conduce, tramite una gradinata, fino al mare. È un giardino ricco di contrasti, il curato e il selvaggio, luce e ombra, morbidezza di forme e ruvidità di texture, colori caldi e pacati, è anche un paesaggio rinnovato e rigenerato, con “piccoli paradisi personali”. Architetti e paesaggisti hanno lavorato in piena sinergia per “ottenere una fusione perfetta tra casa, giardino e spazi abitativi esterni oltre all’integrazione nel paesaggio circostante. doxiadisplus.com

Elisabetta Pozzetti

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