A Westmount, un quartiere agiato e dalla fervente vita culturale e un’atmosfera quasi europea, a Montréal, in Canada, Martha Franco, architetto e interior designer fondatrice dello studio MFA&D Martha Franco Architecture & Design, ha curato il progetto di ristrutturazione di una villa del 1912, riportandola al suo antico splendore grazie a un meticoloso restauro che ha coniugato alla perfezione lo stile tradizionale del passato con un’estetica contemporanea.
I committenti, un senior partner di una società di investimenti internazionale e sua moglie, sono collezionisti d’arte e desideravano una dimora in cui abitare coi figli e che contemporaneamente ospitasse la loro collezione. “I clienti”, spiega Martha Franco, “hanno gusti raffinati e capiscono che il dialogo con l’arte trascende la semplicità del mero abbinamento cromatico. Abbiamo quindi intrapreso il progetto tenendo ben presente questo aspetto, definendo al contempo un carattere distinto per ogni singolo spazio della casa, collegandolo agli altri mediante spazi di transizione”. Il risultato è una dimora che esalta, con classe, opere di Damien Hirst, Jim Dine, Jean-Paul Riopelle, Francesco Vezzoli e Kent Monkman. Gli elementi d’arredo – i mobili, audaci ma eleganti, le finiture delle pareti, i quadri d’autore e le eclettiche lampade di tendenza – contribuiscono a definire l’essenza e l’anima di questa dimora.
La maggior parte degli arredi sono custom made, mentre per l’illuminazione, oltre a Martha Franco, spiccano anche altri brand. “La nota distintiva dello studio MFA&D è proprio l’atemporalità”, precisa la designer. “Noi non seguiamo la moda e le tendenze, ma lavoriamo invece alla creazione di design classici e distintivi che supereranno la prova del tempo e saranno ancora rilevanti nei prossimi anni. Puntiamo su un’architettura innovativa, con arredi ricercati e finiture esclusive. Gli interni devono riflettere lo stile e la personalità dei clienti, non semplicemente dei designer o degli architetti”.
La villa, di oltre mille metri quadrati, è distribuita su tre livelli, oltre a un attico all’ultimo piano e a una cantina in cui sono conservati i vini pregiati dei committenti. Ampie vetrate e alti soffitti impreziosiscono gli spazi abitativi. Le sale combinano elementi scuri, come le boiserie in legno e i pavimenti rivestiti in parquet a motivo chevron, con arredi blu ottanio, verdi e rosa, mentre il bianco esalta pareti e piani di marmo. Il corridoio d’ingresso, con imponenti modanature in legno, conduce a tutti i locali del piano terra, aprendosi sulle stanze principali, quali zone living e sala da pranzo. Quest’ultima, dai colori neutri, marrone e beige chiaro, ha grandi finestre che offrono viste panoramiche sulla città ed è elegantemente arredata con elementi di interior design custom made. Spiccano il grande tavolo centrale in marmo italiano e lo scenografico lampadario in vetro di Murano e bronzo lucido del designer newyorkese Barlas Baylar, con le applique da parete correlate. Sul lato opposto del corridoio si apre invece la zona living, impreziosita da un divano di velluto blu ottanio e sete italiane, riscaldati dalla boiserie in legno. In questo salone l’architettura convive con i raffinati arredi contemporanei fatti realizzare su misura da Martha Franco e con l’illuminazione decorativa di Barlas Baylar.
Adiacente alla zona living si trova un angolo colazione, caratterizzato dallo splendido lampadario Harlow Large Chandelier firmato Gabriel Scott e collegata la cucina, sofisticata e in legno scuro, su disegno di MFA&D. La Franco ha qui curato ogni dettaglio anche la scelta delle luci, realizzando pezzi unici, vere opere d’arte di illuminazione. Nella parte posteriore della residenza trova posto la stanza della musica, dove i proprietari suonano insieme ai figli in un ambiente confortevole che offre viste esterne più intime e appartate e in cui spiccano il pianoforte a coda e l’eclettico lampadario del soffitto Nepenthes Cordon, progettato da Christopher Boots e realizzato con grandi maglie a catena in ottone e gocce di vetro soffiato a mano, che simulano le piante carnivore da cui la lampada prende il nome. Se le maglie in ottone ricordano gli antichi lampadari vintage di inizio 900, le luci in vetro apportano invece un tocco avveniristico allo spazio. Classicità e attualità si fondono in modo armonico anche in questa stanza, così come nel resto della villa, e nel piccolo ufficio dove il rivestimento in pelle verde delle poltrone si accosta all’illuminazione a sospensione circolare di Roll & Hill, che dona un’atmosfera metropolitana.
Il corridoio del piano superiore è caratterizzato da un suggestivo ritratto su bronzo della padrona di casa, una particolare installazione a tre pannelli creata dal fotografo e artista canadese Nicolas Ruel, noto per le sue stampe fotografiche su metalli e per aver collaborato ai progetti dell’architetto Peter Marino per Bulgari e Christian Dior.
Al piano superiore si trovano la master bedroom e le camere da letto per i figli e gli ospiti, i bagni e il bagno padronale, tutti dallo stile ricercato: anche in questo caso gli arredi sono stati disegnati da Martha Franco, mentre le applique luminose sono creazioni di Gabriel Scott customizzate. Nel seminterrato della casa si trovano una palestra all’avanguardia e un’accogliente sala cinema dotata di camino, comodi divani, schermo cinematografico con audio surround e illuminazione di design firmata Kelly Wearstler.
All’esterno la facciata di Westmount Residence è in pietra calcarea di Saint-Marc con elementi in ferro battuto e rame; i mobili outdoor hanno un design contemporaneo: vecchio e nuovo coesistono anche al di fuori della residenza. Il giardino è arricchito da una piscina e, grazie ad alberi secolari e a una vegetazione lussureggiante, è isolato dai rumori della città, un’oasi di pace intima e privata dove potersi rilassare in tutta tranquillità.
TESTO di Roberta Vanore
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