In occasione della Milano Design Week, mercoledì 9 aprile 2025 alle ore 20, all’Anteo Palazzo del Cinema verrà proiettato “La casa di Cini Boeri” di Maddalena Bregani. Il documentario – scritto da Maddalena Bregani e Stefano Santamato, prodotto da The Blink Fish con la collaborazione dell’Archivio Cini Boeri e il Patrocinio del Comune di Milano – racconta la vita intensa e l’opera geniale dell’architetta e designer Cini Boeri.
Una delle più importanti protagoniste della storia del design e dell’architettura del Novecento rivive in un documentario poetico e vibrante, attraverso la rappresentazione dei luoghi della sua vita. Le testimonianze dirette di chi l’ha conosciuta e le sue stesse dichiarazioni. Dopo “Sulle tracce di Maria Lai”. Omaggio al percorso e al lascito dell’artista sarda, la regista e autrice Maddalena Bregani si cimenta nel ritratto di un’altra personalità di spicco del panorama culturale contemporaneo: Cini Boeri.
Attraverso sopralluoghi
Attraverso sopralluoghi, incontri con ex collaboratori e persone che l’hanno conosciuta da vicino. Con un ricco apparato iconografico “La casa di Cini Boeri” accompagna lo spettatore alla scoperta dei progetti che hanno costellato il percorso di una donna straordinaria, facendo emergere la visione di una disciplina rigorosa, democratica e rivoluzionaria.
Contribuiscono alla composizione del ritratto di Cini Boeri, i tre figli, Sandro, Stefano e Tito Boeri, il critico e curatore d’arte Hans Ulrich Obrist, la studiosa del Design Chiara Alessi. La designer e paesaggista Petra Blaisse, l’architetto Rem Koolhaas, Paola Antonelli. Senior curator del dipartimento di Design e Architettura del MoMA di NY e l’amico musicista Ludovico Einaudi. “La casa di Cini Boeri” è Milano: la città dove Cini Boeri è nata nel 1924. Dove si è formata al Politecnico, dove ha lavorato con grandi maestri dell’architettura come Gio Ponti e Marco Zanuso, e dove nel 1963 ha aperto il suo studio. La città dove ha sempre vissuto, prima con la famiglia di origine poi con il marito e i figli piccoli. Con i figli adolescenti e poi da sola, in un appartamento luminoso e accogliente, aperto alle energie della città.
“La casa di Cini Boeri”
“La casa di Cini Boeri” è una casa innovativa e gioiosa, per abitanti giovani, stanchi dei salotti borghesi con gli spazi rigidi, i mobili pesanti e austeri. Quelle da lei progettate, sono case con una pianta fluida, mobili su rotelle. Popolate da oggetti di design sperimentali e sorprendenti, dai nomi buffi: il divano “Serpentone”(1971), il “Bobo”(1967), gli “Strips” (1972), le “Pecorelle” (1972) e il “Botolo” (1973) per Arflex. La poltrona Ghost” (Fiam 1987); le lampade “Papero” (1971) e “Lucetta” (1973) per Stilnovo. Opere di design industriale diventate di culto, per le quali Cini Boeri è stata insignita per due volte del Compasso d’oro. Fino a ricevere nel 2011 il Compasso d’oro alla carriera.
“La casa di Cini Boeri” sono le architetture che ha progettato, dalle forme radicali e dai nomi suggestivi. Costruite in stretto rapporto col paesaggio in luoghi diversi: la “Casa Bunker” costruita per sé e la famiglia nel 1968 sugli scogli selvaggi dell’Isola La Maddalena in Sardegna. La “Casa Rotonda” e la “Sbandata”, anch’esse a La Maddalena, e la “Casa nel Bosco” in un bosco di betulle a Osmate (Varese).
L’Archivio Cini Boeri è la fonte preziosa di tutte le informazioni e del materiale iconografico che illustra nel film le architetture e il design di Cini Boeri. Diretto dai nipoti Giulia e Antonio e curato da Cristina Moro, autrice del libro Con assoluta autonomia Cini Boeri (edito da Electa, 2024, e parte della collana Oilà). L’Archivio Cini Boeri è nato nel 2023 con l’intento di raccogliere, riordinare, studiare e divulgare il lavoro dell’architetta e designer milanese. Per continuare ad animarlo con il suo spirito, libero, socialmente impegnato e proiettato verso il futuro.
Maria Cristina Mariani Dameno
Maria Cristina Mariani Dameno, chiamata “Cini”, nasce a Milano il 19 giugno 1924. Durante la Seconda Guerra Mondiale sfolla a Gignese, dove diventa partigiana e conosce Renato Boeri, con cui si sposerà e avrà tre figli. Dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1951, lavora con Gio Ponti, che le trasmette un approccio “mentale e fisico” all’architettura, e con Marco Zanuso, dove sviluppa un forte interesse per l’industria e il design. Nel 1963, apre il suo studio indipendente, occupandosi di architettura privata, pubblica e design industriale, sempre attenta alle esigenze fisiche e psicologiche degli utenti. Un esempio del suo pensiero è la “Casa Bunker”, costruita nel 1967 in Sardegna, progettata come uno spazio che favorisce autonomia e condivisione.
A partire dagli anni ’70, sperimenta con nuovi materiali e forme innovative, come nella serie Strips per Arflex, vincitrice del Compasso d’Oro nel 1979. Cini partecipa a mostre internazionali, tra cui la mostra al MoMA di New York nel 1972, con il divano Serpentone, un progetto che esplora soluzioni produttive innovative. Nel 1986, presenta alla Triennale di Milano il progetto di una casa per giovani coppie, in cui coesistono spazi condivisi e per l’autonomia individuale.
Ha progettato numerose abitazioni e allestimenti, lavorando con grandi aziende del design come Arflex, Knoll e Venini. Creando elementi che sono oggi considerati icone del design italiano, esposti in musei internazionali. Premi e riconoscimenti: nel 1979 la serie Strips per Arflex vince il Compasso d’Oro ADI. Nel 2008 vince il Good Design Award di Chicago; nel 2011 vince il Compasso d’Oro ADI alla Carriera ed è nominata Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2022 la poltrona Ghost in vetro curvato, disegnata per FIAM con Tomu Katayanagi, vince il Compasso d’Oro ADI alla Carriera.
Maddalena Bregani
Maddalena Bregani (Milano 1957) da oltre trent’anni di occupa di ricerca, produzione culturale e comunicazione. Dal 1987 al 2000 è stata redattrice e autrice di programmi televisivi culturali a RAI3, Canale 5, Italia Uno. É co-fondatrice di Multiplicity, agenzia di ricerca sullo spazio urbano, coordinata da Stefano Boeri. Con cui ha partecipato, tra il 2000 e il 2015, a diversi progetti, esposti, tra l’altro, a Documenta a Kassell. La Triennale di Milano, la Biennale d’Arte di Venezia, la Kunst-Werke di Berlino, il Musée d’Art Moderne di Parigi.
Ha collaborato con la casa di produzione LaGalla23 di Alessandra Galletta alla serie di documentari Skyline-Architetti per Milano (SkyArteHD 2015). Ai documentari Televezzoli-Francesco Vezzoli alla Fondazione Prada (SkyArteHD 2017) e Ettore Spalletti. (RAI 5 2019). Nel 2019 ha scritto e diretto il documentario Sulle tracce di Maria Lai (RAI 5 2019-20; “Miglior documentario inedito” -Extra Doc Festival 2020, MAXXI Roma; 25°Artecinema di Napoli, 2020; FILAF-Festival International du Livre d’Art et du Film, 2021, Pérpignan).