Intervista a Gabriele Chiave, Marcel Wanders Studio
di Chiara Cazzani
Come è iniziata la collaborazione tra Fiam Italia e Marcel Wanders Studio?
Essere un designer è come essere un bambino che si entusiasma e si eccita quando ha un nuovo giocattolo. Ecco, una nuova collaborazione con un’azienda rappresenta un po’ questo. Il giocattolo però, in questo caso, è rappresentato dal nuovo cliente che fornisce opportunità, modi di fare e di pensare differenti. E che quindi crea un nuovo parco giochi per noi designer. Fiam Italia, che è un brand storico, basato sull’artigianato e l’eccellenza italiana ci ha consentito di conoscere un nuovo universo dal punto di vista delle tecnologie utilizzate. Per capirlo a fondo abbiamo visitato la fabbrica per capire i materiali e modo di esprimersi dell’azienda con questo materiale e realizzato molti prototipi.
Quali sono state le richieste di Fiam Italia a Marcel Wanders Studio?
Non ci è stato richiesto espressamente un determinato prodotto. Quindi abbiamo deciso di iniziare questa collaborazione con uno specchio, che rappresenta uno dei cavalli di battaglia dell’azienda. Inizialmente abbiamo studiato ed esplorato i precedenti lavori realizzati da Fiam Italia con altri grandi designer. In secondo luogo, cercando di trovare uno specchio che potesse rappresentare sia la nostra estetica sia quella dell’azienda, siamo arrivati a presentare due progetti: Pop e Lollipop. Il primo molto caratterizzato dalle innovazioni e dalle nuove tecnologie, l’altro con un riferimento culturale divertente e ironico.
“Il lavoro del designer deve dare emozione”
Da dove nasce il decoro? Che tipo di studi avete realizzato per disegnarlo?
Il pattern, per via della tipologia di prodotto realizzata (la vetrina), nasce da un bisogno di contrasto. Come dicevo prima, il nostro approccio al progetto cerca reinterpretare e valorizzare elementi della tradizione in chiave contemporanea. Per inserire nella vetrina un elemento che la legasse al presente, abbiamo studiato questo pattern architettonico e geometrico e abbiamo eliminato il tipico motivo romantico, floreale e naturale che era presente nelle classiche vetrine del passato. Detto ciò, avevamo bisogno che il pattern, pur essendo architettonico, mantenesse la morbidezza e femminilità, caratteristiche proprie del vetro come materiale.
In generale, come può la decorazione diventare parte integrante del progetto e non ridursi a mero abbellimento o sovrapposizione?
Quando realizziamo i nostri progetti vogliamo che il cerchio si chiuda e abbia senso, che tutti i pezzi si incastrino perfettamente. La decorazione, quando presente, è una parte fondamentale allo stesso livello di tutti gli altri elementi. Si può paragonarla a poche parole aggiunte a una poesia che la fanno diventare completa. Dunque ogni progetto e ogni materiale hanno il proprio linguaggio e devono esprimersi al loro meglio per avere senso con ciò che si sta progettando. Per esempio, nella collezione Echo è presente una versione senza decorazione che è stata richiesta dall’azienda. Ma per noi il pattern era inscindibile dal progetto. Abbiamo deciso quindi di realizzare una versione a semiriflettente senza pattern, ma con un film che la rende trasparente quando la luce interna si accende.
“ogni progetto e ogni materiale hanno il proprio linguaggio”
E’ sempre necessario creare emozioni o sorprese per chiudere il cerchio del progetto. Sia che si tratti di un pattern, o di un elemento inaspettato. Il lavoro del designer deve dare emozione, sorprendere e provocare. Per connettersi all’anima e al cuore delle persone piuttosto che arrivare solo alla loro mente.
“Non avremmo potuto realizzare questo tipo di prodotti con nessun altro, a parte Fiam Italia”
Il nome “Echo” ha qualche significato particolare o specifico?
Questo nome è un chiaro riferimento all’eco che in sostanza è composto da onde. Onde invisibili che creano reazioni in materiali, nell’aria o nell’acqua. La decorazione delle vetrine appunto, cerca di mostrare il momento in cui il vetro è fuso e si vedono le increspature. Come nell’acqua quando si butta un sasso. Il senso è di congelare la bellezza di queste onde in un momento particolare nella lavorazione di questo materiale, quando è liquido. Questa fluidità, che è stata immortalata come in una foto e trasformata in una decorazione, conferisce morbidezza, liquidità e femminilità, all’insieme.