Un giardino di circa 5.000 metri quadrati che circonda una villa con annessa dépendance, a nord dell’insenatura naturale della Marina di San Gregorio, frazione del comune di Patù, (LE), è stato oggetto di un intervento di progettazione firmato da Margaret Scaramella e Maurizio Usai.
Il luogo
La proprietà, immersa in un paesaggio sospeso tra l’asperità di rocce affioranti punteggiate dalla macchia mediterranea di arbusti spontanei e pini d’Aleppo e l’incanto del mare cristallino su cui si affaccia, è caratterizzata da una marcata pendenza tra la strada di accesso e il mare.
Margaret Scaramella e Maurizio Usai: la poliedricità di una visione comune
I due designer hanno sfruttato la topografia del territorio e progettato una serie di terrazze, realizzate con apporti di nuova terra e sostenute da muretti a secco in pietra locale. Questo per avere una pluralità di superfici pianeggianti separate, ma collegate tra loro, che lentamente degradano verso la residenza.
Il giardino e il paesaggio
Oltre ad assolvere a funzioni di servizio, ospitano pergole progettate su misura, zone relax e aree del giardino con vegetazione differente e consentono di creare viste sempre in divenire. Le nuove terrazze, inoltre, sono un forte richiamo al paesaggio agrario scomparso, composto da terrazzamenti in cui si coltivavano primizie grazie al microclima particolarmente caldo del luogo.
Il giardino si compone di una pluralità di zone in cui insistono vegetazioni che creano scenari vegetali differenti. Mutano nel corso delle stagioni, plasmati dalla grande sensibilità di Margaret Scaramella e Maurizio Usai verso il contesto naturale, che è stato assecondato, unita a una perfetta conoscenza delle piante e a un notevole gusto estetico negli accostamenti.
La scelta delle piante
La privacy dell’area rispetto alla strada è assicurata dalla vegetazione della macchia confinante, rafforzata all’interno con Phyllirea angustifolia, Pistacia lentiscus e Elaeagnus x ebbingei ‘Compacta’ mixati a pini d’Aleppo a ceppaia. Una lunga siepe preesistente di Pittosporum tobira è stata mantenuta e rinvigorita. Un lembo di quest’ultima ha anche lo scopo di proteggere parte della vegetazione più prossima alla residenza dai venti di Maestrale e Ponente. Soprattutto in inverno, sferzano la costa, portando con sé la salsedine del mare.
Non solo la bellezza, anche la funzionalità
Le piante, quindi, sono state scelte anche per la loro capacità di resistere a questo fenomeno e di prosperare. Non solo in base al microclima del luogo, all’attitudine di integrarsi con la vegetazione spontanea e ovviamente a canoni estetici. I percorsi che dai due ingressi si snodano attraverso la proprietà verso la dépendance e la villa fino a raggiungere il mare, sono stati studiati per consentire di apprezzare le varie zone del giardino. Sentendosi così quasi immersi, respirandone i profumi, ascoltandone i sussurri, con aperture su scorci particolarmente attraenti, prima di spalancare la vista sul panorama strabiliante del mare e delle sue insenature e calette.
I contrasti cromatici delle fioriture
Le parti di giardino con il più alto valore ornamentale, con belle fioriture articolate nel corso delle stagioni, ma più consistenti durante la tarda primavera e l’estate, si concentrano tra le due le architetture. Hanno uno stile contemporaneo che alterna forme compatte ad altre più libere e aperte, sempreverdi a decidue, arbusti a piccole palme a erbacee perenni e graminacee ornamentali e una palette vegetale giocata principalmente sui toni e sfumature di bianco, rosa, lilla, viola e cromie di verdi, quali Dorycnium pentaphyllum, Gaura lindheimeri, Carissa macrocarpa, Pennisetum orientale ‘Karley Rose’, Lavandula dentata var. candicans, Lomelosia cretica, Salvia yangii ‘Blue Spire’, Muhlembergia dubia e M. rigens, Chamaerops humilis ‘Vulcano’, Myrtus communis subsp. tarentina.
Il dialogo col paesaggio in un continuum
Spostandosi verso i confini della proprietà la vegetazione integra piante autoctone fino a sfumare quasi completamente in un paesaggio naturale che si mescola con quello esistente.
Il risultato finale
L’intervento di Margaret Scaramella e Maurizio Usai ha consentito la creazione di un giardino vibrante e al medesimo tempo distensivo, in grado di emozionare e di placare l’anima, con una comunità vegetale mai banale e non scontata, espressione di una ricerca del genius loci andata a buon fine.
Progetto di Margaret Scaramella e Maurizio Usai
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