Magnolia grandiflora è un albero maestoso che ha un posto d’onore nei parchi e nei giardini storici più noti. La sua presenza nella radura di un parco suscita intense emozioni, per come valorizza gli spazi aperti e, quando inizia l’estate, per come unisce la possenza e la grazia e M. grandiflora fiorisce raffinatamente profumando l’aria. È un albero che merita un posto in qualunque giardino, purché di ampie dimensioni. Solo così se ne esalta la bellezza e si risparmia all’albero continue e superflue potature. Il genere Magnolia comprende circa settantacinque specie, di diverso aspetto e caratteristiche, tutte appartenenti alla famiglia delle Magnoliaceae.

Un esemplare adulto di Magnolia grandiflora
Un esemplare adulto di Magnolia grandiflora – Foto [Stillkost]/stock.adobe.com

Origine e nomenclatura di Magnolia grandiflora

È originaria degli Stati Uniti meridionali e orientali ed è apparsa sulla Terra già nel Cretaceo, quindi circa ottanta milioni di anni fa. Magnolia grandiflora stata importata nel XVII secolo in Europa ma ha avuto massima diffusione nel XVIII. L’epiteto generico è dedicato a Pierre Magnol, medico e botanico francese vissuto tra la prima metà del 600 e l’inizio del 700 che è stato direttore dell’orto botanico di Montpellier. L’epiteto specifico, invece, origina dal latino, da grandis (grande) e flos (fiore), ossia dai fiori grandi.

M. grandiflora nei parchi urbani
M. grandiflora è una valida alleata nei parchi urbani – Foto [Firefly]/stock.adobe.com

Magnolia grandiflora, conoscerla meglio

È un albero che a maturità arriva a circa venticinque-trenta metri di altezza, è sempreverde e molto longevo, tanto che ne esistono diversi esemplari centenari anche in Italia. Ha portamento leggermente conico anche se la chioma non è eccessivamente densa e fitta. Infatti, soprattutto a maturità, assume un aspetto meno compatto e leggermente scomposto. Lo sviluppo rameale parte sin dal basso con rami basali molto estesi nei soggetti adulti. La sua crescita è relativamente lenta. Fiorisce all’apice dei rami nuovi che sono leggermente tomentosi, ricoperti cioè da una sorta di peluria morbida e leggera. La corteccia è di color marrone-grigiastro, piuttosto liscia negli esemplari più giovani mentre, negli individui adulti, tende a fissurarsi in piccole lamine e placche. La maggiore diffusione in Italia è soprattutto nelle regioni del nord fino all’Emilia-Romagna. Gli esemplari più longevi e più spettacolari, si trovano presso il Lago Maggiore e il Lago di Como.

Corteccia di un esemplare adulto
Corteccia di un esemplare adulto di Magnolia grandiflora – Foto [Dmitrii Potashkin]/stock.adobe.com

Foglie

Le foglie di Magnolia grandiflora sono lanceolate, di forma ellittica, di consistenza cuoiosa e coriacea, con una nervatura centrale molto evidente, con i margini delle lamine leggermente rivolte in basso, grandi fino a circa venti-trenta centimetri. Alla nascita entrambe le pagine fogliari sono verdi e meno rigide e, man mano maturano, assumono colori diversi: la pagina superiore diventa di color verde scuro, liscia e lucida, mentre quella inferiore assume color ruggine e risulta lievemente tomentosa al tatto. Le foglie subiscono il ricambio fogliare ogni due anni circa. Le gemme delle nuove foglie spuntano pressoché subito e si presentano in forma conica, rivestite da piccole brattee tomentose.

Fiori di Magnolia grandiflora

Fiorisce a primavera inoltrata fino a fine giugno/inizi luglio. La sua fioritura è spesso riconoscibilissima per il colore bianco talvolta bianco-crema luminoso che spicca in contrasto al verde scuro del fogliame e per la loro forma a calice di grandi dimensioni (circa venti-venticinque centimetri), i fiori di Magnolia grandiflora sono profumatissimi benché abbastanza effimeri. Malgrado appassiscano in pochi giorni, donano comunque all’albero, una grande eleganza legata non solo alla vista, anche al piacere del loro inconfondibile profumo che si percepisce a grande distanza e che li rende fortemente attrattivi per gli impollinatori.

