Mario Ridolfi è stato un architetto particolarmente attivo a Terni. Per la città umbra curò la ricostruzione post seconda guerra e molti altri edifici alcuni suoi progetti possono essere ammirati anche a Roma.
Le prime opere
Mario Ridolfi è nato a Roma il 5 maggio 1904 e morì a Marmore, non lontano Terni, l’ 11 novembre 1984.
Soltanto grazie ad una borsa di studio riuscì a iscriversi alla Scuola Superiore di Architettura di Roma nel 1924. Dopo essersi laureato come architetto nel 1929 Mario Ridolfi è entrato a far parte del Movimento italiano per l’architettura razionale (MIAR). Gli anni successivi parteciperà a moltissimi progetti indetti dal regime fascista dedicati alla costruzione della nuova Roma. Nel 1932 ebbe l’opportunità di progettare nella piazza Bologna di Roma l’Edificio delle Poste di Roma Nomentano che ben presto divenne uno degli esempi del Razionalismo italiano. Sempre nella capitale tra il 1937 e il 1938 progettò altre due palazzine sempre in perfetto stile razionalista italiano così come l’Istituto Tecnico Bordoni di Pavia costruito qualche anno prima.
Fontana dello Zodiaco
Si tratta della prima opera che Ridolfi ha realizzato a Terni, precisamente in Piazza Tacito, anni prima di occuparsi della ricostruzione della città. La fontana è stata costruita tra il 1932 e il 1936 da Mario Ridolfi insieme ad un altro architetto Mario Fagiolo in perfetto stile Razionalista italiano.
I due architetti usarono per la pavimentazione ed il bordo della vasca, che misura circa 20 metri, porfido rosso mentre per il pennone centrale scelsero acciaio inossidabile. All’interno della fontana sono presenti decorazioni in vetro colorato ideate ed eseguite da Corrado Cagli uno delle più importanti figure del movimento artistico Novecento che curò anche la ristrutturazione post Seconda guerra mondiale.
Edificio postale di Roma Nomentano
Noto anche come Posta di piazza Bologna è stato costruito dall’architetto Mario Ridolfi tra il 1933 e il 1935. Caratteristica peculiare dell’edificio è la doppia curvatura della facciata. La sua forma in aggiunta al suo rivestimento in listelli di travertino lo rendono uno degli edifici più interessanti dell’architettura razionalista italiana.
Gli studi
Come architetto Mario Ridolfi ha avuto una trasformazione nel corso del tempo. Nonostante fosse legato alla tradizione era aperto anche al Movimento Moderno. E sarà proprio per questo volere di conoscenza che durante la guerra e successivamente studiò accuratamente i metodi costruttivi tradizionali ma anche il linguaggio razionalista fino alla pubblicazione del Manuale dell’architetto nel 1946.
Post Seconda guerra mondiale
Nel dopoguerra seguì sempre più il Neorealismo architettonico. Questa corrente voleva prendere l’architettura del passato con i suoi valori, le sue tecniche, i suoi materiali e i suoi particolari e rileggerli in chiava contemporanea. Questo approccio neorealista può essere visto nel quartiere Tiburtino a Roma che vede impegnati sia Mario Ridolfi che l’architetto Ludovico Quaroni tra il 1949 e il 1954.
Sono sempre di questo periodo le Torri INA in viale Etiopia a Roma, Casa Pallotta e Casa Chitarrini nel centro storico di Terni.
Torri INA
Costruite tra il 1951 e il 1954 e volute dall’Istituto Nazionale delle Assicurazioni hanno collaborato Mario Ridolfi, Wolfgang Frankl e l’ingegnere Arrigo Carè. Questo complesso razionalista conta 8 torri alte 9 o 10 piani che permettono un’alta densità abitativa ma anche la presenza di numerosi spazi verdi. La pianta è rettangolare con gli angoli smussati e presenta tutti i piani uguali tranne che per il quinto e per il decimo che si diversifica per la presenza di un loggiato perimetrale.
A Terni
Mario Ridolfi fu un architetto molto attivo a Terni già dal 1932 con la costruzione della Fontana dello Zodiaco in piazza Tacito. Nel periodo tra il 1957 e il 1963 ha redatto il piano regolatore della città con Konrad Wachsmann con il quale aveva iniziato a collaborare dalla progettazione del 1935 dell’Istituto Tecnico Bordoni di Pavia.
Prese le redini della ricostruzione evitando così la costruzione frettolosa e poco ragionata ponendo un occhio di riguardo verso il centro, la zona più danneggiata dalla guerra. A Terni ha progettato tra gli anni 60 e gli anni 80 le case Franconi, il complesso Fontana, il complesso Briganti, le case De Bonis e casa Luccioni mentre a Marmore, non lontano da Terni, curerà la progettazione di casa Lina e casa Cresta. Le costruzioni erano molto diverse tra loro e riuscivano ad arricchire la città senza sovrastarla risultando anche coerenti. Curò anche la realizzazione dei nuovi uffici del comune di Terni che lo videro impegnato dal 1964 al 1982 non vedendoli mai realizzati.
Gli edifici dell’architetto Mario Ridolfi furono per Terni il punto di partenza per le nuove costruzione della città e imposero un linguaggio a decine di nuovi palazzi.
Le sue capacità da architetto non furono mai messe in dubbio anche se non fu mai sotto le luci dei riflettori, i suoi progetti furono esposti alla Biennale di Venezia 1980.
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