Il Madrid Río è un parco paesaggistico pubblico a Madrid. È situato direttamente sul fiume Manzanarre ed ha visto la sua realizzazione tra il 2006 e il 2012 quando l’autostrada cittadina M-30 è stata interrata. È sicuramente uno dei progetti di greening più impegnativi e meglio riusciti in Europa.
La zona nella prima metà del XX secolo
Dall’inizio del XX secolo il tessuto urbano che costeggia l’alveo del fiume ha subito una continua evoluzione grazie alle attività svolte sul fiume. Nel 1914 il canale fu incanalato quando le sue sponde erano ancora praticamente prive di edifici. Una delle prime costruzione sono da considerarsi quelle per il controllo dell’innalzamento delle acque come la cassa in cemento e granito e sette dighe. Avvenne, perciò, un rapido sviluppo di nuovi quartieri, dando vita ad un continuum urbano di grande densità che andava progressivamente saldandosi ai quartieri sud-ovest della città.
La crescita di Madrid non ha mai considerato le sponde del fiume ignorandole quasi completamente. Saranno le condizioni topografiche e sociali a influenzare la crescita della città in questa zona. Sulla sponda destra, a partire dal 1950, gli edifici furono ammassati a poca distanza dalla sponda, lasciando libera soltanto una fascia stretta. Tutt’altra cosa è avvenuta per l’altra sponda.
La costruzione dell’anello autostradale
Sarà durante gli anni 70 che su entrambe le sponde del fiume venne costruita l’autostrada che circonda la città. Questo anello riuscì a trasformare completamente la viabilità di Madrid permettendo al traffico di evitare il centro cittadino e allo stesso tempo aiutare la relazione tra i quartieri. Nonostante gli innumerevoli aspetti positivi della nuova infrastruttura, la costruzione della strada ha anche portato a eliminare tutta la vegetazione intorno al fiume.
Il fiume è stato così limitato su entrambe le sponde dalle corsie facendo scomparire il rapporto tra i cittadini e l’area fluviale isolandola completamente nella mediana dell’autostrada. L’autostrada costituiva una barriera impenetrabile generando, anche, alti livelli di inquinamento.
Interramento M-30
Parte del traffico superficiale è stato eliminato al seguito dell’interramento di parte della strada tra il 2003 e il 2007. Questo ha permesso di avere numerosi spazi vuoti che sono stati resi un corridoio ambientale di quasi 3000 ettari. La zona si estende da El Pardo a Getafe e va a collegare molte aree verdi di Madrid come la Casa de Campo, il Parco dell’Arganzuela o il Parco Lineare Manzanares.
Le prime idee per il Madrid Río
Il Comune di Madrid indisse un Concorso Internazionale di Idee per la progettazione dei nuovi spazi liberi nell’area intorno al fiume, quello che poi divenne il Madrid Río. Il concorso venne vinto dal team di architetti guidato da Ginés Garrido. Il gruppo interdisciplinare comprendeva gli studi Burgos & Garrido Arquitectos, Porras & La Casta, Rubio & Álvarez-Sala e gli architetti paesaggisti olandesi West.
Parte iniziale del progetto era quello di comprendere appieno le qualità geografiche del bacino idrografico e resero le caratteristiche del territorio e la diversità dei suoi elementi naturali il punto chiave del progetto. Attraverso il fiume volevano collegare la città con i territori a nord e sud di Madrid. Simbolicamente volevano collegare l’artificiale, simboleggiato dalla città, con il naturale che era possibile trovare in quelle zone esterne.
Il progetto prende forma
Tra il 2006 e il 2012 viene così costituito un parco formato da un’area pedonale e ricreativa realizzata sulle sponde del fiume Manzanarre e in gran parte sul tracciato sotterraneo della tangenziale. Le sponde del fiume lungo tutta la sua lunghezza vengono recuperate e rigenerate, come vere e proprie aree di integrazione tra il paesaggio e l’attività umana. È importante ricordare che il progetto si impianta su una galleria e perciò viene utilizzata quasi esclusivamente la vegetazione come materiale costruttivo.
