Berggruen Arts & Culture è lieta di annunciare la mostra Controfacciata del fotografo tedesco Matthias Schaller, curata da Mario Codognato. La rassegna, allestita presso la Casa dei Tre Oci, sede veneziana del Berggruen Institute Europe, sull’isola della Giudecca a Venezia, sarà visitabile dal 5 aprile al 23 novembre 2025.

 Noto al pubblico internazionale per la sua poliedricità artistica e per le sue grandi mostre monografiche come per esempio al Kunstpalast di Düsseldorf nel 2022, Matthias Schaller presenta alla Casa dei Tre Oci 28 fotografie della serie Controfacciata, molte delle quali sono state realizzate appositamente per l’occasione. Il lavoro di Schaller, che prende avvio nel 2004 a Venezia, ritrae l’anomalia architettonica della controfacciata dei palazzi veneziani, ovvero lo spazio anteriore/centrale dei piani nobili. Schaller lo fotografa in penombra, invaso da una luce folgorante che sbiadisce i colori degli arredi. Nella sua prospettiva, la controfacciata rappresenta un ponte tra passato e presente, tra tradizione e contemporaneità.

© Matthias Schaller, Palazzo Papadopoli, 2007 I VG Bildkunst, Bonn 2025

Riconosciuto per il suo approccio unico all’indagine fotografica

Riconosciuto per il suo approccio unico all’indagine fotografica, il fotografo tedesco ha scelto di raccontare Venezia come una città in una fase “invernale” del suo ciclo vitale. L’artista rigetta lo stereotipo di una città “morente”, scegliendo invece di sottolineare il suo carattere in evoluzione, sospeso tra memoria storica e futuro di rinascita, trasformazione e possibile rinnovamento. Attraverso un uso sapiente della tecnica analogica, poi digitalizzata e rielaborata per enfatizzare i toni desaturati, Schaller cattura l’interazione tra l’architettura veneziana e l’atmosfera della città.

Le sue immagini non sono semplicemente vedute architettoniche, bensì composizioni poetiche che uniscono interno ed esterno, trasformando gli ambienti fotografati in “nature morte” metafisiche. I palazzi veneziani rivelano interni che dialogano con la luce bassa e i riflessi dell’acqua lagunare, creando un potente simbolismo tra il paesaggio urbano e l’esistenza umana. Come sottolinea Schaller stesso, «l’interno costituisce nella mia visione l’interpretazione di una realtà culturale; attingo alle controfacciate come farebbe uno storico che parte dal passato per guardare al presente».

Il progetto

Il progetto si colloca all’interno di una lunga tradizione che richiama maestri quali Carlo Naya e Carlo Ponti, ma trova anche echi contemporanei nel lavoro di artisti come Hiroshi Sugimoto. Schaller utilizza la fotografia come strumento narrativo, capace di creare quello che lui stesso definisce un «ritratto indiretto» di Venezia. In occasione della mostra, Marsilio Arte pubblica un ampio catalogo comprendente oltre 60 fotografie, con un saggio di Mario Codognato. Parallelamente alla mostra alla Casa dei Tre Oci, Palazzo Diedo, sede del Berggruen Arts & Culture, si prepara a ospitare nuove esposizioni, in particolare l’installazione permanente site-specific, a pavimento, dell’artista Piero Golia (Napoli, 1974), e, a maggio, un nuovo grande progetto con collaborazioni internazionali in occasione della 19.esima Mostra Internazionale di Architettura.

Dopo la lunga gestazione dello scorso anno in cui l’artista ha lasciato che lo spettatore assistesse all’“attesa” per la lavorazione della sua opera, prende vita Untitled (floor), l’opera site-specific concepita da Piero Golia per Palazzo Diedo. Facendo propria la tradizionale tecnica veneziana a terrazzo, l’opera si mimetizza nel pavimento del portego del piano terra rivelandosi esclusivamente al calare del buio. La provocazione, tipica del suo modus operandi, risiede nell’intrinseca richiesta di fiducia ma, come una magia a cui il bambino che è in ognuno di noi vuol credere, promette allo stesso tempo meraviglia. Prima della grande riapertura di Palazzo Diedo a maggio, sarà possibile scoprire in anteprima l’opera di Golia, in occasione dell’inaugurazione su invito prevista il 4 aprile 2025.

© Matthias Schaller, Palazzo Querini Benzon, 2007 I VG Bildkunst, Bonn 2025

Matthias Schaller

Matthias Schaller è nato a Dillingen an der Donau, in Germania, nel 1965. Si è laureato in Antropologia Culturale all’Università di Göttingen, Siena e Amburgo, presentando una tesi sul lavoro di Giorgio Sommer (Francoforte 1834 – Napoli 1914), uno dei fotografi di maggior successo dell’Ottocento. Il lavoro di Schaller è stato esposto, tra gli altri luoghi, alla Biennale di Venezia, alla Fondazione Giorgio Cini, alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro e al Museo del Vetro a Venezia, al Museo d’Arte Moderna e al Museo di Arte Contemporanea di Rio de Janeiro, al Picasso Museum di Münster, al Victoria & Albert Museum di Londra, al Wallraf-Richartz Museum di Colonia, al Museum Serralves di Porto, al Museum of Fine Arts di Boston, al SITE di Santa Fe, e al Kunstpalast di Düsseldorf. L’artista è stato insignito dei premi Fellowship – DAAD, Roma nel 1992, Fellowship – Tokyo Wonder Site, Tokyo nel 2008 e per tre volte, nel 2009, nel 2010 e nel 2020, del premio German Photobook Award. Schaller è attualmente presentato dalla Sonnabend Gallery (New York City). Matthias Schaller vive tra Venezia e New York.

Piero Golia. L’artista italiano Piero Golia, residente a Los Angeles dal 2002, è uno scultore di situazioni. Le sue opere – che a volte assumono forma fisica, spesso su scala architettonica, e altre sono immateriali – rappresentano dichiarazioni volte ad espandere le possibilità dell’arte. A Napoli, Golia ha studiato ingegneria chimica, apprendendo la trasformazione delle materie prime in potenti fonti di energia. I dipinti e le sculture di Golia fanno parte di importanti collezioni pubbliche e sono stati esposti nei principali musei internazionali, tra cui il Los Angeles County Museum of Art; Museo Stedelijk, Amsterdam; Witte de With, Rotterdam; e MoMA PS1, New York. Il suo lavoro è stato esposto all’interno del Padiglione Italia alla 53.esima Biennale Arte di Venezia. berggruenarts.org