 

Frutti di M. grandiflora 

I fiori di Magnolia grandiflora sono ermafroditi e, come in tutte le fanerogame, all’interno del grande calice si evidenzia molto distintamente l’apparato riproduttivo del fiore. Una volta fecondato dagli impollinatori, persiste sul ramo sotto forma di cocceto, ovvero una sorta di pigna di una dozzina di centimetri circa, composta da piccolissimi frutti (cocchi) che, giunti a maturità, si aprono come due piccole valve e lasciano intravedere i semi di color rosso vivo. Questi sono legati da un sottile funicolo a ciascun cocco e, man mano maturano, vengono  praticamente espulsi. Una volta avvenuto il processo di maturazione del seme, anche il cocceto ormai secco cade spontaneamente.

Necessità colturali

Magnolia grandiflora non ha particolari necessità colturali. Predilige i climi lacustri perché leggermente più miti e meno battuti dalle correnti fredde ma nei secoli si è adattata al clima della parte nord della penisola italiana. Così come non ama il grande freddo, altrettanto tollera a fatica le alte temperature del meridione d’Italia e non ama nemmeno posizioni totalmente assolate. Teme più che altro le abbondanti nevicate che, gravando sulla chioma e sulle grandi foglie, aumentano eccessivamente il peso sui rami fino a spezzarli. Gli individui più giovani soffrono temperature di molto sotto lo zero e le correnti d’aria fredda insistenti, tanto che possono pregiudicarne l’esistenza.
L’esposizione dove si sviluppa al meglio, è quella che le garantisce l’ombra (purché luminosa) nelle ore più calde dell’estate. Preferisce i terreni leggermente acidi e sciolti, meglio ancora se profondi ma si adatta anche a terreni più pesanti, crescendo solo un pochino più lentamente. Non ha particolari necessità idriche, salvo nei primi due anni dall’impianto, ma non accetta volentieri terreni siccitosi anzi, tende a soffrirne e a rallentare molto il suo sviluppo.
Non soffre di particolari patologie. Può venire attaccata dalla muffa grigia o da funghi, ma solo se la pianta ha subito dei danni precedenti.
Non necessita di concimazioni, a parte i primi anni dalla messa a dimora. In quel caso è sufficiente utilizzare un concime a lenta cessione come lo stallatico pellettato, a primavera. Si riproduce facilmente per talea o margotta.

Maestosità di Magnolia grandiflora
La maestosità di un esemplare secolare di Magnolia grandiflora – Foto [Elena Skalovskaia]/stock.adobe.com

Potature di Magnolia grandiflora

Un discorso a parte, invece, riguarda le potature. M. grandiflora necessita della rimonda del secco e sopporta abbastanza bene gli interventi di potatura per la messa in forma. È infatti in uso comune coltivarla nei giardini potate in forma nettamente piramidale ma, al di là dello snaturare il suo portamento e la sua naturale tendenza a espandersi, sul lungo termine ogni intervento porta questo albero a indebolirsi. Inoltre, potare a primavera come viene spesso fatto, sacrifica la fioritura. Questo è un albero che necessita di ampi spazi, sia in altezza sia in larghezza perché tende a espandersi con rami basali ampi ed estesi nonché a svilupparsi con un apparato radicale non invasivo ma comunque importante. Inoltre, perché doni il massimo della bellezza, non è piantarla in un giardino di medie dimensioni se non addirittura piccolo, che la si onora, senza contare, poi, che a ogni potatura corrisponde anche il pericolo di veicolare di agenti patogeni. Quindi, dovrebbe prevalere sempre la regola aurea: l’albero giusto al posto giusto e, fra tanti tipi di alberi molto ornamentali, la scelta idonea a un certo tipo di spazio, è sicuramente ampia.

Fiore di M. grandiflora
Fiore di M. grandiflora. Si evidenziano bene tutte le parti dell’apparato riproduttivo – Foto [バウア 車谷]/stock.adobe.com

Caratteristiche di Magnolia grandiflora

  • Tipo di pianta: albero; sempreverde
  • FamigliaMagnoliaceae
  • Origine: Stati Uniti
  • Dimensioni: altezza 30 metri circa
  • Colore dei fiori: bianco e bianco-crema
  • Foglie: lanceolate, ellittiche, di grandi dimensioni, cuoiose, coriacee; la pagina superiore di color verde scuro e lucido, quella inferiore color ruggine, tomentosa
  • Periodo di fioritura: tarda primavera
  • Esposizione: preferibilmente sole/mezz’ombra
  • Resistenza al freddo: sì
  • Tossicità per animali e bambini: no
  • Interessante per api, impollinatori e farfalle: sì

 

Elegante raffinatezza
C’è un’elegante raffinatezza in ogni dettaglio dei fiori di Magnolia grandiflora – Foto [ogurisu]/stock.adobe.com

Ivana Fabris
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