Le specie vegetali selezionate derivano dallo studio del bacino idrografico e dal suo adattamento allo specifico ambiente urbano. L’ordinamento dei diversi ambienti e la loro caratterizzazione hanno tenuto conto delle funzioni richieste e delle esigenze rilevate in ciascun quartiere.
Le unità paesaggistiche
Sono state sviluppate tre unità paesaggistiche principali che hanno comportato a tre grandi interventi nel paesaggio.
Il Salón de Pinos cioè un corridoio verde che corre lungo la sponda destra del fiume permette la continuità dei percorsi e si modifica incontrando i ponti esistenti, dando vita a diverse tipologie di giardini lungo il fiume. Come, per esempio, i giardini inferiori del ponte di Segovia, i giardini del ponte di San Isidro, i giardini del ponte di Toledo o i giardini del Ponte di Praga.
Come seconda unità abbiamo la parte che unisce il centro storico con la Casa de Campo, un parco di oltre 1700 ettari. Questa parte include l’Avenida de Portugal, la Huerta de la Partida, la Spianata del Re e i giardini della Virgen del Puerto.
L’ultima parte può essere considerata l’ampia fascia sulla sponda sinistra dove si trova il complesso del parco dell’Arganzuela, che comprende il centro di creazione d’arte contemporanea Matadero.
Huerta de la Partida
Il cosiddetto Frutteto della Partida è uno spazio recuperato che un tempo era occupato da uno dei principali snodi autostradali prima dell’arrivo del parco Madrid Río. Come prima cosa venne costruito un muro non completo ma che dia l’impressione di un frutteto chiuso. Successivamente venne modellato il terreno per regolarizzare il terreno prevedendo una parte leggermente inclinata verso il fiume. Per ultimo vennero piantati gli alberi da frutto. L’idea del frutteto è stata scelta ispirandosi agli orti che originariamente erano presenti e che nel XVI rifornivano il Palacio de los Vargas.
Parco Arganzuela
Si trova sulla sponda sinistra del letto del fiume qui può essere ammirato il Matadero Madrid, notevole esempio di architettura postindustriale del secondo decennio del XX secolo.
Anticamente in questa zona passava il fiume ed è stata sviluppata attraverso linee che si intersecano. Queste linee longitudinali formano percorsi di vario genere che percorrono lo spazio da nord a sud.
Il Camino Rápido è il sentiero più pianeggiante e largo mentre il Camino Lento è più sinuoso e a pendenza variabile per finire con l’Arroyo Seco che è invece una fascia a ciottoli lungo le sponde frondose.
Lo spazio è concepito come un grande boschetto che racchiude diversi paesaggi, alcuni più naturali e altri più costruiti, caratterizzati da molte specie, altezze, densità e trame. Il parco ingloba, così, tre aree botaniche quali la flora mediterranea, la flora atlantica e la flora ripariale disposte longitudinale seguono i sentieri.
Ponti
Oltre a questi tre grandi interventi il progetto prevede centocinquanta interventi di diversa natura, come per esempio il sistema dei ponti. Sono state sviluppate soluzioni su più di venti ponti o passerelle sul fiume, riabilitando le sette dighe e riciclando alcuni ponti esistenti.
Ponte del Principato di Andorra
Chiamato, per via della sua forma, Puente Y fino al 2011 è una passerella pedonale che, attraversando il fiume, unisce i distretti di Arganzuela e Latina. È stato progettato e costruito nell’ambito del progetto Madrid Río Park ed è stato inaugurato nel 2009.
Il camminamento ha la forma di una Y, con un braccio principale di 69 metri che unisce le due sponde e uno secondario di 31 metri che unisce il centro del ponte con la sponda sinistra. La struttura è metallica a forma di gabbia di colore verde. Sia la forma a gabbia ma anche il pavimento composta da assi di legno ricordano le strutture ferroviarie dell’800.
Ponte di Arganzuela
Progettato dall’architetto francese Dominique Perrault, è stato inaugurato nel marzo 2011. Il ponte è costituito da coni metallici separati, uno che passa sopra il parco Madrid Río mentre l’altro attraversa il Manzanarre. Questi si incontrano in un punto intermedio sopraelevato che funge anche da luogo panoramico per ammirare il parco.
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