L’architetto italiano Luigi Piccinato, nel corso di sessant’anni di carriera, si è dedicato con convinzione all’urbanistica, contribuendo con la sua attività teorica, educativa e progettuale alla disciplina. Autore di numerosi piani urbanistici e progetti architettonici, ha accompagnato l’impegno pratico con un’intensa attività culturale, istituzionale e accademica.
Gli esordi: dall’architettura all’urbanistica
Nato a Legnano nel 1899, Luigi Piccinato si laureò in Architettura a Roma nel 1923, affermandosi da subito come una figura di riferimento nel campo architettonico. I primi anni di carriera furono contraddistinti dalla vicinanza al pensiero di Marcello Piacentini e Gustavo Giovannoni e dalla collaborazione con la rivista Architettura e Arti Decorative. Esperienze che lo spinsero verso tematiche ampiamente dibattute, come il rapporto tra “vecchie città ed edilizia nuova”, definendo con chiarezza la sua visione dell’urbanistica. Gli anni Trenta furono anni di ricerca e riflessione sulla figura del professionista considerato idoneo alla costruzione della città. Un’indagine che investì anche il rapporto tra architettura e urbanistica. Oltre all’impegno teorico, il periodo vide Piccinato impegnato nella realizzazione del piano regolatore di Sabaudia, una delle sue opere più rilevanti in materia.
L’Urbanistica, una disciplina complessa
L’esperienza maturata e gli studi, sulla storia della città medievale e sulla geografia urbana francese, si rivelarono determinanti nella costruzione di una visione unitaria. Nel 1934, Piccinato si occupò della redazione della voce «Urbanistica» per l’Enciclopedia Italiana, presentandola come l’insieme delle discipline relative alla vita e al funzionamento delle città. L’urbanistica non è semplicemente architettura, comprende aspetti come l’igiene urbana, la legislazione, richiedendo uno sguardo unitario, non solo sulla città, ma sulla società nel suo complesso. In aderenza alla molteplicità di aspetti cui si estende la materia, l’attività di Piccinato fu intensa, non soltanto sotto il profilo teorico e progettuale. Già nel 1929, contribuì alla fondazione dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) che svolse un ruolo centrale nel processo che portò alla legge n. 1150/42, primo intervento legislativo in materia di urbanistica in Italia.
Il secondo dopoguerra e la ricostruzione
Gli studi sulla città medievale, inoltre, confluirono nel saggio Urbanistica medievale, pubblicato nel 1943, che riportò alla luce il ruolo centrale della città medievale, poco considerata dagli studiosi fino a quel momento. Il secondo dopoguerra e i dibattiti sulla costruzione corrisposero con un periodo di vivace attività su più fronti. Nel 1945 fondò insieme a Mario Ridolfi la rivista Metron, mensile di architettura e urbanistica. Nello stesso anno, per volontà di Bruno Zevi fu tra i fondatori dell’A.P.A.O, l’Associazione per l’Architettura Organica, nata dal desiderio di risvegliare l’architettura italiana. Nell’ambito della ricostruzione, Piccinato intensificò il suo impegno diventando membro della commissione del Ministero dei Lavori pubblici per i piani di ricostruzione. Redasse i piani di Campobasso, Segni, Legnago, Civitavecchia, Palestrina e Pescara, lavori che non esitò a implementare e migliorare in seguito.
Costruire la città
Negli anni successivi, Piccinato ritornò sulla definizione della figura dell’urbanista, allargando la riflessione alla salvaguardia dell’ambiente e dei centri storici, consapevole della crescente complessità della materia. Un contributo il suo, che si confermò determinante anche nell’ambito dei lavori che portarono al Codice dell’Urbanistica nel 1960. L’impegno scientifico si concretizzò nella redazione di più di 480 tra piani urbanistici e progetti architettonici, come lo Stadio Adriatico-Giovanni Cornacchia di Pescara e il Quartiere Bellavista a Ivrea. Una carriera definita da un’attività incessante. Luigi Piccinato fu due volte presidente dell’INU, autore di saggi e docente universitario prima presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, poi a Roma. Nel 1983 fu insignito delPremio Internazionale Feltrinelli per l’Architettura, coronamento di una lunga carriera di successo, costellata da traguardi rilevanti in materia di urbanistica.